Le affermazioni fatte in Aula da Giovanni Donzelli nei confronti di Debora Serracchiani, Andrea Orlando, Walter Verini e Silvio Lai, erano “aspre” ma non “lesive” dell’onorabilità dei parlamentari del Pd. Questo perché il deputato di Fdi ha messo a verbale che non intendeva accusare i dem di appoggiare la battaglia dell’anarchico Alfredo Cospito contro il 41bis, quando sono andati a trovarlo in carcere. È per questo motivo che il Gran Giurì d’onore della Camera ha “assolto” il parlamentare di Fratelli d’Italia. È quello che emerge dalla relazione della Commissione speciale letta a Montecitorio da Sergio Costa, presidente dell’organo chiamato a dirimere il caso scoppiato dopo l’intervento di Donzelli in aula il 31 gennaio scorso.
Il caso Cospito – Erano le giornate in cui si intensificarono gli attacchi degli anarchici a sostegno di Cospito, detenuto al 41 bis e in sciopero della fame contro il carcere duro, quando l’esponente di Fdi era intevenuto nel dibattito sulla formazione della commissione Antimafia. Il parlamentare meloniano aveva riportato in aula il testo di alcuni dialoghi in carcere tra l’anarchico ed esponenti della criminalità organizzata, poi aveva aggiunto: “Il 12 gennaio 2023, mentre parlava con i mafiosi Cospito incontrava anche i parlamentari Serracchiani, Verini, Lai e Orlando, che andavano a incoraggiarlo nella battaglia! Allora voglio sapere se questa sinistra sta dalla parte dello Stato o dei terroristi con la mafia”. È su queste parole che si è concentrato il Giurì e non sulle fonte delle notizie che il deputato di Fdi ha riferito a Montecitorio. Come è noto, infatti, l’intervento di Donzelli riportava informazioni contenute in una relazione del Gom della Polizia penitenziaria, inviata dal Dipartimento amministrazione penitenziaria. Notizie che il deputato di Fdi aveva avuto dal collega Andrea Delmastro, sottosegretario di Fdi alla Giustizia e suo coniquilino. Per questi fatti Delmastro è indagato dalla procura di Roma.
Cosa ha detto Donzelli al Gran Giurì – Diversa la vicenda di Donzelli, che audito dal Giurì ha detto essenzialmente che non intendeva accusare i deputati del Pd di appoggiare la battaglia di Cospito contro il 41bis: ecco perché la commissione speciale lo ha assolto. “Nel corso dell’audizione, Donzelli ha evidenziato come i deputati Serracchiani, Lai e Orlando fossero sicuramente interessati alla salute e alle condizioni di detenzione del Cospito ma che a suo avviso il contesto precedente e successivo alla visita abbia potuto avere, anche indirettamente, l’effetto dell’incoraggiamento sul Cospito. La commissione ha preso atto che, secondo quanto affermato in audizione, le parole utilizzate nel suo intervento in Aula, seppure con toni che appaiono politicamente aspri, intendevano essere testimonianza di una preoccupazione riguardo ad eventuali effetti indiretti su un affievolimento dell’istituto di cui all’articolo 41 bis nei confronti del Cospito pertanto non lesive dell’onorabilità dei deputati Lai, Serracchiani e Orlando”, si legge nella relazione. Un passaggio che provoca la reazione del Pd: Donzelli, attaccano in tanti, si è rimangiato con il Giurì le parole che ha detto in Aula. E per la capogruppo Serracchiani il deputato di Fdi “ha fatto marcia indietro su tutta la linea ed ha detto di essere consapevole che con le sue parole la nostra onorabilità era stata lesa”. Per il deputato Lai: “Il Giuri d’onore riconosce piena legittimità visita fatta in carcere per valutare le condizioni di salute del detenuto Cospito. Donzelli ha dovuto modificare posizione e ritrattare quanto detto in Aula per evitare di venir accusato di aver offeso l’onorabilità dei deputati Pd”.
