Nello stato americano dell’Idaho i condannati a morte potranno essere giustiziati anche con la fucilazione. L’Idaho potrà ricorrere a questa opzione qualora l’iniezione letale non sia disponibile entro 5 giorni. Il governatore repubblicano Brad Little ha firmato la legge che autorizza il ricorso alla fucilazione e inviato una lettera al presidente della Camera, in cui spiega di aver sempre sostenuto la pena capitale e che “Le famiglie delle vittime meritano giustizia per i loro cari e la pena di morte è un modo per portare loro pace”. L’Idaho si unisce così a Utah, South Carolina, Mississippi e Oklahoma nel prevedere la possibilità di fucilare i condannati. Il Senato dello stato aveva approvato il disegno di legge per l’introduzione del plotone di esecuzione lo scorso 21 marzo. Con la firma del governatore diventa legge a tutti gli effetti.
In passato, l’Idaho non è stato in grado di procurarsi i farmaci per l’iniezione letale a causa della decisione delle case farmaceutiche di sospendere le forniture a scopi di esecuzione di detenuti. L’anno scorso il condannato alla pena capitale Gerald Pizzuto, condannato per l’omicidio di due persone nel 1985, si è visto rinviare l’esecuzione perché il “Dipartimento di Correzione” (IDOC) non aveva a disposizione il materiale necessario per procedere. L’ultima esecuzione eseguita in Idhao risale al 2011. Gli stati americani in cui è ancora in vigore la pena di morte sono 27. Nel 2022 sono stati uccisi 18 condannati, 5 solo nello stato del Texas. Da inizio 2023 sono già 9 i detenuti giustiziati, tutti con iniezione letale. L’ultima esecuzione con sedia elettrica è del 2020. L’ultima volta che è stato impiegato un plotone di esecuzione risale al 18 giugno 2010.