Non è un periodo sereno per la tennista Aryna Sabalenka, presa di mira dalle colleghe per via dell‘appoggio della Bielorussia all’invasione dell’Ucraina. “Così tutti sanno che sono bielorussa” aveva detto la 24enne subito dopo aver alzato al cielo il primo Slam della carriera, agli Australian Open, ostentando – per qualcuno – le proprie origini. Di ritorno da Melbourne, Sabalenka era stata ricevuta a palazzo da Aljaksandr Lukashenko, che si era complimentato con lei: “Sei il nostro orgoglio”. Ma quello di quest’anno non è stato l’unico e il primo incontro tra i due. A fine 2017 la tigre di Misk incontrò il dittatore e una sua firma, nel 2020, su un documento fondamentalmente pro-governo avevano provocato molte critiche.
A testimonianza della tensione che si sta vivendo nel circuito, durante l’ultimo torneo di Indian Wells, l’ucraina Lesia Tsurenko si è ritirata prima del match con Sabalenka, poiché il capo della Wta Steve Simon non ha preso provvedimenti contro la bielorussa. Insomma, il rapporto di affetto con Lukashenko non mette certo Sabalenka sotto una buona luce.
Ma ora l’attuale numero 2 del mondo si è espressa in seguito all’odio ricevuto dalle altre tenniste del circuito e dai loro staff: “Ho spesso fatto esperienza di haters sui social dopo una sconfitta, ma non mi era mai capitato di dover affrontare così tanto odio negli spogliatoi del tennis. Eppure non ho fatto nulla“.
La bielorussa, vincitrice degli Australian Open 2023, è stata bandita da Wimbledon 2022 e giocherà gli altri tornei, come le colleghe russe, come atleta neutrale. Si attende la decisione degli organizzatori del Grand Slam britannico sull’ammissione (o meno) dei tennisti bielorussi e russi alla competizione. Sabalenka si è espressa sul suo periodo complicato: “È stato davvero difficile capire che ci sono così tante persone che mi odiano senza motivo“. La finalista del Masters 1000 di Indian Wells ha aggiunto: “Ho avuto colloqui che non definirei vere e proprie liti, ma conversazioni davvero dure: non dico con le altre giocatrici, ma con il loro staff sì… è stata dura, anche se ora va un po’ meglio”.