Il contenuto della relazione – Diversa ovviamente la reazione dai banchi del centrodestra, dove “l’assoluzione” di Donzelli è stata festeggiata con applausi e abbracci. “La relazione conclusiva del giurì mette fine ad un’inutile polemica alimentata dal Pd”, ha detto il capogruppo Tommaso Foti, dopo che Costa ha finito di leggere la lunga relazione, approvata all’unanimità. “Il deputato Donzelli, nell’illustrare alla commissione di indagine quale fosse l’intendimento alla base del proprio intervento in Assemblea, ha rilevato come la battaglia a cui si riferiva fosse quella del Cospito rispetto all’applicazione a lui della misura di cui all’articolo 41-bis, ritenendo tuttavia che dal punto di vista politico, a suo giudizio, se avesse avuto esito positivo questa battaglia e fosse stata tolta per motivi di salute la misura di cui all’articolo 41-bis al Cospito questo avrebbe potuto avere come conseguenza indiretta un possibile affievolimento delle posizioni a favore del mantenimento dell’istituto del 41-bis per tutti i condannati interessati dalla misura”, si legge nel documento. Il parlamentare di Fdi, tra l’altro, ha detto al Gran Giurì che “nel suo intendimento, andare a trovare una persona in carcere di per sé non può in alcun modo essere considerato un incoraggiamento a una battaglia, ma rappresenta un gesto doveroso se compiuto per verificare le condizioni di salute. Peraltro, ribadendo come si tratti di una legittima scelta politica“, Donzelli, scrive ancora la commissione, “ha argomentato come, a suo avviso, nel caso in cui all’uscita del carcere, oltre a richiamare le condizioni di salute e le condizioni carcerarie, si esprimono opinioni che anche involontariamente possono apparire non distanti da quella che è ufficialmente la battaglia della persona appena visitata, questo possa condurre a ritenere ciò alla stregua di un incoraggiamento”.
La ricostruzione della visita dei dem – La commissione speciale ha anche chiarito quali fossero i retroscena della visita dei parlamentari dem a Cospito. “È stato precisato nel corso delle audizioni che la decisione di effettuare la visita è stata assunta il giorno prima anche a seguito dell’appello pubblicato il 7 gennaio 2023 su organi di stampa sottoscritto da numerosi giuristi. La delegazione ha appreso che il gruppo di socialità del Cospito era da poco cambiato e nessuno era a conoscenza degli altri tre detenuti che si trovavano nell’area riservata a coloro cui è applicata la misura di cui all’articolo 41 bis”, si legge nella relazione: il riferimento è per i boss di camorra, ‘ndrangheta e Cosa nostra, Francesco Di Maio, Pino Cammarata e Pietro Rampulla, detenuti nelle celle vicine a quelle di Cospito. “So che siete venuti per me, ma prima dovete parlare con loro”, ha detto l’anarchico ai deputati dem. Dalle audizioni di questi ultimi, ricostruisce la commissione, “emerge che il Cospito ha argomentato in merito al suo stato di salute e alle sue valutazioni in ordine all’applicazione dell’articolo 41 bis alla sua persona e a tutti i detenuti interessati alla misura”. I parlamentari dem “hanno riferito alla commissione di essersi sostanzialmente limitati ad ascoltare quanto rappresentato dal Cospito”. Nella relazione si sottolinea inoltre come “nel corso dell’istruttoria è stato possibile verificare che i deputati Serracchiani e Lai non hanno mai richiesto con dichiarazioni pubbliche la revoca nei confronti del Cospito della misura. Per quanto attiene al deputato Orlando sono stati invece rilevati taluni elementi fattuali di riscontro, avendo egli esplicitamente richiamato l’appello sottoscritto da giuristi e intellettuali in cui si chiedeva la revoca dell’applicazione dell’articolo 41 bis al Cospito e avendo egli espresso le proprie perplessità tramite social media”.
