Da Torino a Napoli, continua il pressing dei sindaci in favore dell’iscrizione all’anagrafe dei figli di coppie omogenitoriali. Sono soprattutto esponenti di centrosinistra ad animare lo scontro col governo, mentre la segretaria del Pd Elly Schelin, alla prima riunione con i propri gruppi parlamentari, accusa l’esecutivo di condurre “un attacco senza precedenti ai diritti dei bambini”. Da parte del centrodestra non c’è intenzione di cedere alla richiesta di una legge, che secondo Fdi e la ministra Eugenia Roccella finirebbe per sdoganare, di fatto, l’utero in affitto praticato all’estero.

Dopo la manifestazione di domenica a Roma, in cui il sindaco Roberto Gualtieri, ha annunciato una riunione martedì con i suoi omologhi delle grandi città (tutti del Pd) anche il primo cittadino di Napoli, Gaetano Manfredi ha affermato che andrà avanti con le trascrizioni “fin quando non ci sono stop da parte dell’autorità di governo”, come è accaduto a Milano con il blocco effettuato dal Prefetto . “Penso tuttavia – ha aggiunto Manfredi – che un tema così importante vada regolato per legge e che debba esserci una norma chiara che garantisca i diritti ai bambini”. E una legge è stata sollecitata anche dal sindaco di Torino Stefano Lo Russo, pure lui esponente del Pd. In effetti che occorra una legge nazionale lo ha detto ripetutamente anche la Cassazione (da ultimo il 3 novembre 2020), in assenza della quale non è possibile la registrazione, ma semmai l’adozione speciale da parte del genitore intenzionale. Concetto affermato nel 2021 anche dalla Corte Costituzionale (la sentenza 33) che aveva invitato il Parlamento a legiferare. “Ritengo che sia un tema molto importante perché si parla di diritti dei bambini – ha aggiunto Manfredi – e credo che la posizione dei sindaci sia uniforme e condivisa. Domani (cioè oggi, martedì 28 marzo ndr) ne parleremo e ascolteremo le posizioni di tutte le grandi città italiane”.

Un invito a disobbedire è arrivato da +Europa e dai Radicali Italiani, che hanno predisposto il testo di una mozione da presentare e far votare nei Consigli comunali, in cui si invitano i sindaci a disobbedire a eventuali direttive del governo e del Prefetto e a procedere con le trascrizioni. Ma la ministra per la Famiglia Eugenia Roccella chiude la porta: “Le leggi e le sentenze in Italia ci sono e sono chiare”, vale a dire quelle della Cassazione sulle adozioni speciali.

La circolare dl ministro Piantedosi delle scorse settimane che conferma il no alle trascrizioni degli atti di nascita di figli di coppie omogenitoriali nati all’estero, è stata attaccata dalla segretaria del Pd Schlein: “Il governo pianta una bandierina ideologica al giorno e intanto sferra un attacco senza precedenti ai diritti dei bambini e delle bambine. Siamo stati nelle piazze di questi giorni con i nostri sindaci e lavoreremo anche qui in Parlamento”. Tuttavia per ora la preannunciata proposta di legge a prima firma di Alessandro Zan ancora non è stata depositata, perché l’area cattolica e quella femminista dei dem hanno chiesto prima un confronto. Ha depositato invece una proposta Chiara Appendino del M5s, che da sindaca nel 2018 procedette ugualmente alle trascrizioni.

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