Arriverà entro oggi la sentenza del processo ‘ndrangheta stragista che vede imputati il boss di Brancaccio Giuseppe Graviano e Rocco Santo Filippone, espressione della cosca Piromalli. La Corte d’Assise d’Appello di Reggio Calabria, presieduta da Bruno Muscolo, si è ritirata in camera di consiglio al termine della quale emetterà la sentenza di secondo grado. Entrambi gli imputati, in primo grado, sono stati condannati all’ergastolo con l’accusa di essere i mandanti del duplice omicidio dei carabinieri Antonino Fava e Vincenzo Garofalo, consumato il 18 gennaio 1994 sull’autostrada, all’altezza dello svincolo di Scilla. Si tratta di un delitto che, assieme altri due agguati avvenuti a Reggio Calabria ai danni di due pattuglie dei carabinieri, rientra secondo la Dda nelle cosiddette stragi continentali, in quella strategia stragista che ha insanguinato l’Italia e che è stata messa in atto da Cosa nostra e ‘Ndrangheta nella prima metà degli anni ‘90.
Dopo quasi due anni di udienze, il procuratore aggiunto di Reggio Calabria Giuseppe Lombardo, che ha istruito il processo di primo grado e che è stato applicato alla Procura generale, ha chiesto la conferma della sentenza emessa nel luglio 2020 dalla Corte d’Assise. In Appello è stata riaperta l’istruttoria dibattimentale: sono stati sentiti diversi pentiti, sono state depositate diverse informative redatte dal commissario capo della Dia Michelangelo Di Stefano ma è stata acquisita anche un’intercettazione registrata dai carabinieri nell’ambito dell’inchiesta “Hybris” che nelle settimane scorse ha portato all’arresto di 49 persone ritenute vicine alla cosca Piromalli. A parlare, il 17 gennaio 2021 era Francesco Adornato, indagato nell’inchiesta della Dda, che ha rivelato a un altro soggetto alcuni dettagli circa una riunione avvenuta a Nicotera, presso il resort Sayonara, dove le famiglie mafiose calabresi hanno dato la loro disponibilità a Cosa nostra per partecipare alle stragi.
La richiesta dell’ergastolo è stata ribadita più volte anche nell’udienza di giovedì in cui il pg ha sottolineato come siamo di fronte a un processo storico che non si è concluso. Le sue parole hanno lasciato il gelo in un’aula già fredda: “Se poi la storia ci fa paura perché diventa particolarmente significativa a livello giudiziario – ha affermato il procuratore aggiunto Giuseppe Lombardo – non è un problema mio. Questa è la storia. La difesa Filippone dice: ‘Ma dove sono gli altri? Dove sono gli altri mandanti di questo omicidio?’ Certamente per l’inquadramento che si dà a questi accadimenti ci devono essere mandanti ulteriori rispetto a Rocco Santo Filippone. Ebbene sì. È così e questo mi pare che lo abbiamo sempre sostenuto. Ma abbiamo sostenuto che ci siano mandanti ulteriori rispetto a Rocco Santo Filippone con una veste che Rocco Santo Filippone non aveva, proprio perché, nonostante la sua alta collocazione criminale, risultava già evidente da quello che in atti era presente ancor prima dell’intercettazione Adornato-Ferraro”.
In sostanza, secondo il magistrato, la posizione dell’esponente della cosca Piromalli “non è paragonabile a chi gli stava sopra. Perché Rocco Santo Filippone è il mandato prossimo che è cosa diversa dal mandato remoto. E quindi, in una stratificazione di mandanti, qui lo processiamo in questo ruolo in attesa di processare gli altri. E quelli che stanno sopra di loro e che li hanno messi là. Abbiamo una stratificazione di mandanti da quello che risulta sufficientemente chiaro”.
Collegato in video conferenza dal carcere di Terni, Giuseppe Graviano ha chiesto di rendere dichiarazioni prima che i giudici togati e i giudici popolari si ritirassero in camera di consiglio. Non ha fatto il nome di Berlusconi, ma è ritornato a parlare dell’imprenditore del Nord: Io ho sempre riferito che i miei contatti erano solamente per i soldi che aveva consegnato mio nonno. E ho detto tutte le date. La Procura di Firenze ha riscontrato quello che ho detto io. È che non si vuole indagare. Non li conosciamo i Piromalli. Io li ho conosciuti in carcere. Io vi ringrazio a tutti e vi dico che se si volesse scoprire la realtà io ho dato i punti dove andare a cercare”.
