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Catturato vivo il “cane fantasma”: ha una membrana tra le dita delle zampe, mangia dai topi ai pesci ed è in via d’estinzione

Avete mai sentito parlare del cane dell’Amazzonia o atelocino? Starebbe bene in un romanzo di Stephen King, perché la sua presenza nel mondo ha ben pochi testimoni. Viene chiamato anche “cane fantasma“, proprio per la difficoltà di avvistarlo o cane dalle orecchie corte, per via di questa sua caratteristica fisica particolarmente evidente. È di medie dimensioni e di colore marrone scuro. Perché ve ne stiamo parlando? Perché stando a quanto raccontato da El Universo, il cane dell’Amazzonia (Atelocynus microtis) è stato non solo avvistato ma anche catturato vivo. Siamo in Bolivia, località Beni dove le zone paludose sono molto presenti. Fatto, questo, di non poca importanza perché il “cane fantasma” ha una specie di membrana tra le dita delle zampe ed è quindi un nuotatore capacissimo. Ad avvistarlo il team dell’università Autonoma del Beni “José Ballivián” coordinato dall’ingegnere agronomo Ernesto Carlos Balderrama Torrico. Dopo un monitoraggio, l’animale è stato attirato in gabbia e ora si trova al National Center for Genetic Improvement dove viene nutrito con fegato di pollo. L’animale ha preso peso: al momento della cattura era infatti denutrito. Ma cosa mangia di solito il cane dell’Amazzonia? Un po’ di tutto: dai mammiferi (compresi aguti, marsupiali e piccoli roditori), ai rettili, ai pesci e persino la frutta. Secondo Daniel Rocha dell’università della California, la deforestazione delle zone in cui vive il cane poterà entro il 2027 a una perdita di esemplari del 30%, è un animale a rischio estinzione. Rocha ha cominciato a studiare il “cane fantasma” nel 2015 e in un’intervista rilasciata al New York Times lo ha definito come “quasi certamente il più adattato fra i canidi alla foresta pluviale”. Originariamente descritta nel 1883, la rarità di questa specie la rende ancora poco conosciuta.