Siamo alle solite!

Inizia il periodo primaverile e il presidente leghista del Trentino, Maurizio Fugatti, non perde l’occasione per abbattere orsi! In seguito all’incontro uomo-orso del 5 maggio scorso, la provincia di Trento ha deciso di abbattere l’animale senza perdere tempo in analisi, ragionamenti e verifiche reali sui motivi per i quali si è arrivati a tale episodio; insomma paga sempre lui, l’orso che non può raccontare come realmente come sia andata la vicenda.

Identificato l’orso come MJ5, animale di diciotto anni nato e cresciuto qui in Trentino il quale, finora, non aveva mai aggredito l’uomo. Mi chiedo cosa possa essere successo nell’incontro con l’uomo che, di buon’ora al mattino di una giornata di marzo, passeggia con il cane a oltre 1800 metri in montagna ben sapendo che in zona ci sono gli orsi che si stanno muovendo in cerca di cibo. Mi chiedo se veramente il cane fosse al guinzaglio come viene affermato e mi resta qualche dubbio su questo argomento; perché a quelle ore del mattino, con nessuno in giro, il cane lo avrebbe tenuto al guinzaglio conoscendo le tipiche abitudini di chi percorre i boschi trentini con il concetto di esserne padroni e non ospiti?

E ora Fugatti decreta la morte di questo orso, addirittura bypassando le regole previste dal Pacobace. Nelle sue dichiarazioni dice che ha chiesto il parere Ispra, ma dice pure che non è vincolante e quindi ha già deciso per l’abbattimento. E, ovviamente, questa situazione riaccende la forte contraddizione presente in Trentino, terra ricchissima di biodiversità e messa in mano all’inettitudine della politica, che evita le procedure di prevenzione e progettazione messe ai primi punti proprio del Pacobace passando direttamente agli abbattimenti.

E non si fa nulla per prevenire, come per esempio avviene per i bidoni anti-orso che sono ancora nelle condizioni di assenza quasi totale; e questa mancanza grave attira gli orsi nei centri abitati. Se Fugatti ha scritto al ministro e a Ispra, altrettanto ha fatto Oipa Trento chiedendo ai due soggetti di non permettere decisioni barbare, di non avallare l’abbattimento di un orso spiegando che l’animale era nel suo habitat ed è stato sicuramente spaventato o disturbato da un atteggiamento o da una situazione sfuggita al controllo dell’umano che camminava nel bosco.

Vedremo se ministro e Ispra sapranno valutare con pacatezza invece che dare avallo all’indole persecutrice di un presidente che degli orsi ha fatto una questione personale. Ma tornando all’orso MJ5, purtroppo la caccia è partita e giungono voci sul fatto che i forestali qui in Trentino siano già all’opera per cercarlo, anche se il dirigente del servizio protezione civile Raffaele De Col dice che non sarà facile catturarlo; qui la macchina d’abbattimento è partita, per volere di un presidente che non perde l’occasione per ribadire la sua volontà di uccidere gli orsi.

Le associazioni animaliste si stanno ovviamente indignando e organizzando per contrastare l’ennesima barbarie esagerata e sproporzionata; Oipa, con la sezione di Trento sempre attiva sul tema fauna selvatica (ricordiamo i 26 sit in tenuti sotto l’ufficio di Fugatti per tentare di liberare M49- Papillon, altro orso ingiustamente incarcerato a vita da Fugatti, senza mai aver aggredito alcuno) sta organizzando un sit in a Trento chiedendo a tutti di intervenire per far sentire la voce di chi non può parlare, la voce di MJ5 che ora deve scappare da una decisione assurda piena di odio e senza alcun senso logico.

In Trentino riparte la stagione primaverile, e parte male, subito con il primo orso da abbattere; tutti gli anni la stessa musica ma interventi di prevenzione zero; non si cambiano i bidoni delle immondizie, non si usano sistemi di interdizione di luoghi dove gli orsi sono presenti con le cucciolate, ma quel che è peggio, analizzando i casi di incontro uomo-orso, non si prende atto che gli orsi ce l’hanno solo con i trentini del luogo, dato che mai alcun turista ha avuto incontri negativi.

Eppure i miei conterranei che vivono in zona orso, secondo me, se le vanno a cercare lasciando cani liberi, oppure mettendo le mangiatoie per attirare caprioli a cui sparare poi come cacciatori vicini ai centri abitati; mangiatoie che, oltre alla selvaggina a cui sparare, attirano inevitabilmente gli orsi stessi. Poi però è sempre colpa dell’orso che non può protestare; ma viene condannato a morte da una politica inetta.

Questo è il mio Trentino che si vanta di rispettare la biodiversità, ma gestisce l’ambiente e la fauna come fosse una semplice proprietà privata invece che un patrimonio di tutti e un concetto da salvaguardare. Non cambierà nulla finché non si capirà che gli orsi fanno gli orsi e vivono nei boschi e chi entra nel bosco dove c’è l’orso lo deve fare con attenzione e rispetto e mettere in preventivo che, in caso di incontro, è bene evitare di avere cani liberi che possono provocare il plantigrado, oppure evitare selfie inutili. Perché nei casi avvenuti, lo ricordo, non c’è mai stata completa chiarezza degli eventi.

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