Per la prima volta da quando è stato arrestato, ha reso dichiarazioni anche Rocco Santo Filippone: “Sono innocente – ha affermato – non conosco e non ho mai visto Graviano. Io non ho mai parlato con un siciliano. Io ho lavorato 40 anni in un’azienda. Sono pensionato. Non so nulla di stragi. Ve lo posso giurare sulla tomba di mia moglie. Poi sta a voi. Se debbo morire in carcere, che muoia”. Se per Graviano e Filippone sarà confermato il carcere a vita adesso lo stabilirà la Corte d’Assise d’Appello che emetterà la sentenza entro stasera.
'ndrangheta
Processo ‘ndrangheta stragista, giudici in camera di consiglio: oggi la sentenza d’Appello sul ruolo delle ‘ndrine nelle stragi continentali
Arriverà entro oggi la sentenza del processo ‘ndrangheta stragista che vede imputati il boss di Brancaccio Giuseppe Graviano e Rocco Santo Filippone, espressione della cosca Piromalli. La Corte d’Assise d’Appello di Reggio Calabria, presieduta da Bruno Muscolo, si è ritirata in camera di consiglio al termine della quale emetterà la sentenza di secondo grado. Entrambi gli imputati, in primo grado, sono stati condannati all’ergastolo con l’accusa di essere i mandanti del duplice omicidio dei carabinieri Antonino Fava e Vincenzo Garofalo, consumato il 18 gennaio 1994 sull’autostrada, all’altezza dello svincolo di Scilla. Si tratta di un delitto che, assieme altri due agguati avvenuti a Reggio Calabria ai danni di due pattuglie dei carabinieri, rientra secondo la Dda nelle cosiddette stragi continentali, in quella strategia stragista che ha insanguinato l’Italia e che è stata messa in atto da Cosa nostra e ‘Ndrangheta nella prima metà degli anni ‘90.
Dopo quasi due anni di udienze, il procuratore aggiunto di Reggio Calabria Giuseppe Lombardo, che ha istruito il processo di primo grado e che è stato applicato alla Procura generale, ha chiesto la conferma della sentenza emessa nel luglio 2020 dalla Corte d’Assise. In Appello è stata riaperta l’istruttoria dibattimentale: sono stati sentiti diversi pentiti, sono state depositate diverse informative redatte dal commissario capo della Dia Michelangelo Di Stefano ma è stata acquisita anche un’intercettazione registrata dai carabinieri nell’ambito dell’inchiesta “Hybris” che nelle settimane scorse ha portato all’arresto di 49 persone ritenute vicine alla cosca Piromalli. A parlare, il 17 gennaio 2021 era Francesco Adornato, indagato nell’inchiesta della Dda, che ha rivelato a un altro soggetto alcuni dettagli circa una riunione avvenuta a Nicotera, presso il resort Sayonara, dove le famiglie mafiose calabresi hanno dato la loro disponibilità a Cosa nostra per partecipare alle stragi.
La richiesta dell’ergastolo è stata ribadita più volte anche nell’udienza di giovedì in cui il pg ha sottolineato come siamo di fronte a un processo storico che non si è concluso. Le sue parole hanno lasciato il gelo in un’aula già fredda: “Se poi la storia ci fa paura perché diventa particolarmente significativa a livello giudiziario – ha affermato il procuratore aggiunto Giuseppe Lombardo – non è un problema mio. Questa è la storia. La difesa Filippone dice: ‘Ma dove sono gli altri? Dove sono gli altri mandanti di questo omicidio?’ Certamente per l’inquadramento che si dà a questi accadimenti ci devono essere mandanti ulteriori rispetto a Rocco Santo Filippone. Ebbene sì. È così e questo mi pare che lo abbiamo sempre sostenuto. Ma abbiamo sostenuto che ci siano mandanti ulteriori rispetto a Rocco Santo Filippone con una veste che Rocco Santo Filippone non aveva, proprio perché, nonostante la sua alta collocazione criminale, risultava già evidente da quello che in atti era presente ancor prima dell’intercettazione Adornato-Ferraro”.
In sostanza, secondo il magistrato, la posizione dell’esponente della cosca Piromalli “non è paragonabile a chi gli stava sopra. Perché Rocco Santo Filippone è il mandato prossimo che è cosa diversa dal mandato remoto. E quindi, in una stratificazione di mandanti, qui lo processiamo in questo ruolo in attesa di processare gli altri. E quelli che stanno sopra di loro e che li hanno messi là. Abbiamo una stratificazione di mandanti da quello che risulta sufficientemente chiaro”.
