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Serie tv, Gesù ‘sbanca al botteghino e arriva su Netflix’

di Eleonora Cipollina

Dopo decenni di cinema cristiano noioso e/o mosso dal proselitismo, nessuno si sarebbe mai aspettato che nel 2023 una serie TV sulla vita di Gesù potesse destare l’interesse del grande pubblico. Invece, stavolta Gesù ha sbancato al botteghino ed è approdato su Netflix. The Chosen, la serie dei record vista da 110 milioni di persone è partita nel 2018 come il progetto audiovisivo più finanziato della storia del crowdfunding, è diventata un fenomeno sui social media fino ad esplodere, l’anno scorso, sui media tradizionali. A novembre e febbraio, alcuni episodi sono stati proiettati nelle sale dei paesi anglosassoni, un risultato già fuori dell’ordinario per una serie, che ha poi superato ogni aspettativa battendo gli incassi di Ticket to Paradise, commedia romantica con George Clooney e Julia Roberts. La stampa internazionale non poteva che prenderne atto, con New York Times, Fox News, The Times e The Economist a sancirne il successo.

In Italia, i primi eventi con il cast hanno avuto luogo domenica 5 marzo al Teatro Marconi di Roma, sede della chiesa Equippers, e lunedì 6 in Senato, dove si è tenuta una conferenza stampa patrocinata dal senatore Lucio Malan (FdI). In questa occasione, è stato annunciato il doppiaggio della seconda e terza stagione entro giugno, mentre la prima è già disponibile su Netflix, Sky Glass, Sky Q e, tramite l’app, su Now Smart Stick. Le tre stagioni sono anche disponibili gratuitamente coi sottotitoli sul sito e sull’app. Le riprese della quarta stagione inizieranno a fine marzo, seguite da una all’anno fino alla settima.

Qual è la chiave del successo della serie? Un Gesù umano che scardina i ritratti precedenti, molto diverso dall’algido Figlio di Dio tutto nello spirito di Zeffirelli, così come dal sanguinolento Agnello di Dio tutto nella carne di Mel Gibson. Il Gesù di The Chosen (“Gli eletti” o “I prescelti” come da Vangelo di Giovanni 15:16) esplora il piano delle emozioni e dei sentimenti attraverso il rapporto con i dodici Apostoli e gli altri discepoli, incluse le donne e i bambini, con ampia risonanza d’anima fra i cristiani ma non solo: sui social si leggono storie di vite cambiate, girano video di persone in lacrime e non mancano commenti positivi di spettatori atei e musulmani.

Paul Schrader, uno dei più grandi sceneggiatori di Hollywood che collaborò con Scorsese a L’Ultima Tentazione di Cristo, ha condiviso un post su Facebook che parla proprio della serie: “La scrittura è nitida, la recitazione puntuale, la ricerca storica meticolosa. […] Sono sbalordito dalla realizzazione di Dallas Jenkins che non solo scrive, dirige e produce questa serie, ma ha ideato una reinvenzione epocale del finanziamento filmico”, con livestream, merchandising e da ottobre una fondazione per gestire le donazioni.

La rilevanza della serie è artistica ed economica, ma anche spirituale e sociale. Per i credenti, Jenkins e gli altri autori, Tyler Thompson e Ryan Swanson, si stanno facendo “canali di Grazia” portando sullo schermo un Gesù capace di arrivare al cuore come la chiesa di oggi raramente sa fare. I discepoli sono persone comuni alle prese con i problemi di tutti, con cui è facile identificarsi perché, come dice la Bibbia, The Chosen, quelli scelti da Cristo, siamo noi. La fede evangelica degli autori e quella cattolica di Jonathan Roumie, l’attore che interpreta Gesù, conferisce alla serie un carattere ecumenico che sana la competizione ancora feroce tra denominazioni. La visita di Jenkins e Roumie al Papa nel 2021 è stata accolta come un passo avanti sulla strada del dialogo religioso.

La teologia della serie non poteva non attirare critiche, a cui Jenkins e team rispondono con ironia sui social media, ma ha anche generato degli spin-off, come quello di Brandon Robbins, pastore americano esperto di ebraismo. La sua serie YouTube The Chosen Explained è così approfondita che ora è sponsorizzata dagli stessi Angel Studios che producono The Chosen. Per Robbins, stupisce, per esempio, la scelta di rappresentare Maria Maddalena come la solita prostituta indemoniata, tradizione non biblica iniziata da un’omelia di Papa Gregorio Magno nel VI secolo e rettificata da Papa Francesco nel 2016, quando la dichiarò l’Apostola degli Apostoli.

Per il resto, i retroscena fittizi ma plausibili delle vite dei discepoli si intrecciano su uno sfondo di grande accuratezza biblica e perfino rabbinica. Se, come dice Padre Spadaro, il Vangelo è una sceneggiatura, The Chosen ne è certamente la trasposizione sullo schermo a più alto impatto interiore dei giorni nostri.

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