Autore, scrittore, sceneggiatore, regista. Potrete non essere tra i suoi lettori più accaniti ma sicuramente lo conoscerete, stiamo parlando di Federico Moccia. Classe 1963, all’età di 59 anni si è laureato in lettere moderne. A rivelarlo è stato lui stesso con un post pubblicato su Facebook lo scorso 15 marzo. Tra i commenti, oltre alle numerose congratulazioni, anche una dose massiccia di pungente ironia. Il motivo? Il tema che Moccia ha scelto di trattare. “Due visioni comparate dell’amore: Jack London e Federico Moccia, differenze e affinità di stile, visione e ispirazione attraverso il tempo“, si legge sulla copertina della tesi di laurea conseguita presso l’università degli studi Guglielmo Marconi. Proprio così, un elaborato (anche) su sé stesso. Sorridente e con la corona d’alloro in testa, così Moccia si è mostrato sui social. A corredo del selfie, e della foto della laurea, la seguente didascalia: “Voglio condividere con voi questo mio risultato: mi sono laureato in lettere moderne!“, ha esordito l’autore di Tre metri sopra il cielo. Poi ha continuato a scrivere: “La cosa più bella è stato ringraziare l’autore che mi ha fatto innamorare della scrittura: Jack London con il suo romanzo Martin Eden. Io avevo 13 anni. E dopo tanto tempo l’ho ringraziato in un modo speciale, con la mia tesi”. Infine ha concluso: “E sono contento perché ho trovato dei professori speciali, hanno ascoltato la discussione della mia tesi divertendosi, vedendo le difficoltà di due scrittori che in tempi diversi parlavano d’amore e che all’inizio non hanno trovato una casa editrice e alla fine hanno incontrato il successo“.
Numerosissimi i commenti di congratulazioni per l’obiettivo raggiunto: “Complimenti”, “Congratulazioni, l’amore rende possibile ogni volontà”. Non sono mancate le critiche, per la maggior parte ironiche: “Ma è uno scherzo, no?“. Un altro, lapidario: “L’umiltà“. E ancora un signore durissimo: “Vergogna”. Quindi una follower gli ha risposto: “Addirittura vergogna”. E il signore, rimanendo sul punto: “Ma sì dai, una tesi su sé stesso. Ma che è diventata l’università?“. Ma è su Twitter che si dispiega la perfidia (accade spesso. Sarà per i caratteri ridotti?). “Che poi ‘laureato’ è una parola grossa: ha fatto solo la triennale. Mancano i 2 anni di specializzazione. In quell’occasione farà una tesi dove comparerà Federico Moccia e sé stesso”, “Moccia e Jack London nella stessa frase dovrebbe essere punito dal codice penale”, “Materiale perfetto per una tesi sul disturbo narcisistico di personalità“. “Un’opportunità interessante: l’auto-laurea (Federico Moccia, ‘scrittore’). Ovvero laurearsi con una tesi su se stessi. E dopo si lamentano che i migliori scappano”, un altro tweet al riguardo. Dai, ma che cattiveria…