La rubrica del giovedì con il bestiario di ciò che accade nelle serie minori del pallone italiano (e non solo). Le perle nei comunicati della giustizia sportiva regionale, quelle dei calciatori in campo e dei giornalisti in tribuna stampa
Marzo è un mese pazzerello e pure le domeniche bestiali notoriamente meteoropatiche seguono il suo trend. Già perché capita che si invertano i ruoli e che chi dovrebbe essere bestiale prenda sembianze di sobrietà e saggezza e chi per contro dovrebbe essere saggio e sobrio diventa bestiale assai o che qualcuno aneli la bestialità per far colpo. Saranno pure i primi raggi di sole chissà: i primi caldi che ingannano o che spingono ad abbigliarsi in maniera discutibile. Poi c’è il Dibu, che ovviamente può fare tutto ciò che vuole.
INVERSIONI DI BESTIALITÀ
Eh già, siamo abituati a raccontare di sputi, mazzate, insulti e bestialità varie sugli spalti e in campo. Capita avvengano pure tra taccuini e scrivanie, e sono pure peggio. Accade infatti che l’Athletic Brighela, Terza Categoria Bergamasca esponga uno striscione sulla tragedia di Cutro: “Cimitero Mediterraneo, Basta Morti in Mare”. L’arbitro nega la possibilità di esporlo, probabilmente in base alla burocrazia che gli fa ritenere lo striscione politico… il Giudice Sportivo proseguendo nello stesso solco multa la squadra di 500 euro, squalifica per un mese capitano e allenatore. Segue, naturalmente un’ondata di solidarietà per il Brighela: ci associamo, per i prossimi striscioni, se ritengono, Domeniche Bestiali è a disposizione.
NUDI ALLA META
C’è stata, non si comprende bene perché, una strana allergia ai vestiti nell’ultima Domenica bestiale in Liguria. Tant’è che sono due gli episodi che assumono gli stessi contorni. Nel primo caso c’è il mister della Cairese (Eccellenza) Diego Alessi, squalificato per tre turni perché “Dopo il termine della gara, si avvicinava al ddg, protestando con fare minaccioso; alla notifica del provvedimento disciplinare, invitava il ddg a levarsi la casacca e ad entrare nello spogliatoio, minacciandolo di percosse”. Evidentemente non poteva “percuoterlo” vestito, chissà perché. Ma scendendo di categoria in Promozione si scopre qualcosa di simile, con Riccardo Cugini dirigente del Marolacquasanta squalificato fino al 13 aprile perché “Durante l’intervallo, invitato da un AA a far indossare le maglie ai calciatori in panchina, gli rivolgeva espressioni ingiuriose e gravemente irriguardose, ed, in tono di minaccia, arrivava a pochi cm di distanza dal suo volto, con la mano alzata; lo inseguiva, poi, fin dentro lo spogliatoio ed uscendo solo dopo svariati inviti”. Una strana allergia ai tessuti? Una manifestazione pro naturismo? Chissà…
SCARPE, SCARPINE, SCARPONI
Come detto, si sono invertiti i ruoli in questa Domenica Bestiale, coi tifosi in questo caso che da rudi sostenitori si trasformano in personal dressers come dimostra la multa da 600 euro al San Mauro Torino Calcio, Eccellenza Piemonte “Per il comportamento inqualificabile dei propri tifosi, che per tutta la durata della gara hanno rivolto commenti ironici, sprezzanti ed offensivi all’indirizzo dell’assistente arbitrale n. 2 per la scelta delle sue calzature”. Che avranno avuto di strano ‘ste scarpe?
FANTOZZI E L’HOOLIGAN
Se dobbiamo spiegarvi la parte di “Fantozzi alla riscossa” in cui Paolo Villaggio nei panni del ragionier Fantozzi prendere lezioni di violenza dall’hooligan, interpretato da suo figlio Pierfrancesco, significa che abbiamo fallito la nostra missione. Non lo faremo e andiamo avanti: qualcosa di molto simile è accaduto in Australia. Un ragazzo ha chiesto alla curva del Melbourne City di fingere che fosse il capo ultras in cambio di un hot dog per tutti: obiettivo far colpo su una ragazza. Pare abbiano accettato: chissà se nel corso di preparazione almeno un “Tu fa schifo” se lo sia beccato.
AGGIORNAMENTO SULLE ATTIVITÀ DEL DIBU
Come detto è la settimana dei cambiamenti. Il Dibu oggi sale alle cronache per qualcosa di molto positivo: ha messo all’asta i guanti usati nella finale per devolvere l’incasso ai bambini malati di cancro dell’ospedale Juan Garrahan di Buenos Aires. Ha ricavato 42mila euro che ha donato senza esitazione a quei bimbi. Pare abbia manifestato l’intenzione di mettere all’asta anche Mbappè.