Politica
Caso Cospito, Donzelli assolto dal Gran Giurì: “Non ha leso onorabilità dei deputati dem”. Il Pd: “Ha ritrattato quanto detto in aula”
Per la commissione speciale il deputato di Fdi non ha leso l'onorabilità dei colleghi Serracchiani, Lai e Orlando, quando li ha accusati di sostenere la battagliia contro il 41bis dell'anarchico. Nella relazione si spiega come il meloniano abbia messo a verbale di essere convinto che gli esponenti del Pd erano interessati alla salute e alle condizioni di detenzione di Cospito
Le affermazioni fatte in Aula da Giovanni Donzelli nei confronti di Debora Serracchiani, Andrea Orlando, Walter Verini e Silvio Lai, erano “aspre” ma non “lesive” dell’onorabilità dei parlamentari del Pd. Questo perché il deputato di Fdi ha messo a verbale che non intendeva accusare i dem di appoggiare la battaglia dell’anarchico Alfredo Cospito contro il 41bis, quando sono andati a trovarlo in carcere. È per questo motivo che il Gran Giurì d’onore della Camera ha “assolto” il parlamentare di Fratelli d’Italia. È quello che emerge dalla relazione della Commissione speciale letta a Montecitorio da Sergio Costa, presidente dell’organo chiamato a dirimere il caso scoppiato dopo l’intervento di Donzelli in aula il 31 gennaio scorso.
Il caso Cospito – Erano le giornate in cui si intensificarono gli attacchi degli anarchici a sostegno di Cospito, detenuto al 41 bis e in sciopero della fame contro il carcere duro, quando l’esponente di Fdi era intevenuto nel dibattito sulla formazione della commissione Antimafia. Il parlamentare meloniano aveva riportato in aula il testo di alcuni dialoghi in carcere tra l’anarchico ed esponenti della criminalità organizzata, poi aveva aggiunto: “Il 12 gennaio 2023, mentre parlava con i mafiosi Cospito incontrava anche i parlamentari Serracchiani, Verini, Lai e Orlando, che andavano a incoraggiarlo nella battaglia! Allora voglio sapere se questa sinistra sta dalla parte dello Stato o dei terroristi con la mafia”. È su queste parole che si è concentrato il Giurì e non sulle fonte delle notizie che il deputato di Fdi ha riferito a Montecitorio. Come è noto, infatti, l’intervento di Donzelli riportava informazioni contenute in una relazione del Gom della Polizia penitenziaria, inviata dal Dipartimento amministrazione penitenziaria. Notizie che il deputato di Fdi aveva avuto dal collega Andrea Delmastro, sottosegretario di Fdi alla Giustizia e suo coniquilino. Per questi fatti Delmastro è indagato dalla procura di Roma.
Cosa ha detto Donzelli al Gran Giurì – Diversa la vicenda di Donzelli, che audito dal Giurì ha detto essenzialmente che non intendeva accusare i deputati del Pd di appoggiare la battaglia di Cospito contro il 41bis: ecco perché la commissione speciale lo ha assolto. “Nel corso dell’audizione, Donzelli ha evidenziato come i deputati Serracchiani, Lai e Orlando fossero sicuramente interessati alla salute e alle condizioni di detenzione del Cospito ma che a suo avviso il contesto precedente e successivo alla visita abbia potuto avere, anche indirettamente, l’effetto dell’incoraggiamento sul Cospito. La commissione ha preso atto che, secondo quanto affermato in audizione, le parole utilizzate nel suo intervento in Aula, seppure con toni che appaiono politicamente aspri, intendevano essere testimonianza di una preoccupazione riguardo ad eventuali effetti indiretti su un affievolimento dell’istituto di cui all’articolo 41 bis nei confronti del Cospito pertanto non lesive dell’onorabilità dei deputati Lai, Serracchiani e Orlando”, si legge nella relazione. Un passaggio che provoca la reazione del Pd: Donzelli, attaccano in tanti, si è rimangiato con il Giurì le parole che ha detto in Aula. E per la capogruppo Serracchiani il deputato di Fdi “ha fatto marcia indietro su tutta la linea ed ha detto di essere consapevole che con le sue parole la nostra onorabilità era stata lesa”. Per il deputato Lai: “Il Giuri d’onore riconosce piena legittimità visita fatta in carcere per valutare le condizioni di salute del detenuto Cospito. Donzelli ha dovuto modificare posizione e ritrattare quanto detto in Aula per evitare di venir accusato di aver offeso l’onorabilità dei deputati Pd”.
