Ci sono i leghisti, ma pure un ex comunista. Un ex militante di CasaPound e – dulcis in fundo – Azione di Carlo Calenda. È una coalizione variopinta quella che sostiene la candidatura di Francesco Persiani a sindaco di Massa. Eletto primo cittadino del comune toscano nel 2018, il leghista ha perso la fiducia del Consiglio lo scorso 1 marzo, dopo mesi di dissidi interni all’alleanza con la sezione locale di Fratelli d’Italia. Ora, però, Persiani è pronto a riprovarci: si presenterà alle elezioni amministrative del 14 e 15 maggio con una veste civica tutta nuova. Al suo fianco ci sarà un pot-pourri di sostenitori, provenienti dall’estrema destra, dalla sinistra e dal centro di Calenda. Ma all’interno della sezione massese di Azione c’è anche chi preferisce farsi da parte, come Nicola Del Sarto. Candidato alle scorse elezioni politiche nel partito di Calenda, Del Sarto è sceso dal carro sul quale, invece, stanno salendo tutti, nella speranza che sia quello vincente.
Le alleanze nazionali a Massa non funzionano, in nessuno degli schieramenti. Non c’è unità nel centrodestra – Lega e Forza Italia correranno con Persiani, Fratelli d’Italia, invece, sosterrà Marco Guidi – e non c’è unità al centro. Se a Massa la rottura tra il partito della premier Meloni e i due principali alleati di governo era prevedibile alla luce dei dissidi nella Giunta, stupisce di più la scissione dei centristi. Il sedicente Terzo Polo, infatti, non è riuscito a mettersi d’accordo sul nome del futuro sindaco: Italia Viva sembra aver scelto di appoggiare Enzo Ricci, candidato del Pd, mentre il partito di Calenda ha dichiarato il suo sostegno a Persiani. La decisione, voluta dal coordinatore regionale Marco Cremaschi e da quello provinciale Riccardo Pelliccia, non ha trovato l’approvazione di tutti i militanti locali di Azione.
“Ho preferito essere coerente”, spiega a ilfattoquotidiano.it Del Sarto. Il 25 settembre scorso, in occasione delle politiche, ha messo il suo volto al servizio della causa di Azione, ma ora ha deciso di fare un passo indietro in vista delle comunali di maggio. “Il mio percorso politico ha radici nel centrosinistra e dal 2018 ho sempre criticato l’amministrazione Persiani, un leghista e un salviniano di ferro”, dichiara Del Sarto, spiegando di non condividere le idee della “destra populista”. Eppure il suo ex partito, di fronte ai ritardi del Partito democratico nell’individuare un candidato adatto a tenere insieme il centrosinistra, ha scelto diversamente. “Capisco la delusione verso il Pd – continua Del Sarto – ma non può essere sufficiente per andare contro i propri principi. Il salto verso la Lega per me era troppo. Ho preferito chiarire la mia posizione, anche in segno di rispetto verso gli elettori che conoscono la mia carriera politica”. Ma i quadri locali di Azione hanno fatto una scelta diversa rispetto a quella del loro ex militante. Secondo Pelliccia, coordinatore provinciale, a Massa non ci sarà alcun problema a collaborare con forze politiche come Lega e Forza Italia, nonostante le visioni differenti a livello nazionale. Azione ha messo i veti solo nei confronti di Fratelli d’Italia e del Movimento 5 Stelle.
E infatti nella coalizione che sosterrà Persiani non ci sono né i 5 stelle e neanche i meloniani. Saranno presenti, però, alcuni oppositori politici storici del centrosinistra toscano, come Francesco Mangiaracina e Filippo Frugoli. Personaggi con i quali, specifica Del Sarto, “è difficile condividere il percorso verso una sinistra moderna e riformista”. Circa tre anni fa, Frugoli raggiunse gli onori della cronaca per aver attaccato un’associazione che voleva intitolare un ponte a Sandro Pertini. E anche l’ex militante di CasaPound, Francesco Mangiaracina – che sul suo sito si presenta come un “Papà, marito, militante al servizio degli italiani!” – non ha certo tra i suoi riferimenti politici la “sinistra riformista”: il 28 ottobre scorso, ha fatto gli auguri per il centenario della marcia su Roma ai suoi follower di Instagram. Ma, come visto, la coalizione che sostiene il sindaco uscente è molto varia. Non ci sono solo la destra e Azione sul carro di Persiani. C’è anche Simone Ortori che ha un passato in Rifondazione, tra le fila dei Giovani Comunisti, e l’elezione nel 2013 con la lista di Sinistra ecologia e libertà. Ora Ortori ha deciso di appoggiare il sindaco della Lega.