di Elena Maria Scopelliti
L’euforia del “tutto gratis” ha indotto amministratori, tecnici, ditte e condomini a lanciarsi in lavori avventati e imponenti. Per colpa dei suddetti, mia madre di 88 anni ha dovuto lasciare la sua abitazione a gennaio dello scorso anno, per lavori che non sono stati mai neanche avviati. L’appartamento è però rimasto inabitabile a causa dei sondaggi invasivi fatti dalla ditta e per problemi di umidità dovuti a una scarsa manutenzione.
Ringrazierò sempre questo governo, che non ho oltretutto votato, per aver messo un punto alla sciagura del superbonus. Ho dovuto impugnare assemblee su assemblee, e ora, con un manipolo di condomini “illuminati” sono passata dalle diffide alle denunce.
L’amministratrice nel 2020 ha portato una grande e famosissima ditta disposta a demolire e ricostruire tutto il fabbricato. Ho impugnato le assemblee perché i vincoli paesaggistici e di rischio idrogeologico non permettevano questa opera faraonica. Ma alla fine siamo stati salvati dalla professionalità del tecnico comunale che ha rifiutato la Cilas per gli stessi motivi da me citati.
Passato un anno, la ditta non si è arresa e ha presentato un nuovo progetto faraonico, questa volta di sola ristrutturazione. Il progetto superava i 20 milioni di euro. Bel al di sopra del valore degli appartamenti.
I tecnici della ditta non sono però stati in grado di presentare in modo corretto al comune le pratiche di sanatoria e di Cilas. Il tecnico comunale le ha rifiutate e ci ha, di nuovo, salvati da un debito con l’agenzia delle entrate che non avremmo mai potuto saldare, neanche non il valore degli immobili.
Finalmente siamo usciti dell’incubo. Tecnici professionisti stanno finalmente lavorando alle pratiche di sanatoria. Purtroppo la maggior parte dei condomini crede ancora alla favola dei lavori gratis, evidentemente, nonostante la realtà sia chiara, i sogni sono duri a morire.