Evasi all’alba dal carcere minorile di Airola, nel Beneventano: ad attuare la fuga detenuti campani, entrambi 21enni, che erano finiti in cella per reati contro il patrimonio. A darne notizia è Gennarino De Fazio, Segretario Generale della UILPA Polizia Penitenziaria: “Ancora due evasi dagli istituti penali per minorenni, nei quali vengono trattenuti anche adulti fino all’età di 25 anni. Stamattina, verosimilmente fra le ore 5.00 e le 6.00, due ristretti ventunenni, entrambi italiani, hanno divelto una porta e scavalcato una finestra al piano terra dell’istituto, per poi uscire comodamente dal passo carraio che, per quanto ci viene riferito, non era in quel momento presidiato”. Secondo De Fazio, sono state numerose le segnalazioni delle gravi criticità del sistema penitenziario minorile, aggravato dalla circostanza che vi siano ammessi a scontare la pena anche adulti venticinquenni. In particolare, secondo il Segretario Generale, sull’IPM di Airola gravano moltissime deficienze strutturali. “Chiediamo al Sottosegretario al Ministero della Giustizia delegato, Andrea Ostellari, e al Capo del Dipartimento per la Giustizia Minorile e di Comunità (DGMC), Antonio Sangermano, recentemente insediatosi, l’immediata apertura di un tavolo di confronto per l’auspicabile ricerca di urgentissime soluzioni condivise”, conclude De Fazio. E chiosa: “Mentre impazza Mare fuori, la realtà ci racconta di detenuti fuori, ma che dovrebbero stare dentro”.
Sulla vicenda si pronunciano anche Eugenio Ferrandino, segretario regionale campano di UILPA, e Ciro Auricchio, segretario della stessa regione di Uspp (Unione Sindacati di Polizia Penitenziaria): “Sono anni che denunciamo le carenze e le criticità del sistema penale minorile, in particolar modo nell’ultimo anno abbiamo denunciato le carenze strutturali dell’istituto airolese per le quali è stata deliberata la completa ristrutturazione. Ancora una volta chiediamo che i detenuti maggiorenni scontino la pena non nel circuito penale minorile ma in quello ordinario per adulti. Nelle more della ristrutturazione abbiamo chiesto lo sfollamento dell’utenza detentiva e la chiusura totale dell’istituto prima del piano ferie estivo del personale. Non è un caso che negli ultimi mesi si siano succeduti svariati eventi critici anche gravi. Ribadiamo pertanto le nostre richieste onde scongiurare la reiterata cronaca di una morte annunciata”.