Collegato in video conferenza dal carcere di Terni, Giuseppe Graviano ha chiesto di rendere dichiarazioni prima che i giudici togati e i giudici popolari si ritirassero in camera di consiglio. Non ha fatto il nome di Berlusconi, ma è ritornato a parlare dell’imprenditore del Nord: Io ho sempre riferito che i miei contatti erano solamente per i soldi che aveva consegnato mio nonno. E ho detto tutte le date. La Procura di Firenze ha riscontrato quello che ho detto io. È che non si vuole indagare. Non li conosciamo i Piromalli. Io li ho conosciuti in carcere. Io vi ringrazio a tutti e vi dico che se si volesse scoprire la realtà io ho dato i punti dove andare a cercare”.
Per la prima volta da quando è stato arrestato, ha reso dichiarazioni anche Rocco Santo Filippone: “Sono innocente – ha affermato – non conosco e non ho mai visto Graviano. Io non ho mai parlato con un siciliano. Io ho lavorato 40 anni in un’azienda. Sono pensionato. Non so nulla di stragi. Ve lo posso giurare sulla tomba di mia moglie. Poi sta a voi. Se debbo morire in carcere, che muoia”. Se per Graviano e Filippone sarà confermato il carcere a vita adesso lo stabilirà la Corte d’Assise d’Appello che emetterà la sentenza entro stasera.
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Washington, 22 dic. (Adnkronos) - Il presidente eletto Donald Trump ha suggerito che gli Stati Uniti dovrebbero prendere il controllo del Canale di Panama, definendolo come una “risorsa nazionale vitale” e chiedendo a Panama di restituire il canale se i “principi, sia morali che legali” degli Stati Uniti che consentono a Panama di gestire il canale vengono violati.
Trump ha raddoppiato la proposta, lanciata per la prima volta sui social media ieri, durante un discorso all'evento Turning Point Usa a Phoenix, sostenendo che gli Stati Uniti hanno un "interesse acquisito" nel far sì che il canale venga gestito senza che Panama addebiti "prezzi e tariffe di passaggio esorbitanti" alle navi gestite da aziende e personale militare statunitensi.
"La nostra Marina e il nostro commercio sono stati trattati in modo molto ingiusto e sconsiderato. Le tariffe applicate da Panama sono ridicole, profondamente ingiuste, soprattutto sapendo la straordinaria generosità che è stata concessa a Panama, molto scioccamente, dagli Stati Uniti", ha detto Trump. "Questa completa truffa ai danni del nostro Paese cesserà immediatamente". "Se i principi, sia morali che legali, di questo magnanimo gesto di donazione non saranno rispettati, allora chiederemo che il Canale di Panama venga restituito agli Stati Uniti", ha continuato. "Quindi, funzionari di Panama, vi prego regolarvi di conseguenza".
Roma, 22 dic. (Adnkronos) - Martina, la studentessa fiorentina di 21 anni ferita con trenta coltellate dall'ex fidanzato a Oslo, in Norvegia, "non sarebbe in pericolo di vita". Lo ha detto all'Adnkronos la Farnesina, aggiungendo che "la famiglia è arrivata a Oslo ieri e che l'ambasciata segue la situazione da venerdì con la massima attenzione, prestando assistenza alla famiglia".
Roma, 22 dic (Adnkronos) - "Maria Ruggia è morta in ospedale, esattamente nell’ospedale Ingrassia a Palermo. L’hanno lasciata su una barella del pronto soccorso dal 10 dicembre al 18 dicembre. Solo il 19 è stata trasferita a Medicina Generale, quando stava già malissimo, il 20 è deceduta”. Lo scrive sui social Davide Faraone, capogruppo di Italia viva alla Camera.
“La figlia ha fatto una denuncia: suppone che potrebbe avere contratto un’infezione in ospedale perché è stata tenuta al pronto soccorso senza somministrarle adeguata terapia antibiotica preventiva, visto che si trattava di paziente fragile, esponendola a un ambiente sanitario non idoneo per troppo tempo, se ne capirà di più con le indagini. Una cosa però è certa", prosegue.
"Una paziente, ancor di più fragile, non dovrebbe stare 10 giorni in barella al pronto soccorso prima di essere trasferito in un reparto o in una clinica. E invece Maria ha vissuto gli ultimi giorni della sua vita nelle stesse condizioni in cui sono costretti a stare i siciliani che hanno la sfortuna di finire in un pronto soccorso", dice ancora Faraone.
