Annuncia l’opposizione del M5s sul decreto sulla cessione dei crediti in esame a Montecitorio, bollando il provvedimento come “scellerato“. E attacca l’esecutivo pure sui ritardi del Pnrr: “Non faccia finta di scoprili ora”. Ma il presidente M5s Giuseppe Conte, nel corso di una conferenza stampa alla sede del partito, ne approfitta anche per pungolare il Pd, sul tema delle armi all’Ucraina: “Il nuovo capogruppo al Senato Francesco Boccia auspica convergenze? Lo spero sullo stop agli armamenti a Kiev”.

Tradotto, un colpo in direzione del governo, una ‘provocazione’ nei confronti dei dem, con i quali restano non poche distanze, non soltanto sull’Ucraina. Si parte dagli attacchi al governo, sul Superbonus: ”Dopo aver spiegato che non c’è nessun buco di bilancio e che non ci sono 2mila euro che gravano sull’ultimo neonato del paese, si è scoperto un governo nudo di fronte al tentativo di creare un artificio menzognero e di fronte alle responsabilità gravissime che si è assunto azzerando questo meccanismo, lo sconto in fattura e la cessione dei crediti. Quel decreto lo contrasteremo in tutti i modi. E certo non è qualche palliativo introdotto che risolve il problema”, accusa Conte, mentre il M5s si è iscritto in massa a parlare a Montecitorio, annunciando ostruzionismo in Aula.

E ancora: “Quelli del Pnrr non sono soldi di Conte, Draghi o Meloni, ma di tutti i cittadini italiani. Il M5s farà di tutto perché non venga sprecato un solo euro: chiediamo al governo il massimo senso di responsabilità. Non si butta la polvere sotto il tappeto. Il ritardo si era già accumulato con Draghi e questo governo fa finta ora di scoprire che siamo in ritardo. Un ritardo che avevamo già denunciato, ma ora lavoriamo per recuperare”.
Poi, l’avvertimento al Pd sul nuovo corso Schlein con cui non mancherà la competizione su tanti temi, almeno fino alle Europee del 2024. “Spero che ci siano convergenze sullo stop alle armi all’Ucraina, è l’unica linea che offre un’alternativa per evitare la distruzione totale. Dobbiamo essere prima convinti noi per convincere tutti gli altri in Europa”, avverte Conte. Consapevole che sul nodo delle armi i dem restano divisi al proprio interno, con Schlein ‘costretta’ a fare l’equilibrista tra le correnti interne. Di fatto, al momento confermando la linea di Enrico Letta, al di là di qualche parola in più sullo sforzo diplomatico Ue da portare avanti.
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