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Madonna che piange e parla, ecco cosa sta accadendo a Trevignano Romano. Il mariologo Padre Gian Matteo: “Bisogna avviare delle indagini”

Il piccolo paesino sulle sponde del lago di Bracciano, a pochi chilometri da Roma, in queste ore, è al centro delle cronache nazionali e meta incessante di pellegrinaggi da ogni dove

di Gianpiero Pisanello

Fenomeno paranormale o solo frutto di suggestione? È questo l’interrogativo che molti si stanno ponendo in seguito alla presunta lacrimazione della Madonna di Trevignano Romano. Il piccolo paesino sulle sponde del lago di Bracciano, a pochi chilometri da Roma, in queste ore, è al centro delle cronache nazionali e meta incessante di pellegrinaggi da ogni dove. Tutto ha inizio cinque anni fa, quando Gisella Cardia, originaria della Sicilia ma da tempo residente a Trevignano Romano insieme al marito Gianni, torna da un viaggio a Medjugorje portando con sé una piccola statuetta in ceramica raffigurante la Vergine Maria. Improvvisamente, un giorno, questa avrebbe iniziato a lacrimare. Gisella, oltre a questo fenomeno dichiara anche di avere delle visioni da parte della Vergine che le affiderebbe dei messaggi. Nell’ultimo, in ordine temporale, si legge: “Imparate ad ascoltare la voce di Gesù nel vostro cuore e durante la preghiera. Figli, voi siete nel mondo ma non siete del mondo. Senza Dio la vostra vita avrebbe un senso diverso. Siate sempre pronti, perché questa battaglia sarà forte e tutto sboccherà in una grave guerra, ma ancora voi continuate a vivere come sempre e con indifferenza. Aprite i vostri cuori figli, i vostri cuori di pietra e fate entrare la luce di Dio. Non fatevi tentare da Satana, egli sa che perderà e vi sta attaccando molto di più, ma siate certi che il bene vincerà sempre”.

Così, ogni 3 del mese, il luogo in cui avverrebbero le presunte apparizioni è preso d’assalto e meta di incessanti pellegrinaggi. Qui, un’area di proprietà di Gisella ma sotto la tutela dell’ente parco di Bracciano e Martignano, si recita il rosario attorno ad una grande statua della Madonna, conosciuta da tutti come “La Madonna di Trevignano Romano”, ovvero lo stesso nome della Onlus fondata dalla donna. Gisella Cardia, all’anagrafe Maria Giuseppa Scarpulla è un’ex imprenditrice di 53 anni, condannata in primo grado a due anni di reclusione per bancarotta fraudolenta, con pena sospesa, per il fallimento della “Caleca Italia“, con sede a Patti in Sicilia, azienda che produceva e commercializzava oggetti in ceramica. Ora, Monsignor Marco Salvi, vescovo della Diocesi Civita Castellana, vuole vederci chiaro e sta formando una commissione per indagare su quanto accade. Come si legge nell’articolo apparso su Famiglia Cristiana, il suo predecessore, monsignor Romano Rossi, aveva dato l’autorizzazione solo alla preghiera mariana: “Mi era stata chiesta l’autorizzazione di ritrovarsi una volta alla settimana per la recita del rosario e non poteva certo oppormi”, ma, come si legge sempre nell’articolo, aveva specificato c’era “il sì alla recita del rosario non alle presunte lacrime”. Oltre alla Diocesi, anche il sindaco del paese romano, Claudia Maciucchi, ha dichiarato nei giorni scorsi, che “in questo momento c’è un procedimento aperto presso la Procura della Repubblica di Civitavecchia, perché alcuni manufatti sono stati posti sotto sequestro, come una struttura che è stata edificata senza permesso”. Ora, per comprendere l’evoluzione dei fatti, bisogna attendere del tempo.

In attesa di capire gli sviluppi, al netto della veridicità dell’evento, cosa rappresentano le lacrime della Madonna per la Chiesa quando questo fenomeno è considerato certo? A rispondere è il mariologo Padre Gian Matteo Roggio: “Le lacrime di Maria appartengono alla devozione del popolo di Dio. Nel Vangelo non c’è traccia del pianto della Madonna, nemmeno quando si trovava ai piedi della Croce. È un modo attraverso il quale il popolo di Dio vuole vedere Maria che è una donna che conosce la sofferenza e i lati oscuri della vita. Nonostante ciò, conserva la fede in Dio”. Sul fenomeno di Trevignano, ma in generale sul fenomeno della lacrimazione, Padre Gian Matteo Roggio conferma che “appena si verifica il fenomeno, bisogna raccogliere le lacrime e avviare delle indagini per comprendere se siano reali e che non abbiano cause naturali o siano falsate. Qualora, dopo rigorosissime indagini, questo fenomeno fosse vero, non c’è bisogno di un miracolo, come avviene invece per riconoscere un santo”.

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