Trasporti paralizzati in Grecia per lo sciopero generale di 24 ore proclamato dalle principali sigle sindacali, Gsee e Adedy, per protestare contro le carenze di sicurezza della rete ferroviaria che, insieme all’errore umano, hanno causato il recente disastro in cui hanno perso la vita 57 persone. Secondo il sito di Ekathimerini, incidenti tra manifestanti e polizia in tenuta antisommossa sono scoppiati in Piazza Syntagma, nel centro di Atene, al termine del comizio.
Un gruppo di dimostranti, si legge, ha lanciato molotov contro gli agenti che hanno risposto. Lo sciopero, convocato per chiedere trasparenza nelle indagini, ha interessato tutti i voli nazionali e internazionali, ad eccezione dei voli di emergenza, e ha colpito anche i servizi di traghetti, i treni ed i trasporti pubblici nelle principali città. Vi hanno aderito anche dipendenti del settore pubblico e operatori del settore sanitario.
Il 15 marzo hanno invece scioperato i giornalisti: hanno partecipato emittenti televisive e la maggior parte dei siti web di informazione, nonché l’agenzia di stampa Ana-mpa. “I giornalisti uniscono le loro voci a quelle della società greca e del movimento sindacale per chiedere la reale attribuzione delle responsabilità per il crimine di Tebi”, si legge in un comunicato della Confederazione panellenica dei redattori (Poesy). Le varie sigle sindacali dei giornalisti greci chiedono, inoltre, “un’informazione credibile e plurale” indipendente dagli “affari e dalle agende di partito” e rivendicano che “i giornalisti e i lavoratori dei media devono smettere di essere ostaggio di bassi salari”. La protesta avviene alla vigilia di una nuova mobilitazione generale, indetta dai sindacati del settore pubblico e privato, per la giornata di domani.