Al termine dell’acceso dibattito alla Camera dei deputati in vista del prossimo Consiglio Europeo, esponenti di tutti i partiti si sono ritrovati a un convegno organizzato da ‘Avvocatura in cammino’ e da Gianni Alemanno che guida il comitato ‘Fermare la guerra’. Il tema è ovviamente quello del conflitto in Ucraina. Dal palco il senatore del Partito Democratico, Graziano Delrio, rivela: “Noi colleghi seduti a questo tavolo sono alcune settimane che ragioniamo su una mozione parlamentare che sia focalizzata a promuovere un’iniziativa diplomatica forte, italiana ed europea”.

Delrio anticipa le critiche. “Se in un momento così è da traditori parlare di pace? La risposta è no. La mozione non sarebbe un atto di debolezza ma di primato della politica, perché non è mai finito il tempo in cui c’è la ricerca del dialogo e della pace e buona parte del Parlamento la pensa così”. La mozione unitaria del parlamento che chiede al governo italiano di farsi portavoce in Europa di un’iniziativa di pace “può essere un bel modo intelligente per affrontare la questione e noi siamo a disposizione” afferma il capogruppo a Palazzo Madama della Lega, Massimiliano Romeo. “Le prossime elezioni – continua Romeo – sono fra più di un anno (le elezioni europee, ndr) quindi mettendo da parte la propaganda politica si può ragionare in maniera più tranquilla, affinché tutti insieme si riesca a stimolare un’azione diplomatica che porti al più presto a una tregua e alla cessazione delle ostilità”.

Al tavolo, però, manca Fratelli d’Italia. Gli esponenti del partito, pur essendo stati invitati (era annunciata la presenza di Fabio Rampelli ndr.), non hanno preso parte al convegno. “Se un’iniziativa mette in difficoltà la presidente Meloni? Non penso che una iniziativa parlamentare la farebbe irritare” si congeda Romeo parlando con il Fattoquotidiano.it. La proposta di mozione unitaria vede il favore anche di Stefano Patuanelli, del Movimento 5 stelle: “Vanno costrette le due parti a sedersi a un tavolo di pace”- E quello di Maurizio Gasparri, di Forza Italia: “Bisogna trovare una via per la pace”. “Il governo deve cambiare posizione – è l’auspicio di Gianni Alemanno – altrimenti l’unica strada sarà quella del referendum che blocchi i decreti che permettono all’Italia di inviare armi nonostante la nostra Costituzione”.

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