Negli ultimi anni si è registrata un’impennata di casi di questa pericolosa infezione, che a differenza di altre forme di Candida resiste alle principali categorie di antimicotici (da cui il nome) e perciò risulta difficile da eradicare, portando talvolta a infezioni potenzialmente letali per i pazienti. La sintomatologia è varia: tendenzialmente è accompagnata da ferite, infezioni del sangue, bruciore, difficoltà a deglutire, dolori muscolari, febbre e affaticamento.
A dieci anni dalla scoperta del “fungo killer” in Giappone, l’Oms ha deciso di inserirlo nella categoria dei “funghi patogeni a priorità critica”, esortando ad investire maggiormente nella ricerca. La prima diagnosi in Italia risale al 2019, cui è seguito un focolaio nel Nord Italia l’anno successivo: il caso registrato a Pisa è il primo da otto mesi. A rischio di contrarre l’infezione sono maggiormente anziani, bambini, fragili, fumatori e pazienti con deficit immunologici o reduci da interventi chirurgici