Il contenuto della relazione – Diversa ovviamente la reazione dai banchi del centrodestra, dove “l’assoluzione” di Donzelli è stata festeggiata con applausi e abbracci. “La relazione conclusiva del giurì mette fine ad un’inutile polemica alimentata dal Pd”, ha detto il capogruppo Tommaso Foti, dopo che Costa ha finito di leggere la lunga relazione, approvata all’unanimità. “Il deputato Donzelli, nell’illustrare alla commissione di indagine quale fosse l’intendimento alla base del proprio intervento in Assemblea, ha rilevato come la battaglia a cui si riferiva fosse quella del Cospito rispetto all’applicazione a lui della misura di cui all’articolo 41-bis, ritenendo tuttavia che dal punto di vista politico, a suo giudizio, se avesse avuto esito positivo questa battaglia e fosse stata tolta per motivi di salute la misura di cui all’articolo 41-bis al Cospito questo avrebbe potuto avere come conseguenza indiretta un possibile affievolimento delle posizioni a favore del mantenimento dell’istituto del 41-bis per tutti i condannati interessati dalla misura”, si legge nel documento. Il parlamentare di Fdi, tra l’altro, ha detto al Gran Giurì che “nel suo intendimento, andare a trovare una persona in carcere di per sé non può in alcun modo essere considerato un incoraggiamento a una battaglia, ma rappresenta un gesto doveroso se compiuto per verificare le condizioni di salute. Peraltro, ribadendo come si tratti di una legittima scelta politica“, Donzelli, scrive ancora la commissione, “ha argomentato come, a suo avviso, nel caso in cui all’uscita del carcere, oltre a richiamare le condizioni di salute e le condizioni carcerarie, si esprimono opinioni che anche involontariamente possono apparire non distanti da quella che è ufficialmente la battaglia della persona appena visitata, questo possa condurre a ritenere ciò alla stregua di un incoraggiamento”.
La ricostruzione della visita dei dem – La commissione speciale ha anche chiarito quali fossero i retroscena della visita dei parlamentari dem a Cospito. “È stato precisato nel corso delle audizioni che la decisione di effettuare la visita è stata assunta il giorno prima anche a seguito dell’appello pubblicato il 7 gennaio 2023 su organi di stampa sottoscritto da numerosi giuristi. La delegazione ha appreso che il gruppo di socialità del Cospito era da poco cambiato e nessuno era a conoscenza degli altri tre detenuti che si trovavano nell’area riservata a coloro cui è applicata la misura di cui all’articolo 41 bis”, si legge nella relazione: il riferimento è per i boss di camorra, ‘ndrangheta e Cosa nostra, Francesco Di Maio, Pino Cammarata e Pietro Rampulla, detenuti nelle celle vicine a quelle di Cospito. “So che siete venuti per me, ma prima dovete parlare con loro”, ha detto l’anarchico ai deputati dem. Dalle audizioni di questi ultimi, ricostruisce la commissione, “emerge che il Cospito ha argomentato in merito al suo stato di salute e alle sue valutazioni in ordine all’applicazione dell’articolo 41 bis alla sua persona e a tutti i detenuti interessati alla misura”. I parlamentari dem “hanno riferito alla commissione di essersi sostanzialmente limitati ad ascoltare quanto rappresentato dal Cospito”. Nella relazione si sottolinea inoltre come “nel corso dell’istruttoria è stato possibile verificare che i deputati Serracchiani e Lai non hanno mai richiesto con dichiarazioni pubbliche la revoca nei confronti del Cospito della misura. Per quanto attiene al deputato Orlando sono stati invece rilevati taluni elementi fattuali di riscontro, avendo egli esplicitamente richiamato l’appello sottoscritto da giuristi e intellettuali in cui si chiedeva la revoca dell’applicazione dell’articolo 41 bis al Cospito e avendo egli espresso le proprie perplessità tramite social media”.
