Le affermazioni fatte in Aula da Giovanni Donzelli nei confronti di Debora Serracchiani, Andrea Orlando, Walter Verini e Silvio Lai, erano “aspre” ma non “lesive” dell’onorabilità dei parlamentari del Pd. Questo perché il deputato di Fdi ha messo a verbale che non intendeva accusare i dem di appoggiare la battaglia dell’anarchico Alfredo Cospito contro il 41bis, quando sono andati a trovarlo in carcere. È per questo motivo che il Gran Giurì d’onore della Camera ha “assolto” il parlamentare di Fratelli d’Italia. È quello che emerge dalla relazione della Commissione speciale letta a Montecitorio da Sergio Costa, presidente dell’organo chiamato a dirimere il caso scoppiato dopo l’intervento di Donzelli in aula il 31 gennaio scorso.
Il caso Cospito – Erano le giornate in cui si intensificarono gli attacchi degli anarchici a sostegno di Cospito, detenuto al 41 bis e in sciopero della fame contro il carcere duro, quando l’esponente di Fdi era intevenuto nel dibattito sulla formazione della commissione Antimafia. Il parlamentare meloniano aveva riportato in aula il testo di alcuni dialoghi in carcere tra l’anarchico ed esponenti della criminalità organizzata, poi aveva aggiunto: “Il 12 gennaio 2023, mentre parlava con i mafiosi Cospito incontrava anche i parlamentari Serracchiani, Verini, Lai e Orlando, che andavano a incoraggiarlo nella battaglia! Allora voglio sapere se questa sinistra sta dalla parte dello Stato o dei terroristi con la mafia”. È su queste parole che si è concentrato il Giurì e non sulle fonte delle notizie che il deputato di Fdi ha riferito a Montecitorio. Come è noto, infatti, l’intervento di Donzelli riportava informazioni contenute in una relazione del Gom della Polizia penitenziaria, inviata dal Dipartimento amministrazione penitenziaria. Notizie che il deputato di Fdi aveva avuto dal collega Andrea Delmastro, sottosegretario di Fdi alla Giustizia e suo coniquilino. Per questi fatti Delmastro è indagato dalla procura di Roma.
Cosa ha detto Donzelli al Gran Giurì – Diversa la vicenda di Donzelli, che audito dal Giurì ha detto essenzialmente che non intendeva accusare i deputati del Pd di appoggiare la battaglia di Cospito contro il 41bis: ecco perché la commissione speciale lo ha assolto. “Nel corso dell’audizione, Donzelli ha evidenziato come i deputati Serracchiani, Lai e Orlando fossero sicuramente interessati alla salute e alle condizioni di detenzione del Cospito ma che a suo avviso il contesto precedente e successivo alla visita abbia potuto avere, anche indirettamente, l’effetto dell’incoraggiamento sul Cospito. La commissione ha preso atto che, secondo quanto affermato in audizione, le parole utilizzate nel suo intervento in Aula, seppure con toni che appaiono politicamente aspri, intendevano essere testimonianza di una preoccupazione riguardo ad eventuali effetti indiretti su un affievolimento dell’istituto di cui all’articolo 41 bis nei confronti del Cospito pertanto non lesive dell’onorabilità dei deputati Lai, Serracchiani e Orlando”, si legge nella relazione. Un passaggio che provoca la reazione del Pd: Donzelli, attaccano in tanti, si è rimangiato con il Giurì le parole che ha detto in Aula. E per la capogruppo Serracchiani il deputato di Fdi “ha fatto marcia indietro su tutta la linea ed ha detto di essere consapevole che con le sue parole la nostra onorabilità era stata lesa”. Per il deputato Lai: “Il Giuri d’onore riconosce piena legittimità visita fatta in carcere per valutare le condizioni di salute del detenuto Cospito. Donzelli ha dovuto modificare posizione e ritrattare quanto detto in Aula per evitare di venir accusato di aver offeso l’onorabilità dei deputati Pd”.
