La condanna emessa dalla Corte Penale Internazionale dell’Aja lo ha offeso molto perché per lui, con tutto quello che ci ha messo per raggiungere la vetta dei condottieri storici, essere trattato da criminale di guerra, come se fosse un Karadžić qualsiasi, è una offesa gravissima. Infatti i suoi ubbidienti consiglieri-cortigiani sono subito accorsi per cercare di calmarlo emanando subito comunicati in tutte le direzioni (occidentali), per chiarire che lui non è in guerra, lo ha già detto più volte, sta solo conducendo una “operazione speciale” per convincere gli ucraini che la Russia è il miglior paese del mondo, e che potranno entrarvi a farne parte solo quelli che avranno dimostrato di avere molto coraggio nei combattimenti anche se armati male e anche se a fare da bersaglio sono proprio i suoi amati giovani della gran madre Russia.

Ma d’altronde questa è la regola in vigore da Alessandro il Grande: chi vuole essere ricordato nei libri di storia il titolo di grande condottiero se lo deve guadagnare!

Naturalmente sto solo cercando di interpretare i pensieri nascosti di Putin dalle smorfie che fa nelle fotografie che girano nei media internazionali, dovute quasi eclusivamente alla testa dura degli ucraini che non si vogliono mai arrendere. Lui in realtà combatte (cioè, non lui: i suoi soldati) perché sa di avere tutte le ragioni: le ostilità sono iniziate nel 2014 e continuano tuttora perché non hanno ancora capito che lui non vuole la guerra e sta facendo di tutto per farla finire il più presto possibile.

Se proprio vogliono trovare i colpevoli, i media internazionali vadano a rivedersi i fatti del 2014, in quel “colpo di Stato” iniziato dai nazionalisti ucraini che, abbagliati dalle frottole raccontate dagli occidentali, credono davvero che, nell’Europa occidentale, si possa vivere tutti di rendita senza far niente. In realtà qualcuno c’era davvero, ma adesso, tra la concorrenza africana e lui che sta suonando la sveglia a colpi di cannone, quel paese di “Bengodi” che era l’Europa sta per finire, quindi ai bravi ragazzi ucraini, che credono ancora di trovare il “Vello d’oro” nella “trombotica” Europa vicina al collasso neuro-vegetativo, bisogna innanzitutto dire la verità: “La guerra non l’abbiamo iniziata noi, l’hanno iniziata loro!”.

Cosa volete dire a uno che è così innamorato della pace da essere persino disposto a fare la guerra per ottenerla? (!)

Non è facile capirlo, ma bisogna pur sapere che i russi sono da sempre i migliori al mondo nel gioco degli scacchi. Loro sono degli strateghi eccezionali e la strategia è un elemento determinante nelle guerre. Adesso tocca a lui guidarla, ma è anche un’occasione per ricordarlo a tutti. Cosa? Che i russi, da almeno tre secoli non hanno mai perso una guerra. Non lo dice lui, lo dicono i libri di storia.

E’ impressionante la calma che ha Putin quando si mette al tavolo della strategia per punire quegli illusi. Ottengono le armi dagli americani (e qualcosa dagli europei); ma qualcuno crede veramente che quei “mollaccioni” siano capaci di sopportare i lutti e le privazioni di una guerra vera anche se solo convenzionale? Non lo ricordate come sono scappati dal Vietnam quando hanno cominciato a contare le file di bare coi corpi inermi dei loro soldati che tornavano in quel modo a casa? Le nostre mamme sanno sopportare in silenzio il loro dolore. E il rientro dall’Afghanistan è andato forse meglio? E quando hanno cercato di esportare la loro complicata democrazia nel Nord-Africa? Ne vedete almeno una funzionante oggi?

La Cina ha bisogno ancora di almeno cinque anni per completare i suoi piani di sviluppo, poi sarà la prima potenza mondiale in tutti i campi strategici. Lo scontro politico-economico tra Cina e Usa sarà inevitabile. La tensione si sposterà dall’area europea a quella orientale.

Tutte queste cose le dicono già oggi gli strateghi geopolitici europei e americani, ma intanto i loro politici non riescono a cambiare marcia alla loro economia, e le decisioni politiche chiedono mesi se non anni per maturare.

Sta per aprirsi una opportunità strepitosa per uno come Putin: un’Europa ricca e molle come un fico da questa parte e l’America con tanti problemi, anche interni, dall’altra, impedita tra non molto da molte cose nel fare ciò che sta facendo oggi.

Allora è pia illusione pensare di fermare questa valanga facendo finta di credere che uno come Putin si accontenti di qualsiasi cosa che non sia l’avanzata a ovest che pensa. E’ giusto che papa Francesco predichi la pace assoluta, tutti i cristiani devono farlo, specialmente se lo hanno giurato a Dio, ma gli altri è meglio che si preparino a fermare Putin (o chiunque altro con le sue intenzioni) e a fermare la guerra per davvero in qualunque modo possibile, altrimenti non si fermerà al confine ovest dell’Ucraina.

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