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Fosse Ardeatine, Meloni: “335 innocenti massacrati solo perchè italiani”. Anpi: “Furono uccisi perché erano antifascisti”

Secondo Giorgia Meloni alle Fosse Ardeatine sono state uccise 335 persone solo perchè di nazionalità italiana. E’ polemica per la frase usata dalla presidente del consiglio per ricordare l’eccidio nazifascista del 24 marzo 1944. “Oggi l’Italia onora le vittime dell’eccidio delle Fosse Ardeatine. Settantanove anni fa 335 italiani sono stati barbaramente trucidati dalle truppe di occupazione naziste come rappresaglia dell’attacco partigiano di via Rasella. Una strage che ha segnato una delle ferite più profonde e dolorose inferte alla nostra comunità nazionale: 335 italiani innocenti massacrati solo perché italiani”, ha detto la capa del governo da Bruxelles per il Consiglio europeo. Una dichiarazione in cui non compare da nessuna parte la comune provenienza antifasciste delle vittime, scelte tra le persone già in carcere nella Roma occupata dai nazisti, come rappreseglia per l’attentato partigiano di via Rasella, in cui erano rimasti uccisi 33 soldati delle Ss.

E infatti il presidente dell’Anpi, Gianfranco Pagliarulo, precisa subito che le vittime delle Fosse Ardeatine “certo, erano italiani, ma furono scelti in base a una selezione che colpiva gli antifascisti, i resistenti, gli oppositori politici, gli ebrei. È doveroso aggiungere che la lista di una parte di coloro che, come ha affermato Giorgia Meloni, sono stati ‘barbaramente trucidati dalle truppe di occupazione nazistè, è stata compilata con la complicità del questore Pietro Caruso, del ministro dell’interno della repubblica di Salò Guido Buffarini Guidi, del criminale di guerra Pietro Koch, tutti fascisti”. Replica anche il presidente dell’associazione Nazionale Famiglie Italiane Martiri, Francesco Albertelli: “Siamo apartitici e non usiamo commentare le dichiarazione del presidente del Consiglio. Ma la storia dice che questo eccidio è stato compiuto dai tedeschi con la piena collaborazione dei fascisti che hanno stilato una lista di 50 nomi, dove c’era anche mio nonno Pilo Albertelli. Oltre questo, presero ebrei e antifascisti. La storia è questa: mio nonno assieme ad altre 50 persone alle Fosse Ardeatine è stato mandato dai fascisti”, ha sottolineato Albertelli. Meloni ha contro replicato: “Li ho definiti italiani, che vuol dire che gli antifascisti non sono italiani? Sono stata onnicomprensiva…”, ha sostenuto la premier.

Nel frattempo, infatti, le parole di Meloni hanno provocato varie repliche politiche. “No presidente Meloni: 335 persone non furono trucidate dai nazifascisti alle Fosse Ardeatine solo perché erano italiani . Perchè erano italiani ed antifascisti, ebrei, partigiani. Un giorno o l’altro riuscirà a scrivere quella parola? ANTIFASCISTA“, ha scritto su Nicola Fratoianni di Sinistra italiana. “Il 24 Marzo del ’44 335 detenuti antifascisti ed ebrei furono trucidati dai nazifascisti. Martiri della libertà, uccisi perché antifascisti dal vile regime. Dispiace che la Presidente #Meloni non parli della motivazione dell’eccidio. Italiani e antifascisti! #FosseArdeatine”, ha scritto su twitter il senatore del Pd, Michele Fina. Daniela Ruffino, deputata di Azione, ricorda che le vittime delle Fosse Ardeatine “erano state prelevate da un braccio di Regina Coeli dove erano stati rinchiusi antifascisti, liberali, ebrei, dissidenti. È la storia. Rimuoverla o distorcerla equivale a negarla. La presidente Meloni ha perso un’altra occasione per pacificare e pacificarsi”.