Una proposta di legge presentata in Commissione Agricoltura alla Camera vorrebbe vietare l’utilizzo di nomi tipici dei prodotti di carne, come burger, salsiccia, würstel e cotoletta nel caso di prodotti a base vegetale. Non più quindi burger o salsicce “veg” e il tutto, come fa notare la stessa proposta di legge, per tutelare la produzione zootecnica del Paese.
Oltre a non essere corretto nei confronti dei consumatori – che, secondo un sondaggio, sono per l’88% a favore dell’uso di questi termini – questo è in netta controtendenza rispetto a quanto suggerito da tutte le istituzioni internazionali — Unione europea e Nazioni Unite in primis — che spingono sulla necessità di adottare un’alimentazione sempre più vegetale e sostenibile e di conseguenza aiutare a contrastare la crisi climatica. Unione Europea che tra l’altro ha già rigettato una proposta molto simile nell’ottobre 2020, e pochi mesi più tardi un’altra che voleva introdurre ulteriori restrizioni per le bevande vegetali alternative al latte.
Insomma, è chiaro che in Europa non si vuole porre censura su questi prodotti, e con questa legge l’Italia andrebbe contro il principio di primato del diritto dell’Unione, che sancisce la prevalenza del diritto Ue rispetto alle norme nazionali.
L’introduzione del disegno di legge in Italia segue i tentativi delle autorità di regolamentazione e dell’industria zootecnica in altri Paesi — tra cui Francia, Belgio e Repubblica Ceca — di limitare l’etichettatura della carne e dei prodotti lattiero-caseari di origine vegetale, mentre le alternative continuano a crescere in popolarità e quota di mercato.
I consumatori italiani stanno introducendo nella loro quotidianità un maggior numero di alimenti di origine vegetale, anche per motivi ambientali. Questa proposta diventa quindi un tentativo di rallentare la crescita di questo mercato e di far deragliare i piani dell’Ue per un sistema alimentare sostenibile. Per questo abbiamo lanciato una petizione per fermare questa proposta di legge che è inaccettabile e ingiusta.
Come specificato dalla Commissione Europea nel recente report sulla sicurezza alimentare, il cibo contribuisce per circa il 45% dell’impatto ambientale dei consumatori Ue, e includendo le emissioni relative alla produzione, trasporto e lavorazione dei mangimi, il settore zootecnico è responsabile per l’81-86% delle emissioni totali di gas serra del settore agricolo. Prediligere le proteine vegetali è quindi necessario per ridurre l’impatto climatico dell’intero sistema alimentare.
La proposta di legge sostiene che, quando per i prodotti vegetali vengono utilizzati nomi tipicamente associati a quelli a base di carne, i consumatori potrebbero essere confusi rispetto al loro valore nutrizionale. Si tratta di un argomento fuorviante, in parte perché esistono differenze nutrizionali anche tra prodotti con lo stesso nome realizzati con diversi tipi di carne, in parte perché le alternative vegetali sono nutrienti, proteiche e presentano spesso anche vantaggi in termini di salute, come l’assenza di colesterolo e la minore presenza di grassi. Inoltre, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha già dichiarato nel 2015 che la carne rossa processata, come gli insaccati, è di fatto cancerogena e che quella rossa tout court è probabilmente cancerogena.
Ecco perché con la nostra petizione chiediamo al governo di impegnarsi per bloccare questa proposta. Le alternative a base vegetale sono fondamentali per quella sostenibilità così necessaria allo sviluppo e alla tutela del nostro pianeta, Italia compresa. Anche il nostro Paese è sempre più colpito dalla crisi climatica e l’industria alimentare ha un peso ambientale importante. Per questo motivo non possiamo rimanere a guardare di fronte al tentativo di indebolire un settore in crescita e importante per tutti noi. Coinvolgeremo e mobiliteremo cittadini e consumatori per evitare che ciò accada.