Botta e risposta a Dimartedì (La7) tra Carlo Calenda, leader e senatore di Azione, e Roberto Speranza, ex ministro della Salute e deputato del Pd.
Il primo confronto è sulla figura di Matteo Renzi, riguardo al quale Calenda precisa: “Oggi abbiamo chiuso i lavori per il partito unico. Renzi non è negli organi, cioè gli abbiamo chiesto tutti di fare un passo indietro. E famoje fa’ ‘sto passo indietro”.
“Ma lei sa come è fatto Renzi, no?”, ironizza il conduttore Giovanni Floris.
“Eh, ma lei non sa come sono fatto io – risponde Calenda – Sono piuttosto diretto, quindi patti chiari e amicizia lunga”.
Floris chiede allora a Speranza cosa pensa del leader di Italia Viva. Il parlamentare dem risponde: “Calenda e Renzi sono una coppia complicata, perché è difficile per chiunque avere a che fare con Renzi, che è una persona dal carattere incredibile. Non ho visto tantissime persone andare d’accordo con lui per un tempo lungo. Esprimo quindi solidarietà a Calenda. Conosco bene Renzi, sono stato suo capogruppo e dopo un anno mi sono dimesso perché non reggevo più. Alla fine – continua rivolgendosi a Calenda – spero che tu abbia miglior successo di quello che ho avuto io, però non è facile. Credo che tu ne sia consapevole. Dopodiché, mi tengo mille volte Elly Schlein e ti lascio serenamente Renzi“.

Il leader di Azione non replica ma qualche minuto dopo ha con Speranza un serrato vis-à-vis sulla costruzione di un’alternativa alla destra di governo e in particolare sull’alleanza con il M5s.
Speranza osserva: “Sai qual è l’unico governo della storia d’Italia che ha portato la spesa sanitaria sul Pil sopra il 7%? Un governo in cui io ero ministro della Salute e Giuseppe Conte era presidente del Consiglio“.
Amore mio, c’era il Covid – ribatte Calenda – Certo che era sopra il 7%, adesso è ridiscesa”.
“Sì, ma è ridiscesa con questo governo – replica Speranza – Se c’è da fare una battaglia sulla sanità, perché dici ‘Conte no a prescindere’? Per me si può e si deve lavorare insieme”.
Calenda risponde: “Guarda che alla Cgil io ho detto a Conte e a tutti gli astanti che sono disponibile a una battaglia sulla sanità”.

“Sì, ma tu hai un pregiudizio su Conte – rilancia Speranza – Se c’è Conte dici che non ci sei, se c’è quell’altro dici che non sei disponibile”.
Il senatore di Azione ribatte: “Una cosa è fare una battaglia insieme su una o 5 questioni”.
“Ma sulla sanità sei in grado di fare una proposta di governo con me e con Conte?”, incalza Speranza.
“Certo – risponde Calenda – ma ti faccio l’elenco sulle altre questioni: politica estera, giustizia, Superbonus e altre amenità, reddito di cittadinanza così com’è, politiche sociali, politiche del lavoro, istruzione. Ma io faccio un governo con Conte per prendere in giro gli italiani?“.
Speranza dissente, l’atmosfera in studio si surriscalda e Floris cerca di sedare il dibattito invano, finché non si rivolge a Calenda e dice: “Se volete, spengo le telecamere e continuate voi”.

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