Confermate in secondo grado le condanne per il crollo di due palazzine di edilizia popolare, che causò 19 vittime ad Amatrice, in provincia di Rieti, in seguito al terremoto del 24 agosto del 2016. La Corte d’Assise d’Appello di Roma, accogliendo la richiesta del sostituto procuratore generale, ha ribadito la pena di nove anni di carcere infilitta nel 2020 a Ottaviano Boni – all’epoca direttore tecnico dell’impresa costruttrice Sogeap – e i cinque anni a Maurizio Scacchi, geometra del Genio civile della Regione Lazio.
Nel processo erano inizialmente imputate altre tre persone, per una delle quali, Luigi Serafini, è stato dichiarato il non luogo a procedere per gravi motivi di salute: era stato condannato a otto anni. Altri due imputati sono deceduti durante il giudizio: si tratta di Corrado Tilesi, ex assessore del Comune di Amatrice (condannato in primo graso a sette anni), e di Franco Aleandri, allora presidente dell’Iacp (Istituto autonomo di case popolari, condannato in primo grado a sette anni). Per tutti le accuse erano di omicidio colposo plurimo, crollo colposo, disastro e lesioni. In aula, alla lettura del dispositivo, erano presenti una decina di parenti delle vittime.