La prima pellicola da regista di Beppe Fiorello in uscita nei cinema il 23 marzo, ricostruisce il “delitto di Giarre”, che ebbe come protagonisti e vittime il 25enne Giorgio Agatino Giammona e il 15enne Antonio Galatola
“C’è ancora troppo bullismo in famiglia quando i ragazzi dichiarano la loro omosessualità”. A denunciarlo è Giuseppe Fiorello che ieri sera, ospite di Fabio Fazio a Che tempo che fa, ha presentato Stranizza d’amuri, il suo primo film da regista in cui racconta la storia ispirata a un fatto di cronaca avvenuto nel 1980 in Sicilia. La pellicola, in uscita nei cinema il 23 marzo, ricostruisce infatti il “delitto di Giarre”, che ebbe come protagonisti e vittime il 25enne Giorgio Agatino Giammona e il 15enne Antonio Galatola, uccisi da un colpo di pistola e ritrovati morti mano nella mano a Catania. Un dettaglio non secondario. “Si sapeva che i due ragazzi avevano una storia d’amore e vennero ritrovati morti con le mani intrecciate e un bigliettino accanto che diceva: ‘Non ce la facciamo più, ce ne andiamo’. All’epoca si parlò di suicidio e di omicidio suicidio”, ha raccontato Fiorello a Fazio, ammettendo di aver pensato a lungo a questo film e di aver aspettato molto tempo prima di realizzarlo, anche per dare un sapore universale a una vicenda così intima.
È una piccola storia di eroi sconosciuti, che parla di amore ma anche di omofobia, di grettezza e di emarginazione familiare. Ed è a proposito di questo che l’attore e regista si è esposto a Che tempo che fa: “E’ anche una storia che racconta le famiglie, i padri, le madri. Purtroppo, esiste un bullismo che si consuma dentro le mura domestiche quando i ragazzi dichiarano la propria omosessualità e scatta un bullismo che rimane nascosto, contro cui nessuno può intervenire”, ha detto, ricordando quanto i coming out producano ancora oggi dei veri e propri “terremoti” con reazioni imprevedibili da parte di quei genitori che non accettano l’omosessualità dei propri figli. “Io speravo di fare un film storico, una sorta di ‘come eravamo’: ma la realtà è che sono tanti ancora i ragazzi che subiscono discriminazioni. E non va bene”, ha ammesso Giuseppe Fiorello, che per interpretare i due protagonisti ha scelto due attori giovanissimi, Gabriele Pizzurro e Samuele Segreto, il talentuoso ballerino attualmente tra gli allievi del serale di Amici 22 di Maria De Filippi. Riguardo giovani della sua terra, Beppe Fiorello ha aggiunto: “Sono molto orgoglioso dei giovani siciliani: c’è una nuova generazione che parla, denuncia, anche grazie alla tecnologia. Oggi bisogna combattere al fianco di giovani e io sono orgoglioso di essere siciliano”. Poi ha ricordato come il movimento per i diritti civili degli omosessuali sia nato anche in Sicilia: “Non se ne parla mai ma è successo un mese dopo il ritrovamento dei corpi dei ragazzi di Giarre. In quel momento, a Palermo nacque l’Arcigay e mi piacerebbe che questo film contribuisse a veicolare un’immagine diversa della mia terra, di cui si parla solo per la mafia, il machismo e malaffare”.