Dopo Ornella Vanoni e Claudia Pandolfi, anche Claudio Amendola si è sottoposto alle domande "scomode" del format di Francesca Fagnani
Ieri sera, martedì 21 marzo, è andato in onda l’appuntamento finale di Belve in prima serata su Rai2. La conduttrice Francesca Fagnani ha intervistato nuovi ospiti partendo proprio dalla domanda iconica “Che belva si sente?”. Dopo Ornella Vanoni e Claudia Pandolfi, anche Claudio Amendola si è sottoposto alle domande “scomode” del format. L’attore romano ha iniziato a raccontare la fine della relazione con la storica compagna Francesca Neri: “Oggi non c’è dolore. Il dolore c’è stato prima. C’è semmai il dispiacere di non essere stato, di non essere stati, in grado di arrivare fino in fondo”. Amendola ha poi proseguito svelando un momento difficile della sua adolescenza che lo ha portato in carcere: “A 19 anni ho fatto una ca***ta e sono finito a Regina Coeli. Per un succhio di benzina! Ma è stata una esperienza formativa”. Le domande arrivano una dopo l’altra, quasi a non voler lasciare il tempo di riflettere all’intervistato. “Il momento che le ha cambiato la vita?”, ha chiesto Fagnani all’attore. La risposta non è tardata ad arrivare: “Potrei dire l’infarto, poi sono tornato lo stesso deficiente di prima”.
Amendola ha inoltre confessato di essere riuscito a lasciarsi alle spalle la dipendenza da cocaina, durata qualche anno: “Ne sono uscito da solo grazie ai miei figli, perché c’era qualcosa di più importante. Più che dipendente fisicamente, dipendevo da quello stile di vita, dalla finta goliardia. I punti più bassi? Ci sono stati diversi episodi. Mi sono ritrovato in situazioni in cui sarei dovuto essere lucido e non lo ero”. La chiacchierata nel corso dell’intervista si fa dunque sempre più interessante, tanto da portare l’attore a svelare la sua “belvata” e il rapporto personale con i soldi: “Sicuramente quando ho vinto una causa contro Ignazio La Russa. Sa a chi ha dovuto devolvere quanto previsto? A Emergency”. Claudio Amendola ha evidenziato quanto scelte sbagliate relative a ruoli interpretati lo abbiano portato a non vincere alcuni premi nella sua carriera. Da tutti ricordato come “Giulio” della bottiglieria Cesaroni, l’attore romano ha affermato di essere riuscito a comprare case grazie a quella serie: “Sarò ricordato da tutti per Vacanze di Natale e i Cesaroni. Ho avuto pochissimi riconoscimenti rispetto a quello che ho fatto. Lo avrei meritato per almeno due film. Credo ci sia stata una forma di snobismo nei miei confronti”. E ancora: “Un voto come attore? Sette. Delle critiche non me ne frega proprio nulla. I soldi? Se mi dai una cifra talmente alta per lavorare un’ora a qualcosa che non mi piace, me la faccio piacere. Con i Cesaroni mi ci sono comprato le case, ottenni il cachet più alto mai ricevuto”.