Articolo 1 rende noto che "la condanna riguarda dei post pubblicati su Twitter nei mesi di settembre, ottobre e novembre 2016, il cui contenuto veniva ribadito" dal giornalista "nel corso della trasmissione televisiva Piazzapulita su La7". Si era nel pieno della campagna elettorale per il referendum costituzionale e Rondolino apostrofò Bersani definendolo "uomo squallido, in malafede, mediocre intellettualmente, privo di principi, intimamente vigliacco"
“Il Tribunale penale di Roma ha condannato Fabrizio Rondolino per il reato di diffamazione aggravata nei confronti di Pierluigi Bersani. La condanna riguarda dei post pubblicati su Twitter nei mesi di settembre, ottobre e novembre 2016, il cui contenuto veniva ribadito” dal giornalista “nel corso di una partecipazione alla trasmissione televisiva Piazzapulita su La7″. Lo rende noto Articolo 1. Si era nel pieno della campagna elettorale per il referendum costituzionale e l’allora collaboratore de l’Unità, apostrofò Bersani definendolo “uomo squallido, in malafede, mediocre intellettualmente, privo di principi, intimamente vigliacco”, che “aveva detto di non voler fare campagna per il No e invece la fa”.
Rondolino d’altra parte è vicinissimo a Matteo Renzi, l’ex premier autore della riforma: dalle carte dell’inchiesta Open risulta che in quel periodo gli facesse da consulente per la comunicazione, tanto da proporre la creazione di una “struttura di propaganda antigrillina“. “Il Tribunale di Roma ha riconosciuto il carattere denigratorio, e quindi lesivo della reputazione della persona offesa, di quei tweet che nulla avevano a che vedere con la critica politica. Pierluigi Bersani, parte civile nel processo in questione, è stato difeso e assistito dall’avvocato Danilo Leva”, si legge nella nota del partito.