Ha accoltellato a morte due donne presso il Centro Ismaili a Lisbona, poi è stato ferito dalla polizia e ricoverato. L’aggressore, di nazionalità afghana, è stato colpito alle gambe dagli agenti della squadra di intervento rapido, si trova all’ospedale Sao José ed è in stato di fermo. Non si esclude che si sia trattato di un attacco terroristico e che il killer abbia problemi psichici. Oltre alle due vittime, anche un’insegnante è stata pugnalata al collo ed è in condizioni gravi.

“L’attacco ha lasciato diverse persone ferite e, per il momento, due morti“, ha dichiarato la polizia, aggiungendo che il presunto responsabile è stato arrestato. Il premier Antonio Costa ha espresso “solidarietà e dolore” alla comunità ismailita e alle famiglie delle vittime. Nel ringraziare gli agenti, il cui rapido intervento ha permesso l’arresto dell’aggressore, Costa ha affermato che “è prematuro dare qualsiasi interpretazione sulle motivazioni di questo atto criminale”, esortando ad aspettare l’esito delle indagini. Secondo la polizia, l’uomo – in possesso di un coltello – ha avanzato verso gli agenti non rispettando l’ordine di cessare l’attacco e di fronte alla minaccia, “la polizia ha fatto uso efficace delle armi da fuoco” neutralizzando l’aggressore, che ora si trova agli arresti in ospedale.

Gli investigatori, al momento, ritengono che si tratti di un gesto premeditato, visto che l’uomo avrebbe usato, stando alle prime ricostruzioni, un coltello di grosse dimensioni. E stanno indagando anche la presenza di possibili complici. Gli ismailiti sono una corrente minoritaria dell’Islam sciita. In Portogallo sono meno di 10mila e il loro centro ismailita di Lisbona, un edificio importante alla periferia della città, negli ultimi tempi si è prodigato anche nell’accoglienza ai profughi.

(immagine d’archivio)

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