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Palermo, 17 feb. (Adnkronos) - Il sindaco di Catania Enrico Trantino e l'assessore alle politiche scolastiche Andrea Guzzardi questa mattina, all'inizio delle lezioni, si recheranno nella scuola Petrarca di via Pantelleria per testimoniare ai genitori, agli insegnanti e alla dirigenza scolastica, "la vicinanza delle istituzioni cittadine" alle maestre aggredite sabato dai genitori di un'alunna. Sono stati i genitori di un alunno di dieci anni a colpire con calci e pugni le due insegnanti e i carabinieri stanno indagando.
Trantino e Guzzardi hanno espresso "la più ferma condanna e vicinanza dell'Amministrazione comunale alle maestre di scuola primaria coinvolte, che abbiamo già contattato per sincerarsi delle loro condizioni. La sicurezza di studenti e personale scolastico è una priorità assoluta, e in quell'istituto stiamo concretamente operando per garantire un ambiente di apprendimento sereno e protetto e collaborare con la scuola e le forze dell'ordine per prevenire ulteriori episodi di violenza".
Sanremo, 16 feb. (Adnkronos) - "Conti ha detto che il suo festival è 'baudiano'? Sono molto contento, mi fa veramente piacere". Risponde così all'Adnkronos Pippo Baudo, commentando le parole del direttore artistico del festival Carlo Conti in conferenza stampa dove ha detto che il suo Sanremo è stato 'baudiano', ammettendo di ispirarsi allo storico conduttore del festival di Sanremo perché "ci ha insegnato lui a farlo". Baudo detiene attualmente il record di conduzioni del Festival della Canzone Italiana di Sanremo, avendolo presentato 13 volte.
Milano 14 feb. -(Adnkronos) - Vorwerk ha presentato in questi giorni a Berlino il nuovo Bimby, erede dell’elettrodomestico multifunzione impostosi sin dagli anni ’70 come il robot da cucina per antonomasia. Bimby TM7 rileva il testimone del modello lanciato nel 2019 con una proposta attenta al mercato e in risposta alle esigenze dei clienti in continua evoluzione: per questo i progettisti Vorwerk hanno apportato innovazioni al design, con l’ampio schermo multitouch da 10 pollici, all’interfaccia digitale, alla piattaforma Cookidoo, con oltre 10.000 ricette per un’esperienza culinaria sempre più nuova, e al motore di Bimby . Tutto questo consente di ottimizzare la vita in cucina, liberando il proprio tempo mentre Bimby si occupa della preparazione dei piatti. La novità Vorwerk, inoltre, arriva con un corredo di funzioni e opzioni di cottura ulteriormente ampliate.
Bimby TM7, già prenotabile da febbraio e disponibile a partire da aprile, porta a un livello superiore l’integrazione tra un elettrodomestico all'avanguardia e l'ecosistema digitale Cookidoo, garantendo un'esperienza culinaria più ricca, uniforme e intuitiva che ridefinisce i metodi di preparazione dei cibi. L’ultimo nato in casa Vorwerk sfoggia un’inedita veste in nero, scelta dettata non solo dallo stile ma perché facilita l’incorporazione di un maggior numero di materiali riciclati nel dispositivo. Il nuovo rivestimento isolante del boccale permette di maneggiarlo in sicurezza, contribuendo anche al mantenimento della temperatura ottimale delle preparazioni. Protagonista assoluto è l’ampio schermo multitouch da 10 pollici, che in Bimby TM7 integra la manopola e dà accesso immediato alla piattaforma Cookidoo, agevolando sia la ricerca che l'esecuzione di qualsiasi ricetta in modalità guidata.