Il contenuto della relazione – Diversa ovviamente la reazione dai banchi del centrodestra, dove “l’assoluzione” di Donzelli è stata festeggiata con applausi e abbracci. “La relazione conclusiva del giurì mette fine ad un’inutile polemica alimentata dal Pd”, ha detto il capogruppo Tommaso Foti, dopo che Costa ha finito di leggere la lunga relazione, approvata all’unanimità. “Il deputato Donzelli, nell’illustrare alla commissione di indagine quale fosse l’intendimento alla base del proprio intervento in Assemblea, ha rilevato come la battaglia a cui si riferiva fosse quella del Cospito rispetto all’applicazione a lui della misura di cui all’articolo 41-bis, ritenendo tuttavia che dal punto di vista politico, a suo giudizio, se avesse avuto esito positivo questa battaglia e fosse stata tolta per motivi di salute la misura di cui all’articolo 41-bis al Cospito questo avrebbe potuto avere come conseguenza indiretta un possibile affievolimento delle posizioni a favore del mantenimento dell’istituto del 41-bis per tutti i condannati interessati dalla misura”, si legge nel documento. Il parlamentare di Fdi, tra l’altro, ha detto al Gran Giurì che “nel suo intendimento, andare a trovare una persona in carcere di per sé non può in alcun modo essere considerato un incoraggiamento a una battaglia, ma rappresenta un gesto doveroso se compiuto per verificare le condizioni di salute. Peraltro, ribadendo come si tratti di una legittima scelta politica“, Donzelli, scrive ancora la commissione, “ha argomentato come, a suo avviso, nel caso in cui all’uscita del carcere, oltre a richiamare le condizioni di salute e le condizioni carcerarie, si esprimono opinioni che anche involontariamente possono apparire non distanti da quella che è ufficialmente la battaglia della persona appena visitata, questo possa condurre a ritenere ciò alla stregua di un incoraggiamento”.
La ricostruzione della visita dei dem – La commissione speciale ha anche chiarito quali fossero i retroscena della visita dei parlamentari dem a Cospito. “È stato precisato nel corso delle audizioni che la decisione di effettuare la visita è stata assunta il giorno prima anche a seguito dell’appello pubblicato il 7 gennaio 2023 su organi di stampa sottoscritto da numerosi giuristi. La delegazione ha appreso che il gruppo di socialità del Cospito era da poco cambiato e nessuno era a conoscenza degli altri tre detenuti che si trovavano nell’area riservata a coloro cui è applicata la misura di cui all’articolo 41 bis”, si legge nella relazione: il riferimento è per i boss di camorra, ‘ndrangheta e Cosa nostra, Francesco Di Maio, Pino Cammarata e Pietro Rampulla, detenuti nelle celle vicine a quelle di Cospito. “So che siete venuti per me, ma prima dovete parlare con loro”, ha detto l’anarchico ai deputati dem. Dalle audizioni di questi ultimi, ricostruisce la commissione, “emerge che il Cospito ha argomentato in merito al suo stato di salute e alle sue valutazioni in ordine all’applicazione dell’articolo 41 bis alla sua persona e a tutti i detenuti interessati alla misura”. I parlamentari dem “hanno riferito alla commissione di essersi sostanzialmente limitati ad ascoltare quanto rappresentato dal Cospito”. Nella relazione si sottolinea inoltre come “nel corso dell’istruttoria è stato possibile verificare che i deputati Serracchiani e Lai non hanno mai richiesto con dichiarazioni pubbliche la revoca nei confronti del Cospito della misura. Per quanto attiene al deputato Orlando sono stati invece rilevati taluni elementi fattuali di riscontro, avendo egli esplicitamente richiamato l’appello sottoscritto da giuristi e intellettuali in cui si chiedeva la revoca dell’applicazione dell’articolo 41 bis al Cospito e avendo egli espresso le proprie perplessità tramite social media”.
Politica
Caso Cospito, Donzelli assolto dal Gran Giurì: “Non ha leso onorabilità dei deputati dem”. Il Pd: “Ha ritrattato quanto detto in aula”
Per la commissione speciale il deputato di Fdi non ha leso l'onorabilità dei colleghi Serracchiani, Lai e Orlando, quando li ha accusati di sostenere la battagliia contro il 41bis dell'anarchico. Nella relazione si spiega come il meloniano abbia messo a verbale di essere convinto che gli esponenti del Pd erano interessati alla salute e alle condizioni di detenzione di Cospito
Le affermazioni fatte in Aula da Giovanni Donzelli nei confronti di Debora Serracchiani, Andrea Orlando, Walter Verini e Silvio Lai, erano “aspre” ma non “lesive” dell’onorabilità dei parlamentari del Pd. Questo perché il deputato di Fdi ha messo a verbale che non intendeva accusare i dem di appoggiare la battaglia dell’anarchico Alfredo Cospito contro il 41bis, quando sono andati a trovarlo in carcere. È per questo motivo che il Gran Giurì d’onore della Camera ha “assolto” il parlamentare di Fratelli d’Italia. È quello che emerge dalla relazione della Commissione speciale letta a Montecitorio da Sergio Costa, presidente dell’organo chiamato a dirimere il caso scoppiato dopo l’intervento di Donzelli in aula il 31 gennaio scorso.
