Confronto vivace a Tagadà (La7) tra l’ex ministra Rosy Bindi, una delle fondatrici del Pd e da tempo non più iscritta, e il senatore dem Francesco Boccia sul destino del partito con la guida di Elly Schlein.
Boccia, ospite in studio, saluta affettuosamente l’ex collega: “Dal momento che avevi ipotizzato lo scioglimento del Pd, volevo dirti che ancora una volta il popolo delle primarie ci ha dato uno schiaffone e ci ha detto di andare avanti. Io mi auguro di averti presto tra di noi per darci una mano. Mi permetto di dirlo, perché a te mi lega un grande affetto”.
Pronta la replica di Bindi: “In realtà, il partito un po’ si è sciolto, perchè altrimenti il risultato delle primarie non avrebbe capovolto il voto degli iscritti”.
“Eh, ma lo speravamo”, commenta Boccia.
“No, lascia stare – ribatte Bindi – Tu sostenevi Elly Schlein e avete vinto”.
“No, non è solo per la vittoria – risponde Boccia – È anche per la chimica che è venuta fuori, Rosy”.
L’ex parlamentare rilancia: “La chimica che è venuta fuori è questa: gli iscritti del partito, che peraltro hanno votato con una percentuale molto bassa, avevano dato un certo risultato. È stato il popolo che è venuto da fuori ad aver eletto la nuova segretaria. E quindi in qualche modo ha detto che quel partito non andava bene e forse nel fare la direzione nazionale ieri potevate avere più coraggio. Conosco troppe persone di quella direzione per pensare che siamo a una svolta“.
“Guarda, Rosy, c’era una bell’assemblea nuova e giovane – replica Boccia – L’80% è fatta da nuovi”.
“Aggiungo un’altra cosa – osserva Bindi – Io mi auguro che il processo costituente iniziato da Letta non si fermi con il nuovo iter, perché o si affrontano i nodi che non sono stati risolti neanche questa volta o altrimenti io credo davvero che il partito farà molta fatica”.
“Io penso che il processo costituente lo abbiano aperto le primarie – risponde Boccia – basti vedere i tantissimi iscritti nell’ultimo periodo”.
Nel finale, la conduttrice Tiziana Panella invita Boccia a chiedere a Bindi di tornare nel Pd. E il senatore accoglie la richiesta: “Rosy lo sa, è sempre la benvenuta. È una delle fondatrici del Pd, ha fondato una cosa bellissima e deve crederci anche lei”.