L’interfaccia di Bimby TM7 si contraddistingue per la sua schermata principale personalizzabile sulle necessità di ciascun utente. Inoltre, sono state perfezionate componenti come la spatola, il tappo del coperchio e l’accessorio per le cotture al vapore (il cosiddetto Varoma) ora di forma rettangolare con più spazio per gli alimenti. Con le tantissime funzioni per cui è stato creato, Bimby TM7 manifesta pienamente la sua anima di robot tuttofare: cuoce, anche a vapore e ad alta temperatura, insaporisce, rosola, riscalda, effettua cotture in sottovuoto e cotture lente, prepara uova e cereali alla cottura desiderata, caramella e fa lievitare impasti, e fermentare yogurt e formaggi fatti in casa.
Oltre alle tante funzioni di cottura, Bimby TM7 sostituisce oltre 20 piccoli elettrodomestici da cucina, facendosi carico di sbrigare in modo veloce e impeccabile i compiti più ingrati e “time consuming” quali pesare, tritare, grattugiare, amalgamare, emulsionare, e anche impastare. La connettività intelligente Wi-Fi e Bluetooth e il collegamento multi-device alla piattaforma Cookidoo (sullo schermo Bimby ma anche attraverso la app e il PC), rendono disponibile in qualsiasi momento un ricettario digitale costantemente aggiornato che spazia tra decine di migliaia di ricette, italiane ed internazionali, tutte rigorosamente testate e descritte in dettaglio, ma anche video, tutorial, articoli e suggerimenti a cui attingere per ispirarsi. L’utente può scegliere se affidarsi alla modalità guidata o esplorare la modalità manuale. Nel primo caso, una volta selezionata la ricetta su Cookidoo, Bimby si occupa di tutto, indicando ingredienti, quantità e procedura, guidando l’utente con passaggi preimpostati, regolando automaticamente tempi, temperature e velocità. In modalità manuale, l’utente può selezionare il tipo di cottura che ritiene più indicata tra quelle a disposizione per realizzare velocemente le sue preparazioni, ma soprattutto trova anche un valido aiuto nelle innumerevoli modalità preimpostate - eseguibili al tocco di una semplice icona - uno dei punti di forza di Bimby.
Un’importante novità è l’introduzione della nuova funzione Cottura Aperta, che permette di cucinare senza coperchio a 100°C in totale sicurezza. Questa funzione, disponibile anche in modalità guidata con tante ricette preimpostate, non solo offre una visione completa sul lavoro di Bimby, ma consente anche l’aggiunta di ingredienti a piacere in corso d’opera. Un’alternativa eccellente per coloro che amano aggiungere il loro tocco personale alle ricette. Il TM7 è alimentato da un nuovissimo motore sincrono da 500 Watt che dispone di un ampio intervallo di giri al minuto - da 40 a 10.700 - e di un controllo adattativo della potenza : il tutto con una silenziosità che anche a pieno regime “non alza la voce”.
In attesa dell’inizio ufficiale delle consegne ad aprile, il nuovo Bimby può essere prenotato già da subito attraverso gli incaricati alla vendita, che accompagnano l’utente alla scoperta di tutte le nuove funzionalità del prodotto. La consulenza gratuita e personalizzata è parte integrante del mondo della vendita diretta Vorwerk.
Bruxelles, 16 feb. (Adnkronos) - Un anno fa, il 16 febbraio 2024, moriva l'attivista Alexei Navalny mentre era detenuto in un carcere russo: aveva 47 anni. Sono tante le persone che questa mattina si sono radunate a Mosca per rendere omaggio al più forte oppositore del Cremlino In centinaia si sono recate al cimitero Borisov. Qui hanno sfilato persone arrivate da sole, altre in piccoli gruppi, anche famiglie con bambini.
