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Concutelli, Anm: “Tricolore sulla bara offende la memoria di tutte le vittime del terrorismo”

L'associazione dei magistrati condanna l'uso della bandiera italiana per coprire la bara di Pierluigi Concutelli, il militante neofascista morto a 79 anni lo scorso 15 marzo e condannato all'ergastolo per aver ucciso con 32 colpi di mitra, il 10 luglio del 1976, il magistrato romano Vittorio Occorsio, che indagava sui rapporti tra il terrorismo nero e la massoneria. Il presidente Giuseppe Santalucia: "Segnale pericoloso, la bandiera è simbolo di democrazia e libertà"

“L’utilizzazione del tricolore, simbolo dell’unità della Repubblica e di quel patrimonio di valori e principi comuni sanciti dalla nostra Carta costituzionale, nell’ambito del rito funebre di un terrorista condannato in via definitiva, è un atto che offende la memoria dei tanti servitori dello Stato che hanno perso la vita in difesa dei valori di libertà e democrazia e di tutte le vittime del terrorismo”. Così l’Associazione nazionale magistrati (Anm) condanna l’uso della bandiera italiana per coprire la bara di Pierluigi Concutelli, il militante neofascista morto a 79 anni lo scorso 15 marzo. Concutelli è stato condannato all’ergastolo per aver ucciso con 32 colpi di mitra, il 10 luglio del 1976, il magistrato romano Vittorio Occorsio, che indagava sui rapporti tra il terrorismo nero e la massoneria.

La condanna è stata ribadita da Giuseppe Santalucia, presidente del sindacato di giudici e pm, intervenuto alla nona Giornata per la legalità in memoria di Guido Galli, magistrato e criminologo ucciso il 19 marzo 1980 nell’università statale di Milano dai terroristi rossi di Prima Linea. L’uso del tricolore sul feretro di Concutelli, ha detto Santalucia, “è un segnale pericoloso perché il valore della nostra bandiera sta nella rappresentazione della unità nazionale intorno ai principi di democrazia e di libertà. Quei valori furono incarnati nell’opera di persone come Vittorio Occorsio, magistrato che cadde per mano di Concutelli proprio per aver difeso quei valori negli anni bui del terrorismo”.