Il cibo in eccedenza delle mense della Polizia di Stato sarà distribuito ai più bisognosi. Il progetto è stato ideato dalla Segreteria provinciale e regionale del Sindacato Italiano Unitario dei Lavoratori della Polizia (Siulp) di Milano e inizierà a fine mese. L’accordo è stato siglato il 16 marzo e coinvolgerà la mensa del III Reparto Mobile e quella della caserma Garibaldi, tra le più grandi di Milano. Una prima volta in Italia, con l’ambizione di espandere il progetto in tutto il Paese.

Come funzionerà – Ogni mattina i volontari della onlus passeranno a ritirare il cibo in avanzo della sera precedente, che grazie alla conservazione negli abbattitori potrà essere ancora consumato e distribuito, in un momento storico in cui sempre più famiglie sono costrette a mettersi in fila per ritirare un pasto al giorno. È in questo contesto che Banco Alimentare e Ladisa, la società di ristorazione che gestisce le mense della Polizia di Stato, hanno stretto l’accordo. Non finisce qui: Ladisa si è impegnata a donare aiuti alimentari che scadrebbero prima di essere consumati e ha messo a disposizione alcuni posti di lavoro nel settore della distribuzione e della logistica, in modo da offrire un impiego a chi in questo momento è disoccupato.

L’idea – Con il caro prezzi e l’inflazione che porta molti cittadini a tagliare la spesa alimentare, l’accordo promosso dal Siulp vuole “ricordare che la Polizia di Stato è sempre vicina al cittadino”, spiega Lucia Travaglino – membro del Direttivo regionale del sindacato – che con la collaborazione di Francesco Polito della Segreteria regionale ha ideato il progetto. L’idea ha preso forma nella Commissione Benessere del personale, dove siedono allo stesso tavolo sia le compagini sindacali, sia la parte dell’amministrazione. “Sarà nostra cura espandere questa iniziativa su tutto il territorio nazionale”, spiega Travaglino, in modo che il progetto al via a Milano possa essere un primo esperimento di cooperazione per ridurre lo spreco alimentare a partire dalle istituzioni.

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