Il 9 luglio del 2006, mentre tutta la città di Napoli esultava per la vittoria della nazionale italiana ai mondiali, l’allora 30enne Michele Coscia venne ucciso mentre sventolava una bandiera nel pieno dei festeggiamenti. Per il suo omicidio sono stati arrestati oggi due uomini, Luigi e Nicola Torino, fratelli, rispettivamente di 45 e 43 anni. Secondo le ricostruzioni, Michele Coscia sarebbe stato ucciso per avere colpito per errore, durante l’esultanza dovuta alla partita, il fratellino allora minorenne dei due uomini. In seguito Nicola Torino avrebbe raggiunto e ucciso il trentenne, dinanzi a molte altre persone, due delle quali rimasero ferite accidentalmente.
Nei confronti dei due uomini i Carabinieri della compagnia Napoli Vomero hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip del Tribunale di Napoli su richiesta della Dda partenopea, per omicidio con l’aggravante del metodo mafioso. I fratelli sarebbero infatti figli del capo del clan ritenuto dagli inquirenti legato alla famiglia malavitosa dei Lo Russo. Nicola Torino risulta già detenuto per altra causa.
Fondamentali per far luce sulla vicenda sono state le dichiarazioni di un testimone oculare, che era in compagnia della vittima: l’uomo ha raccontato che il fratellino dei due arrestati venne colpito accidentalmente dalla bandiera mentre era seduto su uno scooter, davanti a un bar di corso Chiaiano. Insultò subito Coscia il quale reagì colpendo il parabrezza del motociclo, rompendolo. L’amico di Coscia offrì anche un risarcimento da 100 euro, ma il ragazzino rifiutò i soldi. Dopo un breve passaggio a casa, l’amico di Coscia tornò davanti allo stesso bar dove vide il ragazzino indicare a delle persone che erano con lui su tre scooter colui che l’aveva colpito: una di queste cominciò a sparare diversi colpi di pistola contro Coscia, ferendo alle gambe anche un altro amico della vittima e una ragazza. Dall’autopsia emerse che Coscia era stato raggiunto da ben sette proiettili.