indagati Francesco Adornato, l’uomo che parla di “stragi di Stato” nell’intercettazione finita agli atti del processo “Ndrangheta stragista", è indagato per associazione a delinquere di stampo mafioso
La Direzione distrettuale antimafia di Reggio Calabria ha iscritto nel registro degli indagati Francesco Adornato, l’uomo che parla di “stragi di Stato” nell’intercettazione finita agli atti del processo “Ndrangheta stragista che si sta celebrando in appello e che vede sono imputati il boss di Brancaccio, Giuseppe Graviano, e Rocco Santo Filippone per l’omicidio di due carabinieri uccisi il 18 gennaio 1994.
Adornato, detto “Ciccio u biondu”, è indagato nell’ambito dell’inchiesta “Hybris” che il 9 marzo scorso ha portato all’arresto di 49 persone tra cui boss e luogotenenti della cosca Piromalli di Gioia Tauro. Tra questi, nell’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip Stefania Rachele, non compariva Adornato che veniva citato solo per quell’intercettazione nonostante fosse definito dai magistrati “un navigato esponente della ‘ndrangheta” che era “titolato” ad affrontare temi delicati come quello della partecipazione delle famiglie mafiose calabresi alla strategia stragista messa in atto da Cosa nostra. Nel fascicolo dell’inchiesta “Hybris”, però, il nome di Francesco Adornato c’è ed è insieme a quello di altre 78 persone che, il 23 settembre 2021, sono state iscritte nel registro degli indagati dai sostituti procuratori della Dda Paola D’Ambrosio e Giulia Pantano (quest’ultima oggi procuratore aggiunto a Catanzaro).
L’uomo è accusato di associazione a delinquere di stampo mafioso e insieme ad altre 101 persone è stato denunciato dai carabinieri nell’informativa finale. Secondo gli inquirenti, infatti, “nonostante abbia vissuto per molto tempo a Rizziconi”, all’interno della famiglia mafiosa di Gioia Tauro, Adornato aveva il “ruolo di partecipe, – si legge nel capo di imputazione – forniva il proprio contributo per l’attuazione del programma criminale della cosca Piromalli. In tale ambito si prestava a veicolare le notizie all’interno della cosca e si poneva, unitamente a Messineo Aurelio, quale intermediario mafioso nelle questioni di carattere privato”.
Tornando all’intercettazione in cui Adornato parla delle “stragi di Stato” finita agli atti del processo “’Ndrangheta stragista”, il consulente Vincenzo Ventra ha depositato la perizia sulla registrazione del 17 gennaio 2021. La perizia riguarda la partecipazione delle famiglie mafiose calabresi alle stragi che hanno insanguinato l’Italia nella prima metà degli anni novanta.
L’argomento, all’epoca, era stato aperto da Francesco Adornato mentre questo si trovava all’interno del frantoio di un altro indagato dell’inchiesta “Hybris”, Giuseppe Ferraro. In sostanza, “Ciccio u Biondu” affronta temi come quello della riunione avvenuta all’inizio degli anni novanta a Nicotera, presso il resort “Saionara”. Un summit in cui le cosche calabresi avrebbero dato la loro disponibilità a partecipare alle stragi. Le 20 pagine della consulenza Ventra non spostano il senso dato alle parole di Adornato dai carabinieri e spiegato in aula, nel corso dell’ultima udienza, dal colonnello Massimiliano Galasso. Parlando di Pino Piromalli detto “Facciazza”, infatti, Adornato disse: “Pino e compagnia bella… li hanno messi all’epoca nella commissione per le stragi di Stato”.
Il perito ha trascritto l’intercettazione (qui l’audio) sia in dialetto calabrese che in italiano: “Francu Pinu, no ‘u Mutu. ‘U Mutu no. ‘Nci dici: Piromalli era assente. Testuni – dici – questo signor Pesce, che lo chiamano Testuni, questo si è messo avanti – ‘nci dissi – e ha sostenuto che bisogna attuare le stragi di Stato“, Tradotto in italiano è: Franco Pino no u Mutu. ‘U Mutu no. Gli dice: Piromalli era assente. Testuni – dice – questo signor Pesce, che lo chiamano Testuni, questo si è messo avanti – gli ha detto – e ha sostenuto che bisogna attuare le stragi di Stato”.
A votare contro le stragi, in quella commissione, sarebbe stato il boss di Limbadi Luigi Mancuso: “Però Pino ‘nd’avi sempri n’attenuanti. Pirchì, ‘nta commissioni che hanno deciso? Usi mentunu a fianco d’i siciliani… e compagnia bella…. C’era Luigi Mancuso, Luigi… Luigi Mancusu tu sai chi fici intra a commissioni? Pestau i pedi”. Traduzione: “Però Pino ha sempre un’attenuante perché, nella commissione che hanno deciso? Di mettersi a fianco dei siciliani… e compagnia bella… C’era Luigi Mancuso, Luigi… Luigi Mancuso tu sai che ha fatto dentro la commissione? Ha pestato i piedi”.
E ancora, è sempre Adornato che parla: “’Nci dici…: Luigi in questa commissione, ‘o Sayonara, intra a commissioni… ‘nci dici ca iddu non è d’accordu. Eh!… Se ci fosse magari n’atru, n’atri dui che l’avrebbero pensata come a iddu.. Pirchì ‘nci dici Luigi: ‘Nui avimu a trattari cu ‘sti personaggi – ‘nci dissi – non avimu a jiri mi sparamu. Per quale motivo?’”. In italiano significa questo: Luigi in questa commissione, al Sayonara, dentro la commissione gli dice che lui non è d’accordo. Eh!… Se ci fosse magari un altro, altri due che l’avrebbero pensata come lui… Perché gli dice Luigi: ‘Noi dobbiamo trattare con questi personaggi – gli ha detto – non dobbiamo andare a sparare. Per quale motivo?’”.