A quasi 99 anni è morta Lucy Salani, attivista nota come l’unica donna transessuale italiana sopravvissuta ai campi di concentramento nazisti. Nel 2014 venne intervistata da ilFattoQuotidiano.it e ricordò la sua detenzione al campo di Dachau, in Baviera, dove vi rimase per sette mesi: ““Dentro il campo ho visto l’orrore e la disperazione. Volevo solo la morte, avevo 19 anni”. Dello sterminio delle persone omosessuali e trans disse: “Fu un Omocausto”. La sua storia è diventata nota grazie alla biografia di Gabriella Romano, Il mio nome è Lucy. L’Italia del XX secolo nei ricordi di una transessuale, pubblicata nel 2009 da Donzelli Editore. Lo scorso luglio il Comune di Bologna le ha conferito l’onorificenza della Turrita di bronzo. Nel 2019 per lei il Gay Center aveva chiesto al presidente della Repubblica Sergio Mattarella la nomina a senatrice a vita.
Lucy Salani, il racconto al Fatto dello sterminio di persone omosessuali e trans durante la Shoah: “Fu un Omocausto, a Dachau volevo morire”
Shoah, Bologna ricordalo sterminio dei gay: “Fu un Omocausto”
Un triangolo rosa sulla divisa a righe al posto della stella di David, settemila morti fra gay e trans. Il ricordo di Lucy, scampata a Dachau
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