L’università La Sapienza di Roma si conferma la migliore al mondo in Lettere classiche e Storia antica per il terzo anno di fila. Il report QS World University Rankings by Subject 2023, pubblicato il 22 marzo, pone al settimo posto mondiale le Università italiane, la cui performance complessiva cresce del 6,8%. La tredicesima edizione analizza 54 materie raggruppate in cinque ampie aree tematiche. Cinquantasei università italiane ottengono un totale di 530 piazzamenti (39 in più della scorsa edizione) nelle 54 materie, e 96 piazzamenti (due in più rispetto all’edizione precedente) nelle classifiche delle 5 macro-aree di studio (Arte e Studi Umanistici, Ingegneria e Tecnologia, Scienze della vita, Scienze naturali, Scienze sociali).
L’Italia è seconda per numero di piazzamenti tra top 100 e top 200 al mondo dopo la Germania, e seconda solo i Paesi Bassi tra i Paesi Ue per numero di posti in classifica tra i primi dieci al mondo. Oltre alla Sapienza le università con il maggior numero di posti in classifica sono l’Università di Bologna e l’Università di Padova. Il Politecnico di Milano vanta il maggior numero di piazzamenti tra i top 10, 20 e 50, mentre l’Università di Bologna tra i top 100 e 200.
Tra le università con almeno cinque posti in classifica la Luiss, con una crescita del 60%, è quella che migliora di più. Nel miglioramento delle performance rispetto allo scorso anno l’Italia è quinta in Europa, seconda considerando solo i Paesi con almeno dieci università classificate. Sono principalmente materie Stem quelle con la maggior parte di dipartimenti universitari italiani in classifica: Fisica e Astronomia, Biologia, e Medicina.
A livello mondiale svettano le università statunitensi, prime in 32 materie, con Harvard che ha i risultati migliori in assoluto e classificata al primo posto in 14 materie. Le università britanniche sono in cima a 15 classifiche, con Oxford e Cambridge in testa di quattro e due materie rispettivamente. Il Politecnico di Zurigo è invece la migliore università nell’Europa Continentale, con il primo posto in tre materie.
Continua invece il declino degli atenei giapponesi, con il 43% delle università che scendono nella classifica, mentre l’8% migliora. In America Latina la posizione più alta è stata raggiunta dall’Università del Cile con Ingegneria Mineraria, ma il Paese più rappresentato è il Brasile (con 291 programmi). “L’osservazione delle tendenze di performance in oltre 15.000 dipartimenti universitari ci permette di vedere quali fattori influenzano il successo – dichiara il vice presidente di QS, Ben Sowter – Le università in ascesa hanno ricevuto investimenti mirati dai governi per oltre un decennio. E il rafforzamento delle relazioni con l’industria e al mondo del lavoro è correlato a migliori risultati in termine di occupazione, ricerca e innovazione”.