Il finanziere della sala operativa aveva dunque ben compreso chi ci fosse sul natante intercettato dal velivolo di Frontex: lo scrive alle 23.20 di sabato 25 febbraio. Una dicitura che scomparirà dopo il naufragio: non ce n'è traccia nell'annotazione di polizia giudiziaria fatta dalla sezione operativa navale di Crotone della Guardia di finanza il giorno dopo, a naufragio avvenuto
“Natante con migranti”. È l’appunto, riportato a penna, contenuto nel giornale delle operazioni della Guardia di finanza della notte del naufragio di Cutro. A scriverlo a penna è l’ufficiale di turno la sera del 25 febbraio. L’annotazione viene riportata alle 23.20, un’ora dopo l’avvistamento dell’imbarcazione a circa 40 miglia dalle coste calabresi dove, all’alba del giorno dopo, si incaglierà su una secca provocando la morte di almeno 88 migranti.
È un dettaglio finora inedito, svelato da la Repubblica, che per la prima volta certifica come almeno qualcuno quella sera, dopo la segnalazione di Frontex, abbia messo nero su bianco che sulla Summer Love si andò oltre il “sospetto” della presenza di migranti. “Si comunica avvistamento Eagle 1 di natante con migranti”, scrive l’ufficiale nel registro delle operazioni dopo aver ricevuto da Roma la nota dell’Agenzia europea per la difesa dei confini. Una dicitura che scomparirà dopo il naufragio: non ce n’è traccia nell’annotazione di polizia giudiziaria fatta dalla sezione operativa navale di Crotone della Guardia di finanza il giorno dopo, a naufragio avvenuto. Le carte, scrive la Repubblica, sono all’attenzione della procura di Crotone che indaga sulla tragedia.
Il finanziere della sala operativa aveva dunque ben compreso chi ci fosse sul natante intercettato dal velivolo di Frontex in condizioni di “buona galleggiabilità”, con i bocchettoni aperti, una sola persona in coperta, senza strumenti di salvataggio e con una “risposta termica significativa” che aveva fatto sospettare già ai piloti di Eagle 1 che potesse trasportare migranti. Sulla base di quelle informazioni partono lo scafo veloce V.5006 e poi il pattugliatore Barbarisi. In altre parole: si effettua un’operazione anti immigrazione con la Finanza che aspetta che il caicco entri nelle nostre acque territoriali.
“Contattata Capitaneria di Porto di Reggio Calabria – riporta la Repubblica citando la relazione della Finanza – riferisce di essere a conoscenza del natante. Attualmente non hanno predisposto alcuna imbarcazione, in caso di necessità faranno uscire unità di Crotone”. La Guardia costiera non esce e la “necessità’ non scatta nemmeno quattro ore dopo quando i mezzi della Finanza comunicano che stanno rientrando in porto per le condizioni meteo.