Il caso Cospito – Erano le giornate in cui si intensificarono gli attacchi degli anarchici a sostegno di Cospito, detenuto al 41 bis e in sciopero della fame contro il carcere duro, quando l’esponente di Fdi era intevenuto nel dibattito sulla formazione della commissione Antimafia. Il parlamentare meloniano aveva riportato in aula il testo di alcuni dialoghi in carcere tra l’anarchico ed esponenti della criminalità organizzata, poi aveva aggiunto: “Il 12 gennaio 2023, mentre parlava con i mafiosi Cospito incontrava anche i parlamentari Serracchiani, Verini, Lai e Orlando, che andavano a incoraggiarlo nella battaglia! Allora voglio sapere se questa sinistra sta dalla parte dello Stato o dei terroristi con la mafia”. È su queste parole che si è concentrato il Giurì e non sulle fonte delle notizie che il deputato di Fdi ha riferito a Montecitorio. Come è noto, infatti, l’intervento di Donzelli riportava informazioni contenute in una relazione del Gom della Polizia penitenziaria, inviata dal Dipartimento amministrazione penitenziaria. Notizie che il deputato di Fdi aveva avuto dal collega Andrea Delmastro, sottosegretario di Fdi alla Giustizia e suo coniquilino. Per questi fatti Delmastro è indagato dalla procura di Roma.
Cosa ha detto Donzelli al Gran Giurì – Diversa la vicenda di Donzelli, che audito dal Giurì ha detto essenzialmente che non intendeva accusare i deputati del Pd di appoggiare la battaglia di Cospito contro il 41bis: ecco perché la commissione speciale lo ha assolto. “Nel corso dell’audizione, Donzelli ha evidenziato come i deputati Serracchiani, Lai e Orlando fossero sicuramente interessati alla salute e alle condizioni di detenzione del Cospito ma che a suo avviso il contesto precedente e successivo alla visita abbia potuto avere, anche indirettamente, l’effetto dell’incoraggiamento sul Cospito. La commissione ha preso atto che, secondo quanto affermato in audizione, le parole utilizzate nel suo intervento in Aula, seppure con toni che appaiono politicamente aspri, intendevano essere testimonianza di una preoccupazione riguardo ad eventuali effetti indiretti su un affievolimento dell’istituto di cui all’articolo 41 bis nei confronti del Cospito pertanto non lesive dell’onorabilità dei deputati Lai, Serracchiani e Orlando”, si legge nella relazione. Un passaggio che provoca la reazione del Pd: Donzelli, attaccano in tanti, si è rimangiato con il Giurì le parole che ha detto in Aula. E per la capogruppo Serracchiani il deputato di Fdi “ha fatto marcia indietro su tutta la linea ed ha detto di essere consapevole che con le sue parole la nostra onorabilità era stata lesa”. Per il deputato Lai: “Il Giuri d’onore riconosce piena legittimità visita fatta in carcere per valutare le condizioni di salute del detenuto Cospito. Donzelli ha dovuto modificare posizione e ritrattare quanto detto in Aula per evitare di venir accusato di aver offeso l’onorabilità dei deputati Pd”.
