Un’esercitazione Nato nei cieli dell’Italia centrale finalizzata a “incrementare il coordinamento tra le aviazioni dell’Alleanza“, con un bombardiere B-52 americano che il 22 marzo, mentre la premier Giorgia Meloni riferiva al Senato sul sostegno a Kiev, ha sorvolato l’Umbria, “compiendo una serie di manovre circolari abbastanza insolite”. Repubblica riporta la rotta del velivolo, che ha tenuto acceso il trasmettitore in modo da essere localizzato: partito dalla base spagnola di Moron de la Frontera, in Andalusia, ha sorvolato l’area di Santa Marinella, in provincia di Roma, per poi arrivare nei cieli tra Perugia e San Severino Marche. Poi ha proseguito verso la Grecia, attraversando buona parte della Puglia, per poi fare rientro nella base spagnola.

Repubblica scrive che negli ultimi dieci giorni i sorvoli dei bombardieri si sono intensificati, e i velivoli si sono spinti “fino ai confini dello spazio aereo russo“. Più precisamente, “nel Mar Nero, al vertice della penisola scandinava e ai limiti del golfo di San Pietroburgo. Molte sortite si sono inoltrate nel Baltico, orbitando intorno a Kaliningrad, l’enclave russa incastonata nella Polonia“. E proprio lì il 17 marzo “un intercettore Sukhoi 35 dell’aeronautica di Mosca ha affiancato un B-52″. L’obiettivo del sorvolo di questo B-52 – velivoli “che sono stati trasformati in basi missilistiche volanti, con ordigni ed equipaggiamenti hi-tech costantemente aggiornati” – come di altri velivoli strategici, è da ricondurre alla necessità della Nato di volere “rassicurare” i Paesi alleati, in particolare quelli orientali “che più si sentono esposti alla minaccia russa. Dall’altra – si legge ancora su Repubblica – esercitano un’azione di deterrenza nei confronti del Cremlino“, dimostrando di essere in grado di reagire ad eventuali operazioni di Mosca. Il sorvolo del B-52 è avvenuto nello stesso giorno in cui la Nato ha divulgato “un video che mostra un B-52 in formazione con caccia di sei paesi europei, incluso un Eurofighter italiano“.

Nel frattempo, guardando nello specifico al conflitto ucraino, il segretario della Nato Jens Stoltengerg si augura che i membri dell’Alleanza Atlantica accettino di spendere almeno il 2% del Pil per la difesa al prossimo vertice dell’alleanza, che avrà luogo a Vilnius, la capitale della Lituania, e avverte che Putin nell’immediato non ha intenzione di portare avanti piani per la pace, quindi l’Occidente deve prepararsi a sostenere Kiev per molto tempo a venire. Il capo del Cremlino, ha continuato Stoltenberg, è impegnato in “una guerra di logoramento” e la battaglia attorno a Bakhmut, nella quale molti russi stanno morendo, dimostra che Mosca è disposta “a lanciare migliaia e migliaia di truppe in più, a subire molte perdite per guadagni minimi”. “Il presidente Putin non pianifica la pace, sta pianificando altra guerra”, ha aggiunto Stoltenberg, precisando che la Russia sta aumentando la produzione industriale militare e “si rivolge a regimi autoritari come l’Iran o la Corea del Nord e altri per cercare di ottenere più armi”. Di conseguenza, gli Stati Uniti, il Regno Unito, la Francia, la Germania e altri Stati occidentali devono essere pronti a sostenere l’Ucraina con armi, munizioni e pezzi di ricambio per lungo tempo.

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