Dopo i fatti della scuola di Piazza Armerina, che hanno visto un controllo di polizia in un istituto scolastico dove si stava svolgendo una regolare assemblea per discutere di legalizzazione della cannabis, gli onorevoli Martina Ardizzone e Luigi Sunseri, deputati dell’ARS, insieme ad Antonella Soldo, coordinatrice dell’Associazione Meglio Legale, hanno organizzato presso l’Assemblea Regionale Siciliana l’incontro “Cannabis: meglio parlarne”. Al centro del dibattito gli aspetti economici e giuridici di una possibile legalizzazione e l’impatto che avrebbe la sottrazione di questo mercato alla criminalità organizzata. Proprio su quest’ultimo tema è intervenuto l’onorevole Federico Cafiero De Raho, ex procuratore nazionale antimafia: “Regolamentare la cannabis significa togliere alle mafie una fetta importante del mercato illegale degli stupefacenti. Dalla relazione annuale della Direzione centrale dei servizi antidroga è emerso che la cannabis, con ben 67 tonnellate, rimane lo stupefacente più sequestrato”.
“Parlare di cannabis si può e si deve – ha detto Soldo, coordinatrice di Meglio Legale – L’irruzione delle forze dell’ordine nell’istituto di Piazza Armerina ha avuto anche un risvolto positivo: quello di stimolare un dibattito di altissimo livello presso l’istituzione più importante della Regione. Parlare di legalizzazione non è semplice e spesso la prima reazione è quella di alzare degli steccati ma è il momento di superarli.”
Al dibattito ha preso parte anche il professor Ferdinando Ofria, docente di politica economica all’Università di Messina che ha spiegato: “Se riuscissimo a legalizzare la cannabis, ci sarebbero certo dei costi fisiologici per regolamentare, ma occorre soffermarci sui benefici: un risparmio di 540 milioni di euro per le spese di magistratura e carcerarie e 230 milioni risparmiati per le attività di ordine pubblico e sicurezza, che potrebbero essere impiegati su obiettivi maggiori. Ma il dato più importante riguarda il gettito fiscale legato a una possibile legalizzazione, usando un modello di monopolio simile a quello delle sigarette, infatti si potrebbero ottenere oltre 9 miliardi di euro”.