“Non ho seguito questa partita, anche perché va distinta tra il diritto all’iscrizione all’anagrafe e l’altra rivendicazione che è quella di avere l’utero in affitto che è una partita delicatissima. Io ragiono sempre in una maniera: la mia libertà finisce dove inizia la tua e viceversa”. Lo ha detto il presidente del Veneto, Luca Zaia, sul riconoscimento all’anagrafe dei figli di coppie arcobaleno, dopo il nuovo caso di Padova.
“Quindi rispetto all’utero in affitto, le libertà sono quelle di chi vorrebbe avere un figlio, ma c’è anche la libertà della donna che non mi risulta lo faccia divertendosi di restare incinta e donare il proprio bimbo e la libertà del bimbo – ha concluso – Il discorso è molto complicato e non lo liquiderei come fa qualcuno”