I sostenitori di Navalny hanno deposto fiori sulla sua tomba con la polizia che ha concesso l'ingresso al cimitero Borisov filmando tutto. C'erano anche diplomatici stranieri, compresi gli ambasciatori di Usa e Ue, Lynne Tracy e Roland Galharague, secondo notizie rilanciate dall'agenzia Dpa.
Nel ricordare Navalny, l'Ue dichiara che la riguardo "il presidente Putin e le autorità russe hanno la responsabilità ultima" della sua morte. "Mentre la Russia intensifica la sua guerra di aggressione illegale contro l'Ucraina, continua anche la repressione interna, prendendo di mira coloro che si battono per la democrazia - prosegue la dichiarazione dell'Alto rappresentante per la Politica estera dell'Ue, Kaja Kallas, a nome dei Ventisette - Navalny ha dato la sua vita per una Russia libera e democratica. Oggi i suoi avvocati restano ingiustamente in carcere, insieme a centinaia di prigionieri politici".
Secondo l'Ue "la Russia deve liberare immediatamente e senza condizioni i legali di Navalny e tutti i prigionieri politici". L'Unione chiede anche alla Russia di "porre fine alla sua repressione brutale della società civile, dei media dei membri dell'opposizione e di rispettare il diritto internazionale".
Yulia Navalnaya ha diffuso un video in occasione del primo anniversario della morte di suo marito Alexei Navalny in cui ricorda ciò in cui credeva il principale oppositore del Cremlino: "Sappiamo perché stiamo combattendo: una Russia del futuro che sia libera, pacifica e bella, quella che sognava Alexei è possibile. Bisogna fare di tutto affinché si realizzi il suo sogno".
"Ognuno può fare qualcosa: manifestare, scrivere ai prigionieri politici, far cambiare opinione ai propri cari, sostenersi a vicenda", prosegue Navalnaya, attesa a Berlino nell'ambito delle iniziative per ricordare Navalny. "Alexei è fonte di ispirazione in tutto il mondo. Capiscono che il nostro Paese non è solo guerra, corruzione, repressione", afferma, accusando il leader russo Vladimir Putin di "voler cancellare dalla nostra memoria il nome di Alexey, nascondere la verità sul suo omicidio e di costringerci alla rassegnazione".
"Ma non ci riuscirà. Il dolore ci rende più forti e quest'anno ha dimostrato che siamo più forti di quanto pensassimo", incalza la donna, chiedendo di prendere esempio dal "coraggio" e dalla "capacità di amare davvero il nostro Paese" che aveva Navalny.
"Navalny è morto un anno fa perché si batteva per la democrazia e la libertà in Russia", ha scritto il cancelliere tedesco Olaf Scholz su X, aggiungendo che il leader russo Vladimir "Putin combatte in modo brutale la libertà e i suoi difensori". Così, "il lavoro di Navalny è stato ancor più coraggioso - ha rimarcato - Il suo coraggio ha fatto la differenza e va ben oltre la sua morte".
Anche il ministero degli Esteri, Antonio Tajani, ha scritto un messaggio su X : "A un anno dalla morte di Aleksej Navalny, non dimentichiamo il suo coraggio e il suo sacrificio a favore della libertà e della democrazia. La mia vicinanza alla sua famiglia e a tutti i difensori dei diritti umani che ogni giorno combattono nel mondo per avere più giustizia e stato di diritto".
Sanremo, 16 feb. - (Adnkronos) - “Lucio Corsi è stata la vera novità del festival. Partito come uno sconosciuto al grande pubblico e riuscito a conquistare chi lo ha ascoltato grazie ai suoi testi pieni di poesia, ironia e fantasia". Così Carlo Verdone, all'Adnkronos, commenta il successo di Lucio Corsi, secondo classificato a Sanremo 2025.
Con il brano 'Volevo essere un duro', l'artista toscano si è classificato secondo e ha vinto il Premio della Critica "Mia Martini". Un successo che Verdone aveva in qualche modo previsto, includendo Corsi nel cast della terza stagione di 'Vita da Carlo'. Nella serie, Verdone interpreta il direttore artistico del Festival, scegliendo proprio Corsi come artista in gara. Una finzione che si è trasformata in realtà.
