Lavoratrici e lavoratori della Gkn di Campi Bisenzio scenderanno di nuovo in piazza domani, sabato 25 marzo, a Firenze. Lo faranno perché troppi impegni non sono stati rispettati, perché chi doveva garantire la prosecuzione delle attività procede in modo distratto, altalenante e omissivo. E il governo sta a guardare forse il Ponte sullo Stretto e le vendette contro le famiglie omogenitoriali hanno sottratto ogni energia a quelli che si sono presentati come gli avvocati difensori degli ultimi, dei deboli e dei tartassati.
Gli imprenditori, ma in questo caso sarebbe corretto chiamarli ladroni, italiani o stranieri che siano continuano a fare il loro modo e a colpire la dignità delle lavoratrici e dei lavoratori. Donne e uomini della fabbrica non ci stanno. Hanno annunciato iniziative e hanno raccolto centinaia di firme.
Ci permettiamo di aggiungere quella di Articolo 21 e di chiedere alle giornaliste e ai giornalisti di non spegnere i riflettori, ma di raccontare le loro storie, di ricordare che episodi simili sono all’ordine del giorno anche nel settore editoriale e che quello che sta accadendo a Campi Bisenzio potrà presto riguardare anche chi si sente al sicuro perché non ha capito che la distinzione non è tra italiani e stranieri, tra ultimi e penultimo, ma tra oppressi e oppressori, sfruttati e sfruttatori.