Cultura

Giornate FAI di Primavera 2023, torna la maratona della bellezza che apre al pubblico per un weekend i gioielli nascosti del nostro Paese

Il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano: “Il FAI è la nostra eccellenza Made in Italy"

di Januaria Piromallo

La Grande Bellezza da lasciarti a bocca aperta: in tutta Italia aprono oltre 750 luoghi in 400 città, la maggior parte dei quali solitamente inaccessibili o chiusi per mancanza di personale, con visite guidate a contributo libero. Sabato 25 e domenica 26 marzo 2023 si rinnova l’appuntamento con le “Giornate FAI di Primavera”, il più importante evento dedicato al patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese. Anche in questa 31ª edizione, la manifestazione di punta del FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano ETS offrirà l’opportunità di riscoprire, insieme ai volontari della Fondazione, tesori di storia, arte e natura poco conosciuti (elenco dei luoghi aperti e modalità di partecipazione su www.giornatefai.it).

Grazie agli “apprendisti ciceroni”, formati per l’occasione, luoghi sconosciuti e abbandonati sono tornati all’attenzione del pubblico, e ciò ha cambiato il loro destino, hanno scoperto invece di avere un valore culturale da promuovere e soprattutto condividere La loro missione: facciamoci vedere pure noi. Per il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano: “La funzione del Fai è quella di un corpo intermedio, una sorta di cinghia di trasmissione, fondamentale per raccogliere le istanze della società e trasmetterle alle istituzioni”.

A Milano aprirà Palazzo Marino, capolavoro cinquecentesco dell’architetto manierista Galeazzo Alessi, oggi sede del Comune. A Roma ecco Villa Bonaparte, un tempo di Paolina Borghese, in quel giardino entrarono le truppe piemontesi dalla breccia Din Porta Pia. A Genova visite a Palazzo Doria Spinola, sede della Prefettura. A Napoli apre eccezionalmente Palazzo Salerno, seconda metà del Settecento, oggi sede Forze Operative del Sud, con giardino con vista, alberi secolari, piante tropicali e un campo da tennis. “Per proteggere e conservare questi Beni, il FAI, per la sola manutenzione ordinaria, sostiene ogni anno costi per oltre 3 milioni di euro. Ma non basta: per prevenire i danni provocati dagli effetti sempre più gravi ed evidenti del cambiamento climatico, servono interventi straordinari. Sono necessarie più risorse e soltanto grazie all’aiuto e al sostegno di tante persone, la Fondazione potrà continuare a prendersi cura delle bellezze del nostro territorio”, dichiara il Presidente Regionale FAI Campania Michele Pontecorvo Ricciardi.

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