Verdone non loda solo il talento artistico di Corsi, ma anche le sue qualità umane: "Quello che traspare in Lucio è l’essere una persona piena di garbo, che vive di stupore. Non c’è mai rabbia in lui. Ma la sua forza non è solo nel suo talento ma anche nella sua pacatezza di persona perbene e umile. L’umiltà è la cosa che lo contraddistingue più di tutte. E’ andato avanti con i suoi soli mezzi".
E conclude: "Grazie a lui la musica mi sembra abbia iniziato a prendere un’altra direzione, meno ansiogena, più riflessiva e amabile, fondata su dei testi belli. E’ un poeta. Sono contento anche perché puntare su di lui nella mia serie è stata una scommessa vinta anche per me. Gli auguro tutto il successo che merita”, conclude.
Bruxelles, 16 feb. (Adnkronos) - Un anno fa, il 16 febbraio 2024, moriva l'attivista Alexei Navalny mentre era detenuto in un carcere russo: aveva 47 anni. Sono tante le persone che questa mattina si sono radunate a Mosca per rendere omaggio al più forte oppositore del Cremlino In centinaia si sono recate al cimitero Borisov. Qui hanno sfilato persone arrivate da sole, altre in piccoli gruppi, anche famiglie con bambini.
I sostenitori di Navalny hanno deposto fiori sulla sua tomba con la polizia che ha concesso l'ingresso al cimitero Borisov filmando tutto. C'erano anche diplomatici stranieri, compresi gli ambasciatori di Usa e Ue, Lynne Tracy e Roland Galharague, secondo notizie rilanciate dall'agenzia Dpa.
Nel ricordare Navalny, l'Ue dichiara che la riguardo "il presidente Putin e le autorità russe hanno la responsabilità ultima" della sua morte. "Mentre la Russia intensifica la sua guerra di aggressione illegale contro l'Ucraina, continua anche la repressione interna, prendendo di mira coloro che si battono per la democrazia - prosegue la dichiarazione dell'Alto rappresentante per la Politica estera dell'Ue, Kaja Kallas, a nome dei Ventisette - Navalny ha dato la sua vita per una Russia libera e democratica. Oggi i suoi avvocati restano ingiustamente in carcere, insieme a centinaia di prigionieri politici".
Secondo l'Ue "la Russia deve liberare immediatamente e senza condizioni i legali di Navalny e tutti i prigionieri politici". L'Unione chiede anche alla Russia di "porre fine alla sua repressione brutale della società civile, dei media dei membri dell'opposizione e di rispettare il diritto internazionale".
"Navalny è morto un anno fa perché si batteva per la democrazia e la libertà in Russia", ha scritto il cancelliere tedesco Olaf Scholz su X, aggiungendo che il leader russo Vladimir "Putin combatte in modo brutale la libertà e i suoi difensori". Così, "il lavoro di Navalny è stato ancor più coraggioso - ha rimarcato - Il suo coraggio ha fatto la differenza e va ben oltre la sua morte".
Napoli , 16 feb. - (Adnkronos) - Una bimba di appena 9 mesi è morta nella notte tra sabato e domenica all'ospedale di Acerra (Napoli) a causa delle gravissime ferite alla testa e al volto causate dai morsi del cane pitbull di famiglia.
Secondo quanto si apprende, la piccola era in casa con il padre. La tragedia è avvenuta nella tarda serata di sabato in un appartamento di Acerra. In ospedale sono intervenuti gli agenti del commissariato di polizia di Acerra che hanno avviato le indagini, coordinati dalla Procura di Napoli Nord.
Secondo i primi accertamenti, pare che la bimba sia stata aggredita dal cane di famiglia mentre il padre dormiva e la madre era al lavoro. Sul caso sono in corso accertamenti. Incensurati e sotto i 30 anni, i genitori sono sotto shock.