“Io penso che esiste una verità, un assassino. Percorreremo il sentiero dell’intelligenza, insieme con mio fratello Massimo. Bisogna vedere non soltanto chi ha sparato, ma soprattutto chi c’è dietro“. Non si è mai arreso Dario Vassallo, fratello del ‘sindaco pescatore’ Angelo Vassallo, ucciso con nove colpi di pistola il 5 settembre 2010 a Pollica, in provincia di Salerno. Oltre un decennio senza giustizia, tra silenzi, depistaggi e omissioni. Ora però la verità sembra più vicina, con nove indagati e una relazione della commissione Antimafia uscente (oggi presentata alla Camera dei deputati) che “non deve essere abbandonata, è un lavoro che deve continuare”, è l’auspicio.
All’incontro a Montecitorio, con la deputata M5s Stefania Ascari e il giornalista de Il Fatto QuotidianoVincenzo Iurillo (autore, insieme al fratello Dario, del libro La verità negata. Chi ha ucciso Angelo Vassallo, il sindaco pescatore, edito da PaperFirst) ha partecipato anche il presidente 5 Stelle Giuseppe Conte: “Angelo Vassallo si è imbattuto nel malaffare e ha cercato di contrastarlo per proteggere la sua terra, pagando con la vita. Non vogliamo più avere sindaci “eroi” da piangere, ma uomini delle istituzioni che non vengono lasciati soli nella lotta contro la criminalità organizzata, come è successo ad Angelo”. E ancora: “Ci sono state delle deviazioni in pezzi istituzionali dello Stato, e non è la prima vola che succede. Arrivare alla verità è quanto mai opportuno”.
Alla politica, M5s compreso, il fratello Dario si è così appellato: “Ci sono stati depistaggi, false testimonianze, sono state inquinate delle prove. Questi reati non possono andare in prescrizione quando viene ucciso lo Stato“. Conte ha invece rivendicato l’impegno del M5s in Commissione antimafia: “Non ci fermeremo sino a quando non verranno scritte pagine di verità. Se ognuno farà la sua parte ce la faremo”. Una commissione che, a quattro settimane dal via libera del Parlamento, ha però ricordato pure la deputata Ascari, “non si è ancora di fatto istituita, questo ritardo è gravissimo, mostra come la lotta alle mafie non sia considerata una priorità”.
Ritardi che rallentano anche eventuali sviluppi futuri sullo stesso omicidio Vassallo, dopo le audizioni saltate a causa della fine anticipata della scorsa legislatura. Il fratello Dario ha quindi sottolineato: “Sono indagati tre carabinieri. Questo non significa nulla rispetto alla nobile Arma dei carabinieri. Nessuno può contrastare il lavoro fatto. Lo Stato esiste”.
Se invece negli scorsi anni Dario Vassallo si era scagliato contro il Partito democratico, partito in cui militava il fratello(“Sono cambiati i segretari e i vertici politici, nessuno si è mai degnato di darci una risposta”, denunciò un anno fa, sempre alla Camera, ndr), ora, dopo l’elezione di Elly Schlein alla segreteria del Nazareno, qualcosa sembra essere cambiato. “Conosco da tempo la neo segretaria, quando è stata eletta le ho scritto, come avevo fatto invano con i suoi predecessori, mi ha risposto dopo nove minuti, nonostante gli impegni”, racconta. E ancora: “Le ho proposto di presentare il libro ‘La verità negata‘ nella sede Pd, con lei può esserci una rivoluzione culturale: può fare quello che non hanno fatto né Enrico Letta, né Nicola Zingaretti, che non hanno mai risposto alla Fondazione Vassallo, un fatto gravissimo”.