Premesso che non necessariamente c’è una migrazione chimica, la quantità rilasciata è comunque bassa. “Il problema è in realtà di lunga portata, di accumulo negli anni. Noi tutti siamo esposti agli interferenti endocrini, che io chiamo ‘i nostri nuovi compagni di vita’. Sono presenti in alcuni abiti, in casa, in certi cibi, ovunque”. Così, raggiungere la soglia limite non è difficile. In più, avverte Atzori, c’è l’effetto cocktail, cioè la reazione con altre sostanze chimiche e il conseguente aumento del rischio. “Gli studi non sono sempre concordanti, perciò non sempre è certo un rapporto diretto quantificabile causa-effetto”. In nome del così detto principio di precauzione, la Ue ha adottato vari regolamenti per limitare tali sostanze. “In particolare è stato ridotto il limite per il bisfenolo A, passato da 600 a 50 parti per miliardo”. Bandito in biberon e alimenti per l’infanzia, il bisfenolo A non è purtroppo l’unico “cattivo” della situazione, ci possono essere altri composti nocivi. Servirebbe una normativa più restrittiva, ma intanto come godersi una pizza in tutta serenità?
Salute
Un problema di accumulo - 4/6
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico La Redazione