Ora la legge aspetta soltanto di essere controfirmata dal governatore repubblicano Brad Little, che non ha commentato. Ma dopo la Camera, anche il Senato dell’Idaho, ha approvato il ritorno del plotone di esecuzione per i condannati a morte, che attualmente è previsto in Mississippi, Oklahoma, South Carolina e Utah. Il disegno di legge intende così sopperire alla carenza di farmaci per l’iniezione letale. La misura, già approvata dalla Camera dell’Idaho a inizio mese, offre alle autorità la possibilità di ordinare la morte mediante fucilazione se i farmaci per l’iniezione letale non sono disponibili entro cinque giorni dall’emissione della condanna alla pena capitale.
Negli Usa per ora solo quattro stati consentono l’uso del plotone di esecuzione ma ne fanno ricorso molto raramente. In tutto hanno ucciso in questo modo solo tre prigionieri dal 1976. L’ultimo Stato a introdurre la fucilazione è stata la Carolina del Sud che nel 2021 aveva pensato il provvedimento, anche in questo caso, per superare lo stallo legato alle difficoltà nel reperire il mix di veleni necessario per le iniezioni letali, con molte case farmaceutiche e molti Paesi che hanno vietato la loro esportazione negli Usa per motivi umanitari. Di fatto, il South Carolina aveva già esaurito le “scorte” dei medicinali nel 2013, secondo quanto riferito dal Death Penalty Information Center (Dpic) e l’ultima volta che il boia è entrato in azione nello Stato risale al 2011. Da quel momento i condannati, potendo finora scegliere tra l’iniezione e la sedia elettrica, hanno optato per la prima, di fatto impedendo la loro esecuzione.