Scusate, ma le foto ritoccate dell’arresto di Trump erano uno scherzo. Sta facendo discutere la “confessione” di Eliot Higgins, l’autore di una delle (foto)notizie fake più clamorose degli ultimi mesi. Già, perché il fondatore britannico di Bellingcat, uno dei siti d’investigazione giornalistica più seguiti del web che mescola indagini di giornalisti e segnalazioni di cittadini, ha combinato, almeno secondo lui, una marachella. Scherzetto che però crea a livello comunicativo e di credibilità un ambiguo precedente e anche un bel caos. Intanto le foto incriminate sono esteticamente e tecnicamente bellissime. O quantomeno perfette. E vedono l’ex presidente Donald Trump che cerca di divincolarsi dagli agenti che lo stanno arrestando, poi lo ritraggono addirittura in galera con addosso tutine arancioni modello Orange is the new black.
Le foto vengono lanciato pubblicamente da Higgins su Twitter e ovviamente fanno il giro del mondo. E dal momento che tre quarti del pianeta e forse molti di più non hanno gli strumenti o i mezzi, o semplicemente accettano supinamente ogni traccia di cronaca verità che sgocciola dai social, la “foto notizia” di Trump arrestato fa il giro del pianeta come fosse vera. Passate un po’ di ore, quindi a scoppio quantomeno ritardato, Higgins alza le mani e dice: scherzavo. Nel mondo del giornalismo odierno per carità ci sta tutto, ma che un giornalista che fa del fact-checking più rigoroso un marchio di fabbrica sui teatri più caldi delle news – dalla guerra Ucraina alla Siria, dal sabotaggio del Nord Stream agli avvelenamenti degli oppositori putiniani – vederlo arrampicarsi sugli specchi per aver diffuso una fake online risulta stranamente sinistro. Perché un paladino della ricerca dell’oggettività dei fatti diffonde una palese fake, oltretutto legata ad un ambito delicatissimo (ricordiamo cosa accadde due anni fa con l’assalto al Congresso dei sostenitori di Trump)? La risposta, paradossalmente, passerà attraverso qualche altro fact checkers titolato prima che anche questo diffonda… foto notizie fake.