Ventidue articoli in 21 pagine, allegati compresi. È il decreto che rivede gli aiuti per imprese e famiglie alle prese col caro bollette, in scadenza a fine mese. Nel provvedimento varato in consiglio dei ministri trovano però spazio anche norme in materia di sanità, payback sui dispositivi medici e fisco. Viene confermato, come previsto, il bonus sociale per l’energia elettrica e il gas “riconosciuto ai clienti domestici economicamente svantaggiati ed ai clienti domestici in gravi condizioni di salute”. Il valore dell’agevolazione sarà rideterminato dall’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente (Arera).
Il taglio dell’Iva sul gas al 5% viene prorogato anche per il secondo trimestre e viene esteso al teleriscaldamento e all’energia termica prodotta con il metano. Gli oneri generali di sistema sul gas vengono azzerati per il trimestre aprile-giugno, mentre si riduce il contributo introdotto a favore dei consumatori fino a 5.000 metri cubi. “In considerazione della riduzione dei prezzi del gas naturale all’ingrosso, – si legge nel testo – le aliquote negative della componente tariffaria UG2C applicata agli scaglioni di consumo fino a 5.000 metri cubi all’anno sono confermate limitatamente al mese di aprile 2023” ma solo “in misura pari al 35% del valore applicato nel trimestre precedente”. Nella bozza non si fa cenno agli oneri sull’elettricità, finora eliminati. Dal prossimo aggiornamento tariffario dovrebbero quindi tornare in vigore.
Il contributo straordinario sotto forma di credito d’imposta viene prorogato: sarà riconosciuto alle imprese per l’acquisto di energia elettrica e gas naturale fino al 30 giugno. Varrà per le aziende “i cui costi per kWh della componente energia elettrica, calcolati sulla base della media del primo trimestre dell’anno 2023 e al netto delle imposte e degli eventuali sussidi, hanno subìto un incremento superiore al 30% rispetto allo stesso periodo del 2019″. La percentuale rispetto alle spese sostenute per l’energia acquistata ed effettivamente utilizzata nel secondo trimestre dell’anno 2023 non è ancora definita. Il credito d’imposta, si legge nella bozza, “è riconosciuto anche in relazione alla spesa per l’energia elettrica prodotta dalle imprese e dalle stesse autoconsumata nel secondo trimestre dell’anno 2023. In tal caso l’incremento del costo per kWh di energia elettrica prodotta e autoconsumata è calcolato con riferimento alla variazione del prezzo unitario dei combustibili acquistati e utilizzati dall’impresa per la produzione della medesima energia elettrica e il credito di imposta è determinato con riguardo al prezzo convenzionale dell’energia elettrica, pari alla media, relativa al secondo trimestre dell’anno 2023, del prezzo unico nazionale dell’energia elettrica”. Le agevolazioni sono riconosciute anche alle imprese consumatrici di gas, sia ad alto che a basso livello.
Viene poi affidata Arera la definizione di modalità applicative e misura di un nuovo contributo sul gas che sarà riconosciuto “dal 1° ottobre e fino al 31 dicembre 2023 ai clienti domestici residenti diversi da quelli titolari di bonus sociale”, erogato in quota fissa e differenziato in base alle zone climatiche, se la media dei prezzi giornalieri del gas naturale sul mercato all’ingrosso supererà una certa quota.
Per Marco Vignola, responsabile del settore energia dell’Unione Nazionale Consumatori, si profila “una stangata su base annua pari a 298 euro. È questo l’effetto del ripristino del 65% della componente tariffaria UG2C. Insomma, anche se gli oneri sono formalmente e apparentemente zero, siccome in questo trimestre sono addirittura negativi, è come se venissero ripristinati al 65%. In pratica, a parità di prezzo della materia prima energia, nell’ipotesi di prezzi costanti, la bolletta su base annua per una famiglia tipo in tutela passa da 1210 euro a 1508 euro. Per fortuna il 7 aprile i caloriferi saranno spenti in tutta Italia, altrimenti le famiglie sarebbero davvero inguaiate, anche se ricordiamo che continueranno a pagare gas per l’acqua sanitaria e l’uso cucina. Quanto a cosa succederà a maggio, se si toglierà anche il 35% di sconto allora la stangata passerà da 298 a 459 euro”.