(Adnkronos) - "Lo abbiamo documentato con le foto, lo abbiamo testimoniato con i nostri blitz nei pronto soccorso siciliani, abbiamo chiesto interventi urgenti, ma nulla è cambiato, se non in peggio. Per il Presidente della Regione, Renato Schifani, va bene così e in Sicilia regna l’assuefazione, in attesa di scandalizzarsi per il prossimo morto al pronto soccorso”, conclude Faraone.
Roma, 22 dic. (Adnkronos) - "Appena avuta notizia dell'attentato di Magdeburgo, l'ambasciata italiana in Germania ha chiesto alle autorità locali se vi fossero coinvolti degli italiani. Ci è stato risposto che non risultavano cittadini italiani". Lo ha detto all'Adnkronos la Farnesina, parlando di Marco Forciniti - originario di Pietrapaola, in Calabria - "cittadino italo-tedesco, del cui ferimento - ha aggiunto il ministero degli Esteri - l'Unita di Crisi ha appreso dai media. Funzionari dell'ambasciata si sono recati presso l'ospedale per conoscere le condizioni di salute dell'uomo e fornirgli assistenza".
Washington, 22 dic. (Adnkronos) - Elon Musk "non diventerà presidente, questo ve lo posso dire. Ne sono sicuro, sapete perché? Non può esserlo, non è nato in questo Paese". Parlando ai sostenitori durante un evento a Phoenix, il presidente eletto Donald Trump ha affermato che il fondatore di Tesla - che è nato in Sudafrica - ha "fatto un lavoro straordinario" e ha respinto gli attacchi dei democratici che sostengono che Musk si stia comportando come un presidente 'de facto', dopo che la scorsa settimana l'imprenditore ha guidato con successo un tentativo di bloccare un disegno di legge bipartisan sui finanziamenti governativi.
"No, non prenderà la presidenza. Mi piace avere accanto persone intelligenti", ha detto Trump. "La nuova bufala è che il presidente Trump ha ceduto la presidenza a Elon Musk. No, no, non succederà".
Roma, 22 dic (Adnkronos) - "La migliore risposta alla irresponsabilità della magistratura e delle sinistre, che hanno voluto un inutile e persecutore processo a Salvini, sarà la rapida approvazione del disegno di legge sicurezza. Terremo conto di ogni osservazione. Ma ognuno stia al suo posto. Non ci sono altre istituzioni che si sostituiscono al parlamento". Lo dice il presidente dei senatori di FI Maurizio Gasparri.
"Valuteremo le obiezioni, soprattutto quelle autorevoli, e valuteremo eventuali miglioramenti. Ma il disegno di legge sicurezza sarà approvato. Per rafforzare le forze dell'ordine. Noi vogliamo tutelare il popolo in divisa a cui abbiamo dato un nuovo contratto di lavoro. Invece la sinistra ed i grillini stanno dalla parte dei teppisti che aggrediscono le forze di polizia. E anche le altre Istituzioni devono guardare alla difesa della legalità", prosegue.
"Aspettiamo, ad esempio, dal massimo esponente del CSM qualche segnale dopo la sentenza di Palermo. I procuratori che si sono alternati chiedendo condanne senza fondamento resteranno al loro posto? Il CSM discuterà di questa scandalosa vicenda di Palermo? Chi lo guida avrà qualche esternazione da fare anche cogliendo l'occasione di fine anno? O la magistratura può impunemente sabotare le istituzioni politico-parlamentari e tentare di sostituirsi al potere legislativo e a quello esecutivo con la complicità delle sinistre?", dice ancora Gasparri.
(Adnkronos) - "Nelle prossime ore parlerò chiaro anche in Parlamento sullo scandalo della vicenda Open Arms. La mia proposta che feci da Presidente della giunta per le elezioni e le immunità parlamentari era quella giusta: non processare Salvini e arrivare alle stesse conclusioni che dopo anni di ingiustizie e sprechi sono arrivate dal tribunale di Palermo”, conclude Gasparri.
Washington, 22 dic. (Adnkronos) - Una donna è stata bruciata viva stamattina a New York mentre dormiva sul treno F della metropolitana di Coney Island. Lo riportano i media americani che, citando fonti della polizia, riferiscono di un uomo che le avrebbe lanciato addosso un fiammifero acceso, facendola andare a fuoco.
Gli agenti della polizia di New York sono intervenuti in seguito alla segnalazione di un incendio avvenuto poco prima delle 7,30 presso la stazione della metropolitana di Coney Island-Stillwell Avenue e hanno trovato la donna avvolta dalle fiamme mentre era seduta sul treno. È stata trovata circondata da bottiglie di liquore, anche se non è ancora chiaro se abbiano avuto un qualche ruolo nell'incendio.