Il contenuto della relazione – Diversa ovviamente la reazione dai banchi del centrodestra, dove “l’assoluzione” di Donzelli è stata festeggiata con applausi e abbracci. “La relazione conclusiva del giurì mette fine ad un’inutile polemica alimentata dal Pd”, ha detto il capogruppo Tommaso Foti, dopo che Costa ha finito di leggere la lunga relazione, approvata all’unanimità. “Il deputato Donzelli, nell’illustrare alla commissione di indagine quale fosse l’intendimento alla base del proprio intervento in Assemblea, ha rilevato come la battaglia a cui si riferiva fosse quella del Cospito rispetto all’applicazione a lui della misura di cui all’articolo 41-bis, ritenendo tuttavia che dal punto di vista politico, a suo giudizio, se avesse avuto esito positivo questa battaglia e fosse stata tolta per motivi di salute la misura di cui all’articolo 41-bis al Cospito questo avrebbe potuto avere come conseguenza indiretta un possibile affievolimento delle posizioni a favore del mantenimento dell’istituto del 41-bis per tutti i condannati interessati dalla misura”, si legge nel documento. Il parlamentare di Fdi, tra l’altro, ha detto al Gran Giurì che “nel suo intendimento, andare a trovare una persona in carcere di per sé non può in alcun modo essere considerato un incoraggiamento a una battaglia, ma rappresenta un gesto doveroso se compiuto per verificare le condizioni di salute. Peraltro, ribadendo come si tratti di una legittima scelta politica“, Donzelli, scrive ancora la commissione, “ha argomentato come, a suo avviso, nel caso in cui all’uscita del carcere, oltre a richiamare le condizioni di salute e le condizioni carcerarie, si esprimono opinioni che anche involontariamente possono apparire non distanti da quella che è ufficialmente la battaglia della persona appena visitata, questo possa condurre a ritenere ciò alla stregua di un incoraggiamento”.
La ricostruzione della visita dei dem – La commissione speciale ha anche chiarito quali fossero i retroscena della visita dei parlamentari dem a Cospito. “È stato precisato nel corso delle audizioni che la decisione di effettuare la visita è stata assunta il giorno prima anche a seguito dell’appello pubblicato il 7 gennaio 2023 su organi di stampa sottoscritto da numerosi giuristi. La delegazione ha appreso che il gruppo di socialità del Cospito era da poco cambiato e nessuno era a conoscenza degli altri tre detenuti che si trovavano nell’area riservata a coloro cui è applicata la misura di cui all’articolo 41 bis”, si legge nella relazione: il riferimento è per i boss di camorra, ‘ndrangheta e Cosa nostra, Francesco Di Maio, Pino Cammarata e Pietro Rampulla, detenuti nelle celle vicine a quelle di Cospito. “So che siete venuti per me, ma prima dovete parlare con loro”, ha detto l’anarchico ai deputati dem. Dalle audizioni di questi ultimi, ricostruisce la commissione, “emerge che il Cospito ha argomentato in merito al suo stato di salute e alle sue valutazioni in ordine all’applicazione dell’articolo 41 bis alla sua persona e a tutti i detenuti interessati alla misura”. I parlamentari dem “hanno riferito alla commissione di essersi sostanzialmente limitati ad ascoltare quanto rappresentato dal Cospito”. Nella relazione si sottolinea inoltre come “nel corso dell’istruttoria è stato possibile verificare che i deputati Serracchiani e Lai non hanno mai richiesto con dichiarazioni pubbliche la revoca nei confronti del Cospito della misura. Per quanto attiene al deputato Orlando sono stati invece rilevati taluni elementi fattuali di riscontro, avendo egli esplicitamente richiamato l’appello sottoscritto da giuristi e intellettuali in cui si chiedeva la revoca dell’applicazione dell’articolo 41 bis al Cospito e avendo egli espresso le proprie perplessità tramite social media”.
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Milano, 17 feb. (Adnkronos) - Carabinieri e vigili del fuoco hanno interrotto le ricerche del corpo di Jhoanna Nataly Quintanilla, la baby sitter di 40 anni uccisa lo scorso 25 gennaio dal compagno Pablo Gonzalez Rivas, il quale ha denunciato la scomparsa sette giorni dopo. Una decisione che arriva a tre settimane dalla morte e a due dalle ricerche. La speranza di trovarla resta, ma le ricerche sono complicate dalla difficoltà di deliminare una doppia area molto vasta e dalla presenza di corsi d'acqua.
