Presidio di legalità a Eraclea, il paese veneto dove un mese fa hanno fatto esplodere i fuochi d’artificio per festeggiare il ritorno a casa dal carcere di Luciano e Adriano Donadio, padre e figlio accusati di aver creato in riva all’Adriatico una specie di filiale camorristica. Alcune centinaia di persone, in rappresentanza di associazioni, categorie sociali ed economiche, hanno partecipato alla manifestazione che si è svolta in piazza Garibaldi, di fronte al municipio di Eraclea. Proprio lì, nel palazzo comunale, hanno portato i sospetti di infiltrazioni mafiose nella pubblica amministrazione, visto che nel 2019 fu arrestato per voto di scambio il sindaco Mirco Mestre. Il filone principale del processo è ancora in corso e riguarda l’esistenza di un’associazione di stampo mafioso, che secondo l’accusa era capace di controllare la vita politica ed economica del centro balneare (tra gli arrestati o indagati c’erano anche imprenditori e professionisti).
“È importante lanciare un segnale forte che ribadisca in modo chiaro come la legalità sia l’unico terreno fertile per il lavoro e per le attività economiche e sociali” hanno dichiarato Daniele Giordano, segretario generale Cgil Venezia, Michele Zanocco, segretario Generale Cisl Venezia, e Igor Bonatesta, Coordinatore Uil Venezia. “È incoraggiante notare come sempre più persone prendano coscienza del fatto che il nostro Territorio non è immune alle infiltrazioni e alle presenze della criminalità organizzata. L’ampia rappresentanza della nostra provincia è un ottimo segnale. L’attività criminale è un fenomeno complesso, che richiede una collaborazione ampia e decisa su più fronti”. Tra i promotori, oltre ai sindacati, anche Acli Venezia, i costruttori di Ance, l’Associazione Veneziana Albergatori, Avviso Pubblico, la Camera di commercio di Venezia e Rovigo, il Centro per la Pace e la Legalità “Sonja Slavik”, Casartigiani, Cna, Confapi, Confartigianato, Confcommercio, Confcooperative, Confesercenti, Confindustria Veneto Est, Giuristi Democratici “Emanuele Battain”, Legacoop Venezia e Legambiente.
“È la prima volta – hanno concluso Giordano, Zanocco e Bonatesta – che si costituisce un fronte così largo su un tema così significativo, siamo certi che questa composizione ampia e trasversale potrà rappresentare l’inizio di un percorso di lavoro comune sul tema della legalità e della trasparenza nel nostro Territorio”. E’ intervenuto anche il patriarca di Venezia, monsignor Francesco Moraglia. “Don Pino Puglisi è stato ucciso nel giorno del suo compleanno, don Beppe Diana nel giorno del suo onomastico, in tutto questo c’è anche l’arroganza. La lotta alla mafia riguarda tutti e chiede di dissociarsi anche dal metodo mafioso, per non diventare dei complici”. Assente la sindaca di Eraclea, Nadia Zanchin, eletta da una coalizione di centrodestra. La prima cittadina aveva già anticipato di considerare il presidio una forma di strumentalizzazione dell’inchiesta riguardante i presunti esponenti del clan dei Casalesi. Pochi cittadini di Eraclea tra i partecipanti.