In quattro passaggi:Quell’irresistibile voglia di distruggere gli altri

1. Elaborare positivamente ciò che crea odio. Non vuol dire rassegnarsi passivamente a una situazione, ma ridefinire l’esperienza in termini migliorativi: cosa ho imparato? Come posso migliorare? Cosa posso lasciare andare? Piuttosto che concentrarci su dolore, riflettiamo su cosa possiamo imparare.

2. Accettare l’imperfezione e smettere di essere giudici spietati. Siamo i peggiori giudici di noi stessi, per questo non sopportiamo l’imperfezione nel mondo e non abbiamo empatia e compassione.

3. Accettare che prima o poi tutto cambia. La natura della vita è trasformazione e cambiamento. Rimanere aggrappati all’immagine che ci siamo fatti delle persone e delle situazioni crea delusione delle aspettative: il terreno fertile per l’odio. Smettiamola di cercare di controllare il mondo e impariamo a vivere senza aspettative.

4. Imparare a lasciar andare. Possiamo sperimentare molte circostanze che consideriamo ingiuste. Impariamo a lasciar andare persone e situazioni che non ci rappresentano, senza aggrapparci ad esse attraverso l’odio.

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