L'uomo, nell'interrogatorio, ha confessato di essersi liberato del cadavere nel pomeriggio del 25 gennaio gettandolo in un fosso in zona Cassano d'Adda, ma il sospetto è che potrebbe averla gettata nel fiume dove le correnti rendono difficile le ricerche. Le ricerche proseguite per giorni, anche con l'aiuto di droni, nella zona tra Inzago e Treviglio non hanno dato risultati. Non solo: il 48enne ha omesso di dire di essere uscito anche la stessa mattina, in questo caso il corpo senza vita della donna potrebbe essere nella zona della Martesana, quando dalla città si esce verso la periferie. Anche in questo caso le celle telefoniche e il percorso dell'auto non sono stati sufficienti (per ora) a restringere una zona di alcuni chilometri.
Se le ricerche hanno subito una sosta, le analisi sul cellulare e il computer proseguono, così come sulle tracce all'interno del monolocale di piazza dei Daini, in zona Bicocca, e sugli oggetti sequestrati nell'appartamento. La procura sta cercando qualche dettaglio per capire se si è trattato di un omicidio premeditato e non di un gioco erotico finito male come sostenuto dall'indagato.
Roma, 17 feb. (Adnkronos) - "Sto pensando di tornare ad allenare, in Italia o all'estero". Lo dice -un po' a sorpresa- Arrigo Sacchi, tecnico di Fusignano di 78 anni, durante una conversazione con l'Adnkronos sullo stato del massimo campionato italiano. Qualche contatto, quali squadre? "Ne ho tante. Ma se farlo in Italia non lo so. Perché io voglio troppo bene a questo paese, solo che ho un difetto: dico quello che penso e quindi a volte devo dire quello che penso di noi. E questo mi dispiace dirlo. E quindi cerco di evitare prima. Mi chiedono di andare per esempio in Brasile, in Argentina, in Spagna. E tanti altri".
Caltanissetta, 17 feb. (Adnkronos) - E' durata solo pochi minuti l'udienza, davanti al tribunale di Caltanissetta, del cosiddetto 'maxi processo' sul Sistema Montante, che vede imputati, oltre all'ex leader di Confindustria Sicilia Antonello Montante, diversi imprenditori, investigatori e politici. Oggi erano attesi il questore di Milano, Bruno Megale, e un ispettore di Polizia, Giovanni Gambino. Ma Megale è stato trattenuto a Milano, come è stato spiegato a inizio udienza, "per impegni istituzionali" e Gambino per "motivi di salute". Così l'udienza è saltata.
Nelle scorse settimane era scattata la prescrizione per alcuni capi di imputazione nei confronti di diversi imputati, come per l'imprenditore gelese Carmelo Turco per il quale è stato prescritto il reato di traffico di influenze illecite. Prescritto il favoreggiamento per l'ex amministratore delegato delle società di Montante, Vincenzo Mistretta, il quale, non avendo altri capi di imputazione, è uscito dal processo.
Tra gli imputati del processo anche l’ex presidente della Regione Rosario Crocetta, gli ex assessori Linda Vancheri e Mariella Lo Bello, l’ex commissario Irsap Maria Grazia Brandara, gli imprenditori Giuseppe Catanzaro, Rosario Amarù, Vincenzo Savastano vice questore aggiunto all’epoca dei fatti della Polizia presso l’ufficio di frontiera di Fiumicino, Gaetano Scillia capocentro Dia di Caltanissetta dal 2010 al 2014, Arturo De Felice, direttore della Dia dal 2012 al 2014.
Il questore di Milano Bruno Megale, ex questore di Caltanissetta, oggi in aula avrebbe dovuto testimoniare sui tentativi di un appartenente al servizio segreto civile di avere da lui notizie riservate sull'inchiesta di Caltanissetta. Si tratta dell'ex vice direttore del servizio segreto civile. All'epoca, nel 2016, l'allora della Polizia aveva inviato Megale in Sicilia per blindare l’indagine della Squadra mobile. E Megale aveva alzato un muro quando gli vennero chieste notizie sull’indagine che vedeva coinvolto anche il colonnello Giuseppe D’Agata. Il questore gli disse ("con la correttezza che gli va riconosciuta", come scrissero poi i magistrati nisseni) che non era il caso di avanzare simili richieste. "E la mancata rassicurazione -avevano scritto i magistrati all'epoca dell'inchiesta - accese un ulteriore campanello dall’allarme negli ambienti dell’Aisi". Ma, nel frattempo, il questore Megale aveva fatto una dettagliata relazione di servizio su quanto accaduto. Il processo è stato rinviato al prossimo 10 marzo.
