Diritti

Milano, progetto ALMA: l’arte arriva nel carcere di Opera. Le opere di Enrico Baj nella tappa dedicata a “libertà e immaginazione”

La seconda tappa dell’iniziativa culturale milanese ALMAArte Libera Musei Aperti coinvolge la Casa di Reclusione di Opera. Il carcere milanese ospita due grandi opere del pittore Enrico Baj (1924-2003), che potranno essere ammirate e commentate dalla popolazione carceraria, dai visitatori e dagli operatori.

Lo scopo del progetto dell’Associazione Culturale Corte Sconta, che viene realizzato con il contributo di Fondazione di Comunità Milano, è duplice: rendere accessibili al pubblico le opere d’arte, dopo i limiti imposti dalla pandemia e da altre costrizioni, ma anche avvicinare al patrimonio artistico individui “fragili” ed esclusi da eventi pubblici per motivazioni sanitarie, fisico-psichiche o penali. In quest’ottica ALMA vuole anche rivalutare luoghi costretti ai margini della vita sociale, caratterizzati da disagio e isolamento, come il carcere, riportando alla vita pubblica opere importanti e significative, che sarebbero altrimenti riservate a pochi o dimenticate in depositi.

Le opere di Enrico Baj, grazie alla complicità della famiglia dell’artista, saranno esposte nelle parti comuni del carcere di Opera sino al 21 aprile. Si tratta dei dipinti “Progne abbandonata da Tereo si converte al culto Visnù” e “Metamorfosi”, due lavori di ispirazione onirica dell’artista, che nel 1951 fondò con Sergio Dangelo il Movimento Arte Nucleare e partecipò ai movimenti d’avanguardia italiani e internazionali con mostre, pubblicazioni e manifesti, avendo l’occasione di collaborare con Lucio Fontana, Piero Manzoni, Arman, Yves Klein, il gruppo Phases, Asger Jorn e gli artisti del gruppo CoBrA.

“Siamo alla seconda tappa di ALMA. Abbiamo deciso di portare due quadri di Enrico Baj che saranno fruibili per tutto il prossimo mese sia dalla popolazione carceraria sia dalle famiglie. Infatti un quadro sarà ospitato nella Galleria delle Opportunità, l’altro quadro sarà nella sala dei colloqui, ovvero dove le famiglie stazionano in attesa dei colloqui”, spiega Andrea Vento, portavoce del progetto ALMA e Presidente dell’Associazione Culturale Corte Sconta. “Ringraziamo la Fondazione di Comunità che ci ha permesso di realizzare questo che definirei un sogno, perché effettivamente si tratta della tappa dedicata a “libertà e immaginazione” e credo che questo sia un luogo dove debba avere spazio l’immaginazione.”

Anche Maddalena Alfonso, l’ideatrice del progetto ALMA, sottolinea l’impatto sociale e culturale dell’evento: ” Noi possiamo in realtà, con l’ immaginazione, costruire dei mondi, raccontare delle storie, ritrovare dei pezzi di noi stessi, dei legami con la nostra civiltà e la nostra società. ALMA – Arte Libera Musei Aperti vuole proprio portare l’arte in luoghi dove ci sono dei pubblici distanti dalla società e dalla vita civile. Ovviamente attraverso l’arte si riesce a sensibilizzare, anche aprire dei canali di contatto che normalmente sono difficili”.

Le successive tappe dell’iniziativa prevedono il coinvolgimento dell’ RSA Golgi Redaelli e dell’Associazione Olinda presso l’ex ospedale psichiatrico Paolo Pini, che ospiteranno altre opere di famosi artisti, provenienti da collezioni private, tutte espressione e declinazione del concetto fondamentale di Libertà. A seguito di ogni evento è previsto un talk in presenza o digitale, che vedrà tra i partecipanti personalità legate all’arte, alla cultura e all’iniziativa sociale. Ogni opera verrà inoltre digitalizzata e monitorata con tecniche avanzate.

L’iniziativa si concluderà in autunno, con la riunione di tutte le opere esposte alla Fabbrica del Vapore, presso la sede di Corte Sconta, per raccogliere i risultati dell’iniziativa. Il Progetto è patrocinato da ICAMT – International Committee for Architecture and Museum Techniques.