Il naufragio di Cutro e il l’aumento degli sbarchi di migranti, l’abolizione del reddito di cittadinanza e il dibattito sul salario minimo, con sullo sfondo una situazione economica che non accenna a migliorare: nelle ultime settimane il dibattito politico ha inciso sulle opinione degli italiani e l’ultimo sondaggio realizzato da Ipsos per il Corriere della Sera fotografa un gradimento verso il governo e la premier Giorgia Meloni che si attesta sul livello più basso da inizio mandato. Dopo il picco raggiunto a fine dicembre, da inizio 2023 la presidente del Consiglio ha iniziato a calare nell’indice di gradimento dell’istituto diretto da Nando Pagnoncelli. Oggi si attesta a 51 punti, due in meno rispetto a febbraio e distante dal 58 della vigilia di Natale. I giudizi positivi sono ora al 44% per Meloni, contro il 42% che si esprime negativamente. Un Paese diviso a metà, come testimoniato anche dai pareri sul governo: 43% positivi e 43% negativi. L’indice di gradimento (che mette in rapporto i giudizi escludendo chi non indica un voto) per l’esecutivo scende a 50 punti, mentre aveva raggiunto un picco di 55.
Il lento esaurirsi della luna di miele tra il governo Meloni e il Paese si riflette in parte anche nelle opinioni di voto. Tutti i partiti di maggioranza perdono qualche decimo di punto, anche se Fratelli d’Italia resta saldamente al comando oltre il 30 per cento: è al 30,3 secondo il sondaggio Ipsos, in calo di uno 0,7% rispetto al 23 febbraio. La Lega si ferma all’8 per cento, perdendo lo 0,6. Poco più in basso Forza Italia: 7,2% (-0,2). Complessivamente, il centrodestra raccoglie il 46,5% delle preferenze degli elettori, arretrando dell’1,7 per cento.
Guardando al centrosinistra, invece, la rilevazione conferma il trend positivo del Partito democratico, che beneficia della vittoria alle primarie di Elly Schlein. Rispetto al 23 febbraio, per Ipsos il Pd ha guadagnato ben 2 punti percentuali arrivando al 19%: è la prima forza d’opposizione stando alle intenzioni di voto, perché il Movimento 5 stelle registra una flessione che lo porta dal 17,5 al 16,8 per cento. Secondo l’analisi dei flussi di Pagnoncelli, però, il Pd recupera elettori soprattutto dall’astensione e solo in subordine beneficia dei voti provenienti da ex elettori Cinquestelle. Infine, il blocco Azione-Italia Viva, che con due decimi percentuali in più si porta al 6,2 per cento.
L’ascesa di Schlein nei sondaggi è testimoniata anche dall’indice di gradimento dei leader realizzato da Ipsos, che la vede al comando con 34 punti, davanti al leader M5s Giuseppe Conte che comunque guadagna un punto e arriva a quota 31. Stabili Matteo Salvini (28) e Silvio Berlusconi (26), mentre fanalino di coda resta Matteo Renzi con 14 punti.