Roma, 17 feb (Adnkronos) - "Ci aspettiamo che Giorgia Meloni si dichiari a favore di nuovo piano di investimenti comunitari, un Next generation da 800mld ogni anno per l'autonomia strategica dell'Europa". Lo ha detto Elly Schlein all'Aquila.
"Un grande piano di investimenti comuni entro cui sviluppare una difesa che sia però davvero europea, che non sia la corsa al riarmo di ogni singolo Stato dei 27 Stati membri ma una difesa comune, con investimenti e ricerca comuni", ha aggiunto la segretaria del Pd.
Roma, 17 feb. (Adnkronos) - Sottoscritto a Roma dalla confederazione datoriale Cifa Italia e dall’organizzazione sindacale Confsal l’accordo per il rinnovo della parte economica del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro per le imprese dei settori Terziario, Commercio, Distribuzione, Servizi, Turismo e Pubblici Esercizi, valido per il triennio economico 2025-2027. Notevoli gli incrementi salariali in tutti i livelli di inquadramento, in particolare l’aumento previsto per il IV livello, in cui si concentra il maggior numero di lavoratori del settore Commercio, Distribuzione e Servizi, pari a 75 euro mensili a decorrere dal 1° giugno 2024. Con gli ulteriori aumenti economici che decorreranno da marzo e novembre di quest’anno, l’incremento per questo livello sarà di 140 euro mensili, ossia un aumento dell’8,5%. Sulla stessa linea anche gli aumenti economici per le tabelle del settore Turismo e Pubblici Esercizi.
Sul piano normativo, le delegazioni trattanti stanno ultimando il testo contrattuale che comprende l’aggiornamento alle modifiche legislative introdotte nelle ultime settimane, oltre a innovative tutele giuridiche, che caratterizzeranno la contrattazione collettiva Cifa-Confsal negli anni a venire. Diversi gli istituti innovativi qualificanti previsti che andranno a rafforzare il sistema di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro, favorire la retribuzione premiale, incentivare forme di flessibilità organizzativa e molteplici misure di welfare aziendale, la centralità della formazione continua nella contrattazione collettiva, al fine di sostenere sempre più una contrattazione di “qualità”.
"Un passo concreto per garantire condizioni economiche in linea con le esigenze dei lavoratori - sottolinea il segretario generale della Confsal Angelo Raffaele Margiotta, riferendosi al rinnovo delle tabelle retributive del Ccnl Intersettoriale Cifa-Confsal - questo aggiornamento si inserisce in un più ampio percorso di evoluzione e qualificazione della nostra contrattazione collettiva, volto a innovare il sistema delle relazioni industriali all’insegna del dialogo e del confronto partecipativo. Siamo fermamente convinti che ciò rappresenti un fattore determinante per il benessere dei lavoratori e la crescita delle imprese, contribuendo in modo positivo allo sviluppo del sistema economico-produttivo".
"La nostra contrattazione collettiva di qualità - aggiunge Andrea Cafà, presidente della confederazione Cifa Italia - non si limita alla regolamentazione del rapporto di lavoro, ma rappresenta uno strumento dinamico, capace di supportare imprese e lavoratori nel processo di adattamento alle nuove dimensioni economiche e sociali. In un contesto caratterizzato da cambiamenti rapidi e sfide globali, riteniamo fondamentale promuovere un modello contrattuale innovativo, che coniughi flessibilità e sicurezza, favorendo la crescita, la formazione continua e la competitività del sistema produttivo".
Rispetto al futuro della contrattazione collettiva, Cafà e Margiotta di concerto hanno poi affermato: "Siamo convinti che la leadership di un contratto collettivo non si misurerà più in base alla storicità delle sigle sindacali sottoscrittrici, ma dalla loro capacità di fornire risposte concrete alle nuove esigenze di imprese e lavoratori. Nella contrattazione Cifa-Confsal la bilateralità, quale spazio di confronto e alleanza strategica tra le Parti sociali, si distinguerà nel garantire politiche concrete di sostegno ai bisogni dei lavoratori e delle imprese".
Roma, 17 feb (Adnkronos) - "L'unione Europea deve reagire compatta alle provocazioni di Trump e lo deve fare con un salto di qualità sull'integrazione europea". Lo h a detto Elly Schlein nel corso di una vista a L'Aquila.
