“Questo non è un paese civile, il nostro Stato vieta che fino all’udienza preliminare possano essere pubblicati anche a stralcio atti di indagine invece tutti i giorni in maniera indegna, vengono pubblicati atti di indagine vengono messi alla gogna milioni di cittadini italiani”. Il deputato Tommaso Calderone (Forza Italia) si scaglia contro i media: “Bisogna intervenire con decisione per tutelare gli italiani. Le intercettazioni vengono pubblicate testuali e non c’è un processo, una sanzione, non c’è una sola parola che indichi e denunci questo sistema criminale, niente, come se nulla fosse, bisogna intervenire in maniera seria e vigorosa”.
Gli fa eco, con toni meno enfatici, il deputato Enrico Costa (Azione): “Noi abbiamo un sistema in base al quale dobbiamo cercare di mantenere un riserbo sugli atti di indagine, perché la persona è presunta innocente. Noi abbiamo detto che le intercettazioni non devono essere pubblicate, che le sommarie informazioni non devono uscire, ma dall’altra parte consentiamo la pubblicazione letterale delle ordinanze di custodia cautelare. Così alcuni magistrati, ovviamente non fanno uscire intercettazioni, non fanno conferenze stampe, poi però buttano tutta quella mole di informazioni dentro l’ordinanza di custodia cautelare che viene pubblicata come fosse un libro. Ci sono giornali che campano su questi atti. Dobbiamo poter dare la notizia se c’è un’ordinanza di custodia cautelare, ci mancherebbe, stabilire i limiti entro i quali la notizia può essere data, nel contenuto, dicendo quali sono i reati e le persone interessate, ma stop. Perché quell’ordinanza di 300 pagine è un colpo di cannone contro la presunzione di innocenza”