"L'Europa si deve sedere da protagonista nelle trattative per fare cessare il conflitto in Ucraina, deve portare una sua idea di pace e di sicurezza per il continente intero, deve garantire al tavolo di quelle trattive da protagonista gli interessi e la sicurezza sia dell'Ucraina che dell'Unione europea stessa perchè non sarà Trump a garantire gli interessi e la sicurezza dell'Ucraina e dell'Unione europea -ha spiegato la segretaria del Pd-. Lo deve fare l'Europa trovando una voce sola e forte con cui sedersi a quel tavolo con un mandato chiaro anche per dare tutte le garanzie di sicurezza necessaria, sia all' Ucraina che all'Unione europea".
Roma, 17 feb. (Adnkronos Salute) - Hanno ottenuto il marchio Ce il catetere di ablazione Farawave™ Nav, una tecnologia di navigazione progettata per il trattamento della fibrillazione atriale parossistica (Pfa), e il nuovo modulo Faraview™. Entrambe le tecnologie integreranno e amplieranno le capacità di mappatura delle procedure di ablazione cardiaca eseguite con il sistema Farapulse™ Pulsed Field Ablation (Pfa), il sistema di elettroporazione clinicamente più provato, già utilizzato in oltre 200 mila pazienti nel mondo. Queste tecnologie - informa Boston Scientific Corporation in una nota - sono compatibili esclusivamente con l'attuale tecnologia di mappatura cardiaca dell'azienda e con la sua ultima proposta, il sistema di mappatura Opal HDx™.
Oggi, prima di qualsiasi procedura, gli elettrofisiologi utilizzano un catetere di mappatura specifico per studiare le vie di conduzione elettrica del cuore del paziente, un passo indispensabile per la pianificazione di un'ablazione cardiaca. Il catetere Farawave Nav, dotato di navigazione magnetica, semplifica le procedure combinando la mappatura cardiaca e la terapia per l'elettroporazione, riducendo così il numero di cambi dei dispositivi necessari alla procedura. Il modulo Faraview offre ai medici una visualizzazione dinamica delle procedure di elettroporazione Farapulse, consentendo di seguire in tempo reale il posizionamento, la forma e la rotazione del catetere.
"Il Sistema Farapulse Pfa - afferma Caroline Bravo, vicepresidente della divisione Rhythm Management Emea di Boston Scientific - ha modificato il modo di trattare la fibrillazione atriale e la tecnologia di mappatura integrata con un singolo catetere pone un nuovo standard di innovazione clinica e terapeutica. Il catetere di ablazione Farawave Nav e il modulo Faraview, appositamente progettati per il sistema di elettroporazione Farapulse, offrono una soluzione completa ed efficiente per la mappatura e l'ablazione della Fa, migliorando così l'efficienza e la precisione delle procedure". Il nuovo modulo fornisce un tracciamento magnetico del catetere di ablazione, offrendo ai medici una visualizzazione dettagliata delle aree trattate con campi pulsati. Questa funzionalità consente di osservare in tempo reale l'accumulo di energia erogata e di adattare di conseguenza la strategia di ablazione. Grazie a una tecnologia di marcatura automatica (Fieldtag™), il modulo identifica le aree in cui è stata eseguita l'elettroporazione, facilitando così la pianificazione, l'esecuzione e la correttezza della procedura.
"L'integrazione del software Faraview e del catetere per ablazione Farawave Nav rappresenta un'opportunità significativa per i medici - commenta Ignacio García-Bolao, MD, Ph.D, direttore di cardiologia e chirurgia cardiovascolare, Clinica Universidad de Navarra, Pamplona, Spagna - in quanto le capacità combinate di navigazione e visualizzazione di queste tecnologie possono migliorare la guida, ridurre i tempi di fluoroscopia e consentire una valutazione precisa dell'erogazione di energia durante le procedure di isolamento delle vene polmonari. Un vantaggio fondamentale di questa combinazione è che la mappatura di alta qualità offre una serie di opzioni per il flusso di lavoro e contribuisce all'ottimizzazione della gestione del tempo, che potrebbe migliorare i risultati dei pazienti", conclude.
Boston Scientific intende lanciare il catetere per ablazione Farawave Nav